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"l`enigma si e` capovolto: una volta era la sfinge che poneva all`uomo la domanda dell`uomo, che edipo ha creduto di risolvere, che tutti noi abbiamo creduto di risolvere, oggi e` l`uomo che pone alla sfinge, all`inumano, la domanda dell`inumano, del fatale, della disinvoltura del mondo verso le nostre azioni, della disinvoltura del mondo verso le leggi oggettive. l`oggetto (la sfinge), piu` sottile, non risponde. ma bisogna pure che disobbedendo alle leggi, eludendo il desiderio, risponda in segreto a qualche enigma. che cosa resta se non il volgerci dalla parte di questo enigma?". la catastrofe e` gia` avvenuta, siamo oltre: a questo riconoscimento deve seguire, per jean baudrillard (1929-2007), il tentativo di pensare la nostra nuova condizione senza ricorrere a categorie superate. la scena della storia, dello scambio, del fantasma, del politico, del corpo sono finite; con la loro scomparsa ogni radicalita` critica e` diventata inutile. non e` piu` il modo di produzione, e` il modo di sparizione a essere avvincente; e, in generale, le cose visibili non trovano fine nell`oscurita` e nel silenzio, ma svaniscono nel piu` visibile del visibile, l`oscenita`. nell`iperreale - la forma estatica di un reale non piu` frenato dall`illusione - si installano l`inerzia, l`escrescenza, l`ipertelia, l`effetto speciale: le cose, svincolate dalla loro essenza, proliferano all`infinito, si potenziano, assumono una curvatura malefica che mette fine all`orizzonte del senso.

romanziere, diarista, pittore, fotografo, dilettante di composizione musicale e di scienza, samuel butler era soprattutto un "bastian contrario". perche` questo gentiluomo vittoriano, rispettabile, abbastanza benestante, che si divideva equamente tra un`amante fissa di sesso femminile e giovani amici di sesso maschile, trovava la sua verita` interiore nell`opposizione. a tutto e a tutti. il piu` importante "tutto" a cui era contrario era il cristianesimo, dal cui giogo riusci` presto a liberarsi nonostante l`opposizione famigliare. i "tutti" erano soprattutto i genitori e i parenti. la sua famiglia era un baluardo dell`anglicanesimo, e butler le si oppose, pur mantenendo rapporti di convenienza per ragioni di eredita`. ma butler nella sua cocciutaggine era pure contrario a tutti quegli altri che sarebbero dovuti essere compagni di strada nelle sue battaglie; per esempio agli scienziati, ai pittori piu` ammirati, ai musicisti...

in una grande citta` del nord italia, un uomo insospettabile ha compiuto un efferato delitto davanti a centinaia di testimoni. alla psicologa che dovra` stilare la perizia sulla sua sanita` mentale l`assassino racconta la sua agghiacciante storia: la storia di una ragazza che compariva su un autobus notturno sempre alla stessa ora, di una nave in bottiglia, e di un famoso medico dagli occhi freddissimi. cosa c`entra in tutto questo un padre che, senza motivo, una notte stermina la propria famiglia nella sala da pranzo, vedendo sfuggire solo la figlia minore?

matteo ricci fu l`uomo che con maggiore determinazione ed efficacia tento` di far comunicare due grandi civilta` che per secoli si erano ritenute autosufficienti. gesuita, di quell`epoca in cui i gesuiti erano anche uomini temerari, che partivano verso i luoghi piu` remoti con l`intenzione non soltanto di convertire ma di capire chi vi abitava, pati` in cina traversie di ogni genere ma riusci` a offrire dell`europa e della cristianita` un profilo che si impresse profondamente nell`immaginario cinese, e divenne anzi un tramite obbligatorio verso l`occidente. matteo ricci non cerco` solo di ritrovare confucio in epitteto e far scoprire epitteto in confucio. al fine di entrare con sottile precisione in un sistema psichico totalmente alieno, utilizzo` anche un`arte antica e segreta dell`occidente, la mnemotecnica, elaborando un palazzo della memoria che doveva fissare indelebilmente alcuni punti essenziali della dottrina cristiana. e intorno alle immagini di quel palazzo jonathan spence ha costruito un libro che ci invita a intraprendere un viaggio in compagnia di matteo ricci: dall`infanzia a macerata, "un mondo invaso dalla guerra e dalla violenza", alla logorante e malsicura esistenza nelle missioni asiatiche tra cinquecento e seicento; dalle terrifiche traversate degli oceani agli ardui tentativi di evangelizzazione dell`india; dall`illuminante impatto con la spiritualita` orientale ai lunghi anni in cina.

non sempre i tempi che scandiscono la fortuna pubblica di uno scrittore coincidono con quelli della sua officina segreta, basti pensare a morselli, morto suicida la notte del 31 luglio 1973, quando i lettori cominciavano a conoscerlo e ad amarlo. oggi adelphi propone una raccolta dei suoi romanzi per imparare a riscoprire e ad apprezzare questo scrittore.

"all`interno del collegio non avevo potuto constatare alcun mutamento di rilievo, se non il fatto che la stanza cosiddetta di soggiorno nella quale eravamo stati educati al nazionalsocialismo era adesso diventata una cappella, e al posto del podio su cui prima della fine della guerra era salito grunkranz per insegnarci la dottrina della grande germania c`era adesso un altare, e alla parete dove prima c`era il ritratto di hitler pendeva adesso una grande croce, e al posto del pianoforte che, suonato da grunkranz, aveva accompagnato i nostri inni nazionalsocialisti come die fahne hoch! oppure es zittern die morschen knochen c`era adesso un harmonium. l`intero ambiente non era stato nemmeno ritinteggiato, evidentemente mancavano i soldi, sicche` nel punto dove adesso era appesa la croce si poteva ancora scorgere la macchia, bianchissima e vistosa sulla superficie grigia della parete, dove per anni era stato appeso il ritratto di hitler". in questo primo volume della sua autobiografia, bernhard ha voluto subito raccontare un periodo della sua vita a cui risale il manifestarsi di una lesione insanabile in lui: i mesi passati durante la guerra nel convitto nazionalsocialista di salisburgo, fra macerie e angherie, e i mesi passati nello stesso collegio, ora chiamato johanneum, e retto da sacerdoti cattolici, sempre fra angherie, all`inizio di una ottusa pace. nell`intima compenetrazione salisburghese fra nazismo e cattolicita`, nella vocazione della citta` al suicidio (una delle piu` alte percentuali europee) e all`arte universale, nella scuola come offesa permanente, nella capacita` locale di cancellare la memoria e sovrapporre una nobile decorazione a un fondo putrido, bernhard riconosce una costellazione atroce e beffarda alla quale da sempre ha tentato di sottrarsi: e qui la presenta e la ripercorre in pagine ossessive, implacate. il piccolo thomas bernhard, al convitto nazionalsocialista, suonava il violino nella "stanza delle scarpe", "piena zeppa di centinaia di sca

quello della musica da film e` sempre stato un tema impegnativo non solo per gli studiosi, ma anche per cineasti e compositori, per il semplice fatto di richiedere una doppia competenza, musicale e cinematografica. in questo volume si mette a fuoco la complessa relazione tra regista e musicista nel cinema italiano attraverso un`analisi approfondita dell`opera di carlo rustichelli, compositore di musica da film tra i piu` prolifici e sensibili. ripercorrendo la sua estesa filmografia si attraversano cinquant`anni di cinema, dal dopoguerra agli anni novanta, analizzando colonne sonore di film d`autore. dal colloquio con rustichelli si delinea un suo preciso ruolo nel panorama delle relazioni tra registi e musicisti.

in quanto intervento attivo sui problemi della comunita` e del suo territorio il tirocinio e` divenuto l`occasione per un primo vero incontro con la prassi assistenziale, con i concreti problemi dei cittadini prima che con le astrazioni della pura teoria. nato dall`esperienza di un gruppo di lavoro dell`universita` di catania, il libro ripercorre la storia del tirocinio professionale in italia alla ricerca di un modello in grado di misurarsi con la centralita` dell`allievo, con le sue specifiche capacita`, con le sue motivazioni alla scelta professionale. completano il testo una trattazione del percorso formativo professionale all`interno del gruppo di lavoro e un`appendice bibliografica specifica.

un brillante avvocato ha la vita sconvolta da un`accusa ingiusta, all`origine della quale vi e` forse l`inesauribile rancore di un ex amico; ma dietro al lungo duello, fatto di vendette e paradossali rivalse, che separa i due uomini traspare in realta` l`inconciliabile opposizione di due stili, due visioni, della vita.

il teatro, un provino decisivo in un`isola che nasconde un mistero, un maestro un po` sciamano, un po` imbroglione e un po` distrutto, due ragazze in gioco. la seduzione della sapienza che ha divelto il cancello che divide il bene dal male. personaggi inventati e rubati dalla realta` si abbracciano e si lasciano, in uno strano tango buffonesco.

a port tropique, nell`america centrale, e` arrivato franz hall. maneggia in traffici clandestini con clienti pericolosi, suda parecchio, beve altrettanto, ammira le belle donne. fa qualunque cosa pur di scrollarsi di dosso il proprio passato, ma non e` cosi` facile... sospeso in un`atmosfera torrida, sfuggente come i pensieri del protagonista, il racconto precipita in una tensione quasi ipnotica, verso un finale liberatorio e inevitabile.

una contrastata amicizia fra gli anni trenta e quaranta. che cosa accomuna due personalita` tanto diverse come guido piovene (1907-1974) ed eugenio colorni (1909-1944)? l`uno di nobile e cattolica famiglia veneta, scrittore e giornalista, politicamente ondivago; l`altro ebreo, borghese, filosofo e matematico, militante socialista caduto nella resistenza.

il primo volume presenta l`intera opera in versi di giacomo leopardi, il massimo poeta del nostro ottocento e dei piu` letti e studiati al mondo. il presente volume e` a cura di mario andrea rigoni e contiene un saggio di cesare galimberti.

quando oscar santacruz viene trovato morto nell`ascensore di casa con due pallottole nella nuca, il brigadiere della guardia civil ruben bevilacqua, detto vila, pare non avere dubbi: il responsabile e` un professionista e l`indagine una seccatura. ma a poco a poco lo scetticismo di vila lascia il posto alla passione per il caso. il brigadiere non puo` non notare un`incongruenza in quello che ha tutto l`aspetto di un omicidio su commissione, tipico degli ambienti malavitosi: oscar santacruz non e` nessuno. un divorzio complicato, una piccola condanna per spaccio, una denuncia per maltrattamenti, un figlio piccolo affidato alla madre, un lavoro serio e una vita banale: niente che possa far sospettare affari loschi. insieme alla sergente virginia chamorro, la sua inseparabile assistente, donna di grande pragmatismo e fascino, vila si trova coinvolto in un`inchiesta che va a toccare alcuni problemi scottanti della societa` contemporanea: i rapporti di coppia difficili, i diritti dei padri separati, gli intoppi del sistema giudiziario, i lati oscuri della legge, e il male che spesso si nasconde tra le pieghe della nostra quotidianita`, fra le cose che amiamo.

"navigare necesse, vivere non est necesse" l`antico motto dei naviganti di ogni tempo e` come una canzone, una sinfonia di fondo di questa storia incredibile e vasta. "ai tropici il mare arde e ribolle per il calore del sole, si incendiano le tavole e le vele, ogni cristiano che tenti di entrare nella terra di satana, desolata come un cratere, diventa subito un negro." queste e altre superstizioni affronto` magellano, nel suo viaggio alla scoperta del punto di passaggio tra oceano e oceano. il punto che tutti cercavano e che lui, superando intrighi di corte, ammutinamenti, mari in tempesta e battaglie selvagge infine trovo`. l`estro sapiente di stefan zweig restituisce una grande epopea, in un mondo di condottieri e di oscuri eroi, al seguito del grande impeto di uno scopritore di terre, di mari e di umanita`.

"i racconti di tre sentieri per il lago... sono una delle grandi raccolte narrative del nostro secolo. senza saperlo e volerlo, la bachmann si allontano` un poco da se stessa: cancello` o sfumo` l`ossessione in cui aveva vissuto; e l`ultimo racconto, che da` il titolo alla raccolta italiana, e` in qualche modo una riconciliazione con la figura paterna e con l`austria materna, sebbene l`incontro e l`addio siano cosi` dolorosi" (pietro citati).

gli uomini sono stati il sesso dominante da, beh, dall`alba dei tempi. ma hanna rosin e` stata la prima a rilevare - sorprendendo tutti - che questa eterna verita` ormai non e` piu` tale. in questo preciso momento storico, per la prima volta in assoluto, le donne non stanno piu` tentando di accorciare le distanze dagli uomini, perche` li hanno gia` definitivamente superati, e anche di un bel po`. addirittura, l`espressione "la fine del maschio" - il titolo del reportage della rosin uscito su "the atlantic" - e` entrata nel lessico comune come ad esempio "il secondo sesso" di simone de beauvoir, e con la stessa forza dirompente. in questo libro la rosin rivela come il nuovo stato dei fatti sta mutando radicalmente le dinamiche di potere fra uomini e donne su ogni piano della societa`, con implicazioni profonde su matrimonio, sesso, figli, lavoro e molto altro. grazie alla sua incondizionata curiosita` e senza il freno di preconcetti o ideologie, la rosin ci mostra come il modo sostanzialmente diverso in cui donne e uomini guadagnano, apprendono, spendono, scelgono il partner e uccidono persino, abbia rovesciato la situazione generale.

scandali finanziari, abusi edilizi, corruzione politica e una crisi economica che arricchisce i pochi e impoverisce le masse. e roma nel 1884, quando ci arriva paolo ciulla, giovane catanese assai versato nel disegno. vuole studiare architettura e diventare un artista: non ci riuscira`. in compenso anni dopo, in una sicilia sconvolta dalla dura repressione degli scioperi agrari e del movimento dei fasci siciliani, verra` a galla il suo vero genio: quello per la falsificazione di banconote. e solo l`inizio di una "carriera" che si dipanera` per laboratori e stamperie, banche e taverne, trasformandolo in un paladino dei poveri messi in ginocchio dalla crisi. paolo ciulla, anarchico, criminale, benefattore, e` un antieroe contemporaneo e la sua italia e` la nostra. le sue avventure, raccontate con stile trascinante in questo romanzo dal vero, attraversano e illuminano un novecento italiano che non e` stato il secolo breve, ma il piu` lungo: iniziato nel 1861, non e` ancora finito. l`interrogatorio di ciulla, uno dei primi grandi processi mediatici del nostro paese, ha il ritmo di una pie`ce teatrale: quasi cieco per le sperimentazioni con gli acidi, ma ironico e indomito, il principe dei falsari per giorni tiene testa a giudici e pubblici ministeri. fino all`apoteosi finale, il piu` grande momento di gloria: il riconoscimento pubblico di un italianissimo genio.

albrecht durer, al culmine della carriera, e` inquieto. la pioggia cade su norimberga, la vita cittadina lo annoia, il lavoro ristagna, si avvertono i segnali di grandi cambiamenti: martin lutero sta dividendo l`europa e l`elezione di carlo v al vertice del sacro romano impero fa discutere corti e taverne. durer decide di partire, per un lungo viaggio che gli permetta di incontrare citta` e committenti e riaprire le ali dell`ispirazione: poco piu` di un anno, tra l`estate del 1520 e quella del 1521, meta anversa, che sta emergendo come nuovo centro dei commerci e dell`economia. l`artista non sa, ma forse sospetta, che sara` l`ultima avventura della sua vita. stefano zuffi ripercorre questa avventura come in un romanzo, partendo dal diario in cui durer ha annotato con puntiglio tappe e imbarchi, spese per i pasti e somme perse al gioco, ricevimenti e appuntamenti, opere regalate, scambiate o vendute. la storia rivive cosi` nella voce di un protagonista, che assiste all`incoronazione di carlo v assieme a mathis grunewald, piange la morte precoce di raffaello, incontra erasmo da rotterdam e margherita d`austria, si meraviglia di fronte ai tesori aztechi portati dai bastimenti spagnoli, va alla ricerca di un presunto mostro marino arenato sulla spiaggia, scampa a un naufragio. e al tramonto della sua esistenza ritrova il piacere di vivere in un mondo che, filtrato dall`acutezza del suo genio, si rivela - tra guerre di religione e intrighi politici... - sorprendentemente simile al nostro.

probabilmente nessuna altra citta` capitale e` stata, come parigi, nodo di un territorio, sede di un potere, punto di partenza di un reticolo amministrativo e istituzionale. e forse, nessun`altra citta` e` stata per cosi` lungo tempo, capitale: politica il piu` delle volte, ideologica non di rado, culturale spesso. qual`e` dunque la forza di parigi, quella che ne fa un fenomeno urbano, storico, cosi` eccezionale da trasformarla in un mito? a ritroso fino ai tempi protostorici, bergeron sale e scende lungo la storia di parigi dando un senso alla sua complessa, diuturna, mitica personalita`.

e nel mediterraneo che va diluita la modernita` inconsapevole, troppo presa dalla corsa allo sviluppo. e qui che possono stemperarsi i dilemmi della globalizzazione. occorre restituire al sud l`antica dignita` di soggetto del pensiero, interrompere una lunga sequenza in cui esso e` stato pensato da altri. d`altra parte il pensiero meridiano .

il commercio marittimo dalle antiche civilta` mediterranee sino alle soglie della grande stagione dei viaggi e delle esplorazioni dell`eta` moderna. assistiamo alla nascita e al tramonto dei grandi imperi - da quello bizantino a quello arabo, da quello turco a quello cinese -, seguiamo i vichinghi nella prima rotta per l`america, gli spagnoli e i portoghesi nell`esplorazione di un`africa che emerge lentamente dalle nebbie della leggenda, osserviamo i mercanti fiorentini e genovesi che commerciano dall`inghilterra alla tunisia, viaggiamo con marco polo attraverso le citta` orientali. un affresco affascinante, tracciato con il rigore documentario dello studioso ma anche con la sapienza di un grande narratore.

vincenzo bellini, una figura complessa, sfuggente. visse solo trentaquattro anni, ma nella sua breve esistenza compose opere destinate a lasciare un segno nella storia della musica e del teatro. i biografi ne descrissero la vita come un susseguirsi di trionfi e disillusioni, abbellendola di particolari sentimentali e romanzeschi e dipingendolo come un genio dall`aspetto angelico, tanto ispirato quanto poco padrone della tecnica musicale; altri enfatizzarono al contrario il lato meno affabile del suo carattere - l`insofferenza riservata ai colleghi, il cinismo nel rapporto con le donne -, finendo per diffonderne un`immagine assai lontana dalla realta` storica. fabrizio della seta racconta oggi la vita di bellini sfrondandola di ogni elemento mitologico e conduce il lettore a conoscere la figura reale del musicista e del drammaturgo, dalla prima formazione ricevuta in famiglia a catania al perfezionamento degli studi nel conservatorio di napoli, dal saggio scolastico di esordio ai primi successi milanesi fino alla consacrazione internazionale dei capolavori: la sonnambula, norma e i puritani. mettendo a frutto la documentazione raccolta in centocinquant`anni di studi e aprendosi alle prospettive critiche piu` aggiornate, questo libro - il primo a esaminare approfonditamente l`intera produzione di bellini - ci porta a fare esperienza diretta del mondo in cui visse e dei suoi rapporti con librettisti, cantanti e impresari, delle sue idee artistiche e dell`ossessiva ricerca della perfezione, testimoniata dalle correzioni e dai ritocchi disseminati nei libretti e nelle partiture. "bellini" ci rivela le molte sfaccettature di un protagonista della cultura dell`ottocento: un compositore dotato di una straordinaria facolta` di immaginare melodie memorabili, sempre al servizio di una visione drammatica perseguita con ferrea coerenza. un`occasione per scoprire o approfondire la personalita` e le opere di un musicista animato dal sacro fuoco del teatro.

un romanzo di avventure intellettuali e picaresche attraverso le follie del boom economico e le metamorfosi della societa` e del paesaggio, delle illusioni e dei caratteri. notti senza fine di giovani che discutono dei loro autori e dei loro amori fino all`alba, progettando grandi opere letterarie, teatrali e musicali. affetti, utopia, irrisioni e rivolte contro un oppressivo establishment culturale e politico. ma anche la verve della cafe` society, quando roma era una capitale cosmopolita e "passavano tutti di qui" e le donne erano "molto piu` belle e piu` intelligenti e spiritose e anche piu` alte degli uomini corrispondenti". e che cosa significa aver vent`anni e molti desideri, nell`italia di petronio, di d`annunzio e di sempre...

perche` putin ha pensato di poter conquistare in pochi giorni l`ucraina con il consenso dei russi ma anche degli ucraini? cosa vuol dire `denazificazione`? per spiegare questa tragedia che cambia il mondo occorre ritornare ad alcuni passaggi essenziali della storia del novecento prima e dopo il 1991. una vicenda complessa, che parte dal rapporto dell`ucraina con il potere sovietico di lenin e che passa dall`holodomor, la terribile carestia provocata da stalin che nel ?32-?33 fece in ucraina piu` di quattro milioni di vittime. una storia che continua con la seconda guerra mondiale e l`occupazione nazista e prosegue con la fine dell`urss e le difficolta` degli novanta, cui l`ucraina ha risposto guardando all`unione europea mentre in russia si affermava la svolta autoritaria di putin, fondata sul consenso a una ideologia di potenza radicata nella storia russa e condivisa da una classe dirigente formatasi tra declino sovietico e riaffermazione del potere dello stato. una ideologia che spinge putin a disprezzare un occidente opulento e corrotto in declino economico e demografico. e che gli fa pensare che sia arrivato il momento per ridare alla russia il suo ruolo di grande potenza mondiale.

nel 1944 un anonimo antifascista pubblico` un opuscolo il cui primo capitolo si intitolava "il fascismo non e` mai esistito". cinquant`anni dopo un illustre intellettuale antifascista dichiaro`: . la storia del fascismo e` stata spesso raccontata per sostenere o confutare una teoria. questa "storia del fascismo" non presuppone ne` propone una teoria. racconta i fatti accaduti, come e` stato possibile conoscerli attraverso i documenti. essendo storia e non cronaca, l`autore ha dato risalto a persone, momenti, condizioni, eventi che maggiormente contribuirono a trasformare il minuscolo movimento del 1919 in un regime totalitario nel 1926, con tutto quello che ne e` seguito nei successivi diciannove anni. dall`inizio alla fine, il fascismo ebbe un solo capo, ma questo libro mostra che non fu mussolini a generare il fascismo, ma fu il fascismo a generare il duce. nel corso della sua parabola, il fascismo visse varie metamorfosi, ma la "storia del fascismo" mostra che i suoi caratteri essenziali e indelebili ebbero origine non dal minuscolo fascismo mussoliniano del 1919 ma dal fascismo che nel 1920 inizio` la guerra civile squadrista e la prosegui`, diventando un partito di massa, fino alla conquista del potere, per istituzionalizzarla nel regime totalitario e riprenderla nell`ultimo momento dell`agonia. nel raccontare la storia del fascismo, emilio gentile non ha seguito il copione del postero, che sa gia` come e` andata a finire. il caso, l`imprevisto, la scelta, l`iniziativa, fanno parte di questa nuova "storia del fascismo", come fecero parte del fascismo durante la sua storia. che era storia nuova, senza copione, anche per i suoi protagonisti.

tutto comincia la sera del 17 maggio 1971, quando un diciannovenne indiano, venkatraman (venki) ramakrishnan, sbarca all`aeroporto di champaign-urbana (illinois) con l`ambizione di diventare fisico teorico. e tutto si compie una quarantina d`anni dopo, nel dicembre 2009, allorche` ramakrishnan - divenuto nel frattempo un`autorita` della biologia molecolare - tiene a stoccolma il discorso per il nobel conferitogli per le sue ricerche sul ribosoma, la minuscola cellulare che trasforma l`informazione genetica in migliaia e migliaia di proteine, ovvero in quelle catene di amminoacidi . tra gli estremi di quelle date, il suo denso memoir si snoda lungo un duplice, avvincente tragitto umano e scientifico. seguiremo infatti un racconto da insider su luci e ombre di tante istituzioni: i college americani, la comunita` scientifica, lo stesso premio nobel - il cui e` un intrico di giochi politici e assegnazioni non sempre obiettive. e, insieme, comprenderemo la centralita` del ribosoma, struttura situata , in tutti i suoi aspetti: filogenetico, biologico-molecolare e biomedico-farmacologico (l`efficacia degli antibiotici, per esempio, e` legata alla possibilita` di disarticolare i ribosomi batterici) - un`autentica rivoluzione nel campo della biologia, per certi tratti simile a quella vissuta dalla fisica all`inizio del secolo scorso. prefazione di jennifer doudna.

il volume, che per la sua originalita` ha contribuito a rinnovare sostanzialmente la storiografia sul ventennio in italia e all`estero, analizza il "partito-milizia" come embrione totalitario, interpreta il regime fascista come "cesarismo totalitario" e propone una revisione del concetto stesso di totalitarismo, interpretato, secondo il suo originario significato storico, come esperimento e metodo di dominio politico. in questo se`nso, considerando l`orientamento degli studi sul fascismo e sul totalitarismo in campo italiano e internazionale, il libro si conferma imprescindibile per l`interpretazione dell`italia contemporanea e per la riflessione sul totalitarismo come esperienza di modernita` alternativa alla modernita` liberale e democratica.

"di tanto in tanto, per offese reali o presunte, mia madre e mio padre smettono di parlarmi. in inghilterra c`e` una curiosa espressione per indicare la cosa: si dice "essere mandati a coventry"". raccolta di scritti letterari, culturali e in parte memoir, "coventry" affronta temi diversissimi come le dinamiche familiari, le questioni di genere, l`opera di autori quali natalia ginzburg, d. h. lawrence e kazuo ishiguro. ne emerge un libro coraggioso, colto e di esemplare bellezza formale, che offre il meglio del pensiero di rachel cusk. lo sguardo analitico, ma anche pieno di echi e sfumature, di una delle scrittrici piu` importanti dei nostri anni. al centro delle sue riflessioni, il nesso tra la produzione artistica e lo splendido groviglio che sono le nostre esistenze.

nel 1848 la rivoluzione comincio` a palermo e si diffuse subito in tutta europa. folle enormi si radunarono in nome della democrazia e dell`indipendenza nazionale in un flusso inarrestabile che cancello`, in pochi mesi, l`ordine politico che reggeva il continente dalla sconfitta di napoleone. alcuni governanti si arresero subito, altri combatterono aspramente, ma ovunque si fecero strada nuovi politici, nuove convinzioni e nuove speranze, portando a cambiamenti significativi e duraturi che continuano a plasmare il nostro mondo: il ruolo delle donne nella societa`, la fine della schiavitu`, il diritto al lavoro, l`indipendenza nazionale e l`emancipazione degli ebrei. christopher clark, il grande storico autore del bestseller mondiale "i sonnambuli", descrive il 1848 come la "camera di collisione al centro del xix secolo". frutto di una ricerca meticolosa, elegantemente scritto e ricco di descrizioni di figure carismatiche, questo libro offre una nuova interpretazione del 1848. clark, infatti, evoca questo incredibile fermento di idee nuove, ma anche la serie sempre piu` spietata ed efficace di contrattacchi lanciati dagli antichi regimi. nonostante la sconfitta, gli esuli diffusero le idee del 1848 in tutto il mondo e dalle macerie emerse un`europa nuova e molto diversa.

"il tropico del fango e la nuova latitudine in cui ci siamo ritrovati a vivere in romagna. ma su questa terra che i nostri antenati si sono inventati da una maledetta palude o togliendola alle foreste dell?appennino, ci sta un mucchio di gente che a star zitta non e capace e anche con il cuore spezzato, ci canta sopra, anche solo per il gusto di ridere in faccia alla morte e alla sventura." cristiano cavina, amatissimo scrittore e voce di questa terra sconvolta da tre alluvioni colossali, racconta quello che ha vissuto.

moribonda e` la critica letteraria. la sua e` un`agonia loquace, che si esprime in una querula corrente di elzeviri, recensioni e monografie, su siti e social network, tra le pagine di libri, quotidiani e settimanali. pagine che, analizzate come un unico testo, assomigliano sempre piu` a un certificato di morte, o meglio, all`autocertificazione di un decesso. i luoghi del delitto sono facolta` umanistiche divenute conventicole di iniziati, dediti a riti vacui espressi in gerghi oscuri; sono redazioni di giornali troppo vicine a redazioni editoriali, in cui e` decaduta la pratica essenziale della stroncatura. tra i congiurati, oltre ai critici stessi, i lettori poco inclini ad aprirsi a un rapporto vitale con l`opera, e assai piu` disposti a trattarla come un orpello. matteo marchesini si muove da intruso tra le figure umbratili dell`. e critico, poeta, narratore. affronta i libri altrui senza la fatua enfasi del giornalista, ma non e` neppure un accademico: e` uno scrittore che parla di letteratura e, attraverso la letteratura, del mondo. pratica con pungente intelligenza l`arte della stroncatura e della satira, destinate a scagliarsi contro lo status quo, ovvero contro gli autori-monumento; ed e` questa la ragione per cui casa di carte ha incontrato grandi ostacoli prima di essere pubblicato. i saggi che lo compongono sono una reazione chimica al presente, un presente che affonda le sue radici nella metamorfosi del boom economico, di cui marchesini analizza gli esiti letterari piu` emblematici: da bassani che visse quegli anni come un tramonto a pasolini che li attraverso` in trionfo, subendoli pero` come un insulto. mentre si avvicina all`oggi, ridiscute un canone accettato ormai come un dato geologico, profanando primati intoccabili (gadda, montale) e riappropriandosi di autori perduti; ritrova i sintomi di un male antico nei testi contemporanei, e indica alcuni antidoti. marchesini si assume cosi` il compito di ogni vero scrittore: quello di

nel novembre 1999, joan didion inizio a frequentare uno psichiatra perche l?aiutasse in quelli che lei stessa defini in una lettera a un?amica "anni difficili". questo libro restituisce il diario che compose in quel periodo per suo marito, lo scrittore john gregory dunne. per diversi mesi, in modo meticoloso e dettagliato, didion riporto su carta le conversazioni con il dottor mackinnon, rivelando lati di se inediti e mostrandosi mentre affrontava aspetti dolorosi della sua vita come la depressione, l?ansia, il senso di colpa e la lacerante complessita del rapporto con la figlia quintana. incontro dopo incontro, foglio dopo foglio, possiamo osservare didion mentre si confronta con i problemi del suo lavoro, le difficolta dell?infanzia e le incomprensioni con i suoi genitori, la sua tendenza precoce ad anticipare le catastrofi, e piu in generale mentre tira le somme della propria vita, chiedendosi "a cosa era valso vivere, quale eredita si lasciava". diario per john rivela, al pari delle altre opere di joan didion, l?incredibile intelligenza, precisione ed eleganza di cui e fatta la sua scrittura. questo resoconto, intimo e personale come nessun?altra sua opera, ci offre l?opportunita di ascoltare ancora una volta la sua voce che si staglia coraggiosa e nitida, anche all?interno di un viaggio doloroso e straziante.

l`intera storia dell`umanita` e` in certo senso storia di migrazioni. sin dall`antichita` classica e medievale, infatti, interi popoli prima, singoli individui poi, hanno lasciato i propri luoghi di nascita alla ricerca talvolta pacifica, talaltra violenta - di nuove terre, di nuove risorse e di nuove opportunita`. un fenomeno, dunque, di lungo periodo quello delle migrazioni, destinato a subire un`accelerazione nell`ottocento sotto la spinta della congiuntura socioeconomica e dello sviluppo dei mezzi di trasporto. ed e` proprio dalla fine delle guerre napoleoniche, sebbene non manchino cenni sulle epoche precedenti, che prende le mosse questo libro per ripercorrere le vicende del fenomeno giungendo fino ai nostri giorni.

guerre, guerre finanziarie, guerre commerciali. e poi dazi, riarmo e mercati nel panico. cosa sta succedendo? perche i padroni del mondo stanno soffiando sul fuoco? chi e cosa sta guadagnando da queste tensioni? chi, invece, perdera?

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