

all`lnstitut du monde arabe, a parigi, due dei piu` brillanti intellettuali francesi, un sociologo e un filosofo, si confrontano in due conferenze sui temi dell`attualita` mondiale: com`e` cambiato il mondo dopo l`11 settembre? come reagire agli eventi? come immaginare un futuro di pace? l`eleganza e la linearita` della riflessione dei due pensatori coinvolge e stimola. ma capire il presente e immaginare il futuro significa anche riflettere sul passato, cogliere nel passato cio` che ci porta all`oggi. da cosa derivano questi eventi terribili? che possiamo ricavarne per superare tutto questo? le domande che ci angosciano trovano qui, se non una risposta (ma chi potrebbe darla?), quanto meno un`attenta valutazione e molte indicazioni di approfondimento critico.

un dolore violento, una perdita affettiva difficile da superare, costituisce l`inizio di questo percorso interiore, di questa riflessione su di se` e sul proprio passato. "l`io narrante - come scrive claudio gorlier nella prefazione - non si compiace di una pura e semplice evocazione; specularmente, il ricordo, la memoria, non sostanziano alcun cedimento patetico. al contrario, il ricordo presente del padre stroncato dal male, da una sorta di impossibilita` di vivere, rende possibile un controllato autoritratto." laura gabbiano mostra cosi` una vena stilistica limpida e sincera, che da` forza e coinvolgimento al racconto. laura gabbiano, giornalista del giornale radio rai, esperta di arte e di letteratura, cura attualmente le rubriche: "fine settimana con l`arte" e "il mercato dell`arte".






l`universo asettico e convulso del pronto soccorso e` entrato da qualche anno nell`immaginario collettivo, ma quasi sempre ci e` stato presentato con toni esasperati e spettacolarizzanti. ora un medico di professione prova a raccontarci la realta` per quella che e`: nei reparti d`emergenza non ci sono eroi senza macchia, ma solo persone come tutte le altre. persone meravigliose e disperate. neurochirurghi che praticano l`occultismo, un traumatologo suicida, assassini da curare, le ferite su un volto da ricucire.

un giallo nel mondo dell`arte, la storia di un falsario e di una misteriosa confraternita di collezionisti. la sua bravura nell`imitare le opere d`arte del genio scomparso lo getta nell`ignominia e nella disgrazia, gli fa perdere l`amore dell`affascinante rachel fein, ma gli permette anche, alla fine, di scoprire la verita` sul grande falsario che l`ha preceduto, suo padre. esordio italiano per un narratore che ha la virtuosita` e l`erudizione della byatt di possessione.

negli anni felici del regno del compagno tito, un bambino di sarajevo cresce giocando alle spie. negli anni tragici della guerra dei balcani, un giovane e` costretto all`esilio negli stati uniti. non e` piu` jugoslavo, non e` ancora americano. assumere una nuova identita` non e` facile come nei giochi del bambino. ora c`e` la paura di non ricordare le proprie radici e insieme la condanna a ricordare il dolore che si e` lasciato alle spalle.













il libro e` il tragico monologo di una donna che aspetta un figlio guardando alla maternita` non come a un dovere ma come a una scelta personale e responsabile. una donna di cui non si conosce ne` il nome ne` il volto ne` l`eta` ne` l`indirizzo: l`unico riferimento che viene dato per immaginarla e` che vive nel nostro tempo, sola, indipendente e lavora. il monologo comincia nell`attimo in cui essa avverte d`essere incinta e si pone l`interrogativo angoscioso: basta volere un figlio per costringerlo alla vita? piacera` nascere a lui? nel tentativo di avere una risposta la donna spiega al bambino quali sono le realta` da subire entrando in un mondo dove la sopravvivenza e` violenza, la liberta` un sogno, l`amore una parola dal significato non chiaro. con la prefazione di lucia annunziata.

nell`ottobre del 1849, gustave flaubert (1821-1880) insieme all`amico maxime du camp, parte per un viaggio in oriente che lo portera` in egitto, in palestina, in asia minore, a costantinopoli, in grecia e in italia: un lungo itinerario che per i primi otto mesi vedra` flaubert risalire il nilo fino alla nubia. da questa esperienza eccezionale, flaubert ha riportato una fitta serie di appunti e di note, da cui intendeva trarre materiale per un romanzo che non scrisse mai. gli appunti, trascritti e almeno per la parte egiziana rielaborati da flaubert stesso, costituiscono il testo di questo "viaggio in egitto", che rappresenta la testimonianza di un viaggio a ritroso nella memoria che gli fara` ricercare le forme e le immagini di un mondo favoloso, a lungo vagheggiato, che si inquadra nella visione romantica dell`oriente. ma la realta` presente dell`egitto spesso non coincide con l`immagine che flaubert si era costruito: cosi` la narrazione si snoda tra questi due livelli, oscillando dall`uno all`altro, con improvvisi squarci in cui il favoloso oriente letterario viene a scontrarsi con la realta` di disfacimento e di corruzione di un mondo fatto di miseria e di sofferenza. questa edizione e` illustrata con una scelta di immagini del pittore orientalista inglese david roberts (1796-1864) che visse in egitto nellon stesso periodo di flaubert.





