
la parabola politica di pietro ingrao coincide con i destini del comunismo e attraversa i grandi avvenimenti del novecento: sulla sua pelle bruciano le passioni, le battaglie e le scelte di intere generazioni che, con i loro sogni, hanno dovuto fare i conti con la storia. eppure, nessun uomo politico in italia e` riuscito, come lui, a esercitare un fascino cosi` costante nel tempo e tuttora integro. la figura di ingrao incarna le ragioni e le speranze che hanno tenuto insieme, sul piano politico e umano, un popolo piu` che un partito. nel ripercorrere la sua lunga esperienza, antonio galdo ci accompagna negli eventi decisivi della storia moderna: le due guerre mondiali, il nazismo e lo stalinismo, il crollo del muro di berlino.

una raccolta di interviste e testimonianze inedite di (e su) francois truffaut l`indimenticabile regista di "i quattrocento colpi" e "jules e jim". l`autore e` riuscito a "rubare" aneddoti, spunti polemici, osservazioni e valutazioni sorprendenti tra i piu` stretti collaboratori del cineasta, senza dimenticare il ricordo degli amici, le figlie e la moglie che ci fanno scoprire un truffaut inedito: acerrimo individualista ma squisitamente umano, profondamente sensibile, affascinato dai libri e dalla trasmissione della conoscenza piu` ancora che dalla "magia" delle donne. completano il volume un saggio introduttivo di paola malanga e un`accurata filmografia commentata.

"nietzsche ci invita, anzi ci impone o meglio pone come condizione del seguirlo il seguire noi stessi; nessuno che, seguendo altri, si trattasse pure di nietzsche, non segua se stesso, puo` sostenere di seguire nietzsche, chi segue "fedelmente" se stesso incontra nietzsche sul proprio cammino." (dall`introduzione dell`autore)


la francia e`, al massimo grado, una nazione letteraria; anzi e`, fra tutte, la nazione che con maggior continuita` ha innalzato la letteratura al rango di simbolo della nazione stessa. ma c`e` di piu`: la letteratura ha contribuito a plasmare i costumi, assumendo un ruolo di primo piano nella sua storia politica e diventando un potere spirituale parallelo o rivale a quello della chiesa.


lucia impelluso, gia` autrice del dizionario dell`arte "la natura e i suoi simboli. piante, fiori e animali", torna ad occuparsi del tema naturale nell`arte. in questo volume si concentra in particolare sul tema del giardino, dell`orto e del labirinto. una raccolta iconografica mostra i piu` bei giardini della storia attraverso le testimonianze artistiche, a partire dal giardino egizio e islamico, passando per i giardini di papi e signori, fino al giardino urbano che nell`ottocento diventa spazio pubblico.



in questa situazione, dove non ci sono piu` punti di vista privilegiati, che cosa significa ragionare, pensare, sapere? per interpretare l`esperienza dell`uomo nel mondo della frammentazione e della cultura di massa, vattimo si e` fatto portavoce di una `ontologia del declino`: una concezione dell`essere che rinunci ad attribuirgli ancora tutte quelle caratteristiche `forti`, e che invece lo riconosca piu` legato al tempo, alla vita e al ritmo della nascita e della morte. in questa prospettiva ha assunto un ruolo chiave il concetto di `differenza`, di cui gianni vattimo discute qui le implicazioni nella filosofia in senso proprio, ma anche nel campo della cultura e della politica.

italia del sud, fine anni cinquanta. una grande azienda settentrionale ha deciso di impiantare una nuova fabbrica nel cuore del mezzogiorno. ora deve selezionare il personale adatto, e per questo ha incaricato uno psicologo che sottoponga i candidati a una "valutazione psicotecnica". nel suo diario, lo psicologo registra l`esito del suo lavoro, che si fa via via piu` coinvolto e commosso, fino a trasformarsi in una vera e propria partecipazione al dramma dei disperati che si aggrappano al miraggio del posto di lavoro per liberare se stessi e le loro famiglie dalla miseria. e lui che, invece, per dovere professionale, deve decidere il destino di ciascuno di loro. prefazione di giuseppe montesano.

il protagonista della "nuova era" e` un tranquillo professore di letteratura italiana, che vive un`esistenza normale in una citta` altrettanto normale. tra le sue allieve c`e` chiara, una ragazza sprovveduta e sincera che sembra uguale a tutte le sue coetanee, nonche` autrice di goffi racconti vagamente new age. nell`incontro di queste due normalita` cosi` lontane esplode qualcosa di terribile: un orrore che spinge all`indignazione contro una violenza tanto diffusa da diventare invisibile, alla ribellione contro il facile ossequio alle dottrine di moda, al disgusto per la fatuita` compiaciuta e la meccanica ferocia dei comprimari.

la conversione di costantino al cristianesimo e` uno degli avvenimenti decisivi della storia mondiale. nel 309 e nel 311 due feroci persecuzioni avevano provocato migliaia di vittime tra i seguaci del nuovo culto e solo una piccola percentuale degli abitanti dell`immenso impero era di religione cristiana. ottant`anni dopo il paganesimo sarebbe stato vietato, scomparendo per sempre dalla storia. paul veyne individua le ragioni di quella svolta epocale: le cause storiche, che affondano le radici nella situazione politica dell`impero romano; ma anche le motivazioni personali, radicate nella psicologia di un sovrano che si riteneva il salvatore dell`umanita` e che fu dunque in grado di compiere un gesto di straordinaria audacia. questo studio ricostruisce la cornice di quella rivoluzione politica, culturale e religiosa, e ne analizza le conseguenze. la cristianizzazione dell`impero segui` un cammino tortuoso, che porto` alla sintesi tra due sistemi di valori, cambiando profondamente sia la romanita` sia la chiesa, che converti` milioni di persone senza fare martiri. ma quel processo lascio` anche cicatrici profonde: l`antisemitismo cristiano inizio` proprio allora a sedimentare i suoi veleni. senza dimenticare che quegli eventi cosi` lontani nel tempo riverberano ancora nel dibattito politico, come conferma la discussione sulle radici cristiane dell`europa. una visione documentata e a tratti provocatoria di sul rapporto tra ideologia e religione, monoteismo e psicologia, tra storia e politica.

nella "repubblica" platone ci presenta la maestosa architettura di uno "stato ideale" dove l`idea di giustizia e` l`assoluto criterio di governo sia della vita collettiva che di quella individuale. attraverso l`insieme dei suoi dieci libri, platone mette in discussione ogni aspetto della vita organizzata e del sapere della "polis" greca. qui, arte, scienza e religione vengono sottoposte allo sguardo critico del filosofo e condotte dal buio quotidiano dell`esistenza all`eterna luce della ragione. ma la "repubblica" non e` soltanto la prima e piu` famosa "utopia" della storia. essa, infatti, e` il progetto originario della nostra civilta` occidentale.

il terzo volume di "le religioni e il mondo moderno" e` dedicato al rapporto tra islam e modernita`. si tratta di un tema oggi al centro dell`attenzione dell`opinione pubblica occidentale per una serie di motivi troppo noti per insistervi, i cui effetti in ogni caso toccano sempre piu` i vari paesi europei. anche se il confronto dell`islam con la modernita` e` ben piu` antico e meritevole di adeguati approfondimenti e di un`adeguata contestualizzazione storica, la centralita` che questo confronto ha assunto nel villaggio globale negli ultimi trent`anni spiega la scelta, a differenza dei due volumi precedenti, di privilegiare una "storia presente" di questi rapporti.

il protagonista di questo romanzo e` un vicere` malinconico e misantropo, afflitto dall`esuberanza della moglie cosi` come dallo stuolo di parenti e cortigiani, costretto a vivere in una citta` solare e violenta di cui e` l`unico a vedere la reale decadenza, obbligato a rappresentare un potere in cui non crede. questo personaggio lunatico una notte sogna la caduta della luna. e la luna cade davvero, in una contrada del vicereame, gettando scompiglio tra i contadini ma ancor piu` tra gli accademici chiamati a spiegare il prodigio con la loro povera scienza.







