

quella di peter pan e` la storia di un bambino solo per meta` umano che vive nei giardini di kensington tra fate e animali. quando volando andra` a rivedere la sua casa, trovera` la mamma con in braccio un altro bambino, e anche la piccola maimie, incontrata per caso nei giardini, malgrado l`amore mostrato nei suoi confronti, lo lascera` per tornarsene nel mondo reale. eppure peter pan e` felice lo stesso nel suo mondo al di fuori del tempo, dove puo` vivere giocando, dove non invecchia mai. l`eterno fanciullo e` l`emblema di chi non vuole crescere, ecco perche`, a cent`anni dalla sua creazione, piace ancora tanto a grandi e bambini. eta` di lettura: da 10 anni.









"un`impacciata studentessa, rivolgendomi una domanda, mi chiamo` `signora auschwitz`. luogo che abitava il mio corpo e che mi sentivo anche addosso, come una camicia di forza sempre piu` stretta, che negli ultimi due anni mi stava letteralmente soffocando, senza che fossi capace di liberarmene." ha inizio cosi` il viaggio nei tormenti dell`anima di una "sopravvissuta", destinata a dibattersi tra i lacci di una memoria cui non si scappa e il desiderio di liberarsi del peso insopportabile di un passato che la inchioda al ruolo di "testimone". obbligata a rendere conto di un orrore che non si lascia raccontare e rinnova il sentimento di una perdita irreparabile, la "sopravvissuta" non puo` andare "oltre" e ritrovare una serena normalita`, e` costretta ogni volta a ricominciare da capo. eppure al destino non si sfugge e "il dono della parola" e` anche il suo eterno tormento. il dovere di non dimenticare si capovolge nella condanna a ricordare e soffrire, e il desiderio di fuga riaccende un insopprimibile senso di colpa. come se il silenzio sottintendesse un vergognoso tradimento. un racconto sul dolore della memoria, sulla distanza che lenisce, sull`indifferenza degli altri, sulla disperazione di fronte all`incredulita`, sull`eroismo necessario per raccontare l`orrore che si e` vissuto.