
come un sogno a occhi aperti si svolge la vicenda di sasa, una piccola emigrata russa che in una parigi fredda e povera guarda se stessa con occhi estranei e assiste allo svolgimento della sua vita. una vita mancata per eccesso di fedelta` e di delicatezza; una vita precaria, mai vissuta davvero, ma solo transitata dagli eventi. cosi` come e` mancata la vita di alesa astasev, il protagonista del primo racconto, anch`egli immigrato in una parigi ostile, che cerca negli altri una ragione per vivere o meglio uno scongiuro contro la morte. due vicende rappresentate come due misteriose metafore e il potere della sua asciuttezza narrativa basta con poche incisive pagine a illuminare la vita dei suoi personaggi di una luce metafisica e conturbante.


scritto subito dopo la seconda guerra mondiale, la morante con questo romanzo ha iniziato il suo lungo percorso letterario. "o impareggiabile prosapia! mia madre fu una santa, mio padre un granduca in incognito, mio cugino edoardo un ras dei deserti d`oltretomba e mia zia concetta una profetessa regina. si fissarono cosi`, in solenni aspetti a me familiari, le maschere delle mie futili tragedie...". cosi` assediata da tali "magnifiche" ombre, l`io narrante di menzogna e sortilegio s`incammina verso la necropoli del proprio mito familiare: pari a un archeologo che parte verso una citta` leggendaria.