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zobida, il cui nome "profuma di burro gustoso e si scioglie sulle labbra come zucchero", e` una vedova un po` avanti negli anni, pressoche` analfabeta, ma grande esperta di faccende d`amore. a lei ricorrono le donne del villaggio come a una saggia consigliera - anche un po` fattucchiera e maga - per ricevere aiuto e suggerimenti. leila e` una ragazza bella e sensuale, inizialmente ingenua e inesperta, che ha gettato su di se` e sulla famiglia il sospetto di una grave colpa. durante la prima notte di nozze non e` riuscita a consumare il matrimonio, facendo fare una pessima figura alla virilita` del marito. la colpa, si dice, e` della madre, che ha fatto sigillare la figlia per preservarne la verginita` e che si e` dimenticata di sciogliere l`incantesimo prima di morire. il romanzo e` il diario del viaggio che zobida e leila intraprendono insieme alla ricerca della donna che dovrebbe annullare l`imbarazzante stregoneria. ben presto pero`, l`esplorazione nello spazio, ricca di incontri e avventure, diventa per leila un viaggio di formazione erotica e sentimentale, un vero percorso di apprendimento che la portera` alla scoperta del proprio corpo, in ogni sua parte, e alla conquista di una liberta` inattesa. uscendo dai confini-limite del villaggio, la giovane scopre la bellezza della natura dove il corpo puo` muoversi libero e danzare e dove, sotto la guida esperta di zobida, puo` imparare un piacere intenso e generoso.

un`infanzia americana negli anni settanta: una madre caduta in una profonda crisi per essere stata lasciata dal marito e che si unisce a una sorta di terapeuta selvaggio, ex prete guru e capo carismatico di una covata di figli avuti da un matrimonio fallito; tre figlie trascinate su un furgone per le strade americane fra drammi domestici e fumate di marijuana. martha mcphee rievoca gli anni della generazione ribelle scrutandoli e vivisezionandoli attraverso gli occhi della dodicenne kate e mettendone a nudo eccessi e pericoli.

jonathan safran foer ci propone una riflessione sul cibo partendo dal ricordo personale di sua nonna, dalla forza che durante la guerra la spinse a rifiutare della carne di maiale che l`avrebbe tenuta in vita, perche` non era cibo kosher, e . il cibo per lei non era solo cibo, ma . una volta diventato padre, foer ripensa a questo insegnamento e inizia a interrogarsi su cosa sia la carne, perche` nutrire un figlio e` ancora piu` importante che nutrire se stessi. cosi` nasce questo libro, frutto di un`indagine durata quasi tre anni, che e` insieme racconto, inchiesta e testimonianza e che invita tutti alla riflessione, indicando nel dolore degli animali - e soprattutto nella nostra sensibilita` verso chi e` e - il discrimine fra umano e inumano, fra chi accetta senza battere ciglio le condizioni imposte dall`allevamento industriale e chi le mette in discussione.

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