
la profonda sensibilita` degli artisti cinesi nella rappresentazione del paesaggio e` ben conosciuta. il loro pennello riesce ad estrarne la sottile vitalita`: montagne, pini, fiumi e vento sono tutti pervasi da un soffio di poesia. questo approccio puramente cinese all`arte come comunione con la natura e` soprattutto noto attraverso le opere pittoriche. meno noto e` che esso abbia contribuito alla nascita di mirabili testi in prosa e in poesia. i "paesaggi in prosa" contenuti in questa piccola antologia di autori che vanno dal quinto al diciannovesimo secolo, sono la descrizione di viaggi, escursioni, gite in luoghi che stimolano il sentimento e l`immaginazione del viaggiatore per l`asprezza selvaggia, o per il loro aspetto inquietante e minaccioso, o per la loro sublimita` e inaccessibilita`, o per la loro leggiadria e gaiezza; sempre, comunque, per il loro potere di manifestare la multiforme bellezza della natura e la singolare felicita` che essa offre all`uomo. le forme del vento ci svelano un cammino percorso da piu` di un millennio, quello di un`intima comunione con l`universo vivente. francois cheng

il comunismo e` stato a lungo il principale avversario-interlocutore dell`occidente capitalista fin dall`evento fondante della rivoluzione d`ottobre. grazie agli oltre duecento lemmi critici che compongono questo dizionario, le personalita`, gli eventi storici, le organizzazioni, le istituzioni e le parole-chiave di quell`ideologia vengono presentati al pubblico con un taglio insieme informativo e saggistico che lo rendono uno strumento utile sia per gli specialisti sia per i curiosi del passato e del presente.



dalle prime fallimentari esplorazioni umane all`invasione e infine al declino: "cronache marziane" (1950) e` il resoconto della conquista e della colonizzazione di marte da parte dei terrestri. tutto avviene in meno di trent`anni, tra il 2030 e il 2057, quando lo scoppio di una guerra atomica costringe i terrestri a rientrare e marte, pianeta antichissimo, resta nuovamente abbandonato. sui suoi immensi mari di sabbia privi di vita passano i grandi velieri degli ultimi marziani, creature simili a fantasmi, ombre e larve di una civilta` che gli ingombranti terrestri venuti da un mondo sordo e materialista non hanno saputo vedere ne` comprendere. capolavoro della fantascienza, "cronache marziane" e` in realta` molto di piu`: in queste pagine ricche di inventiva e di poeticissime immagini, bradbury travolge i limiti della letteratura di genere, ritrovando l`universalita` simbolica della fiaba e dell`epos: scrive infatti nell`introduzione . ma non solo: bradbury sente l`urgente bisogno di parlare del mondo che lo circonda: il "suo" marte e` il ricettacolo dei fantasmi dell`epoca, un pianeta dell`immaginario americano degli anni quaranta che racchiude sogni, desideri, speranze di un paese partito alla conquista dello spazio che assiste allo sgretolarsi delle proprie ambizioni e illusioni. postfazione di tristan garcia.

mentre da ogni parte vengono a cadere - o per lo meno oscillano pericolosamente - i presupposti di ogni legge, il pensiero tende sempre piu a concentrarsi, in ogni ambito, sulla legge stessa. e questa una condizione al tempo stesso originaria e cronica del moderno: qualcosa che sembra sempre succedere per l?ultima volta - e invece continua a succedere ogni giorno. massimo cacciari ha posto al centro di questo libro tale situazione paradossale e sfuggente, all?interno della quale tuttora viviamo. e, all?interno del nostro secolo, ha isolato, negli ambiti piu diversi - dalla riflessione matematica (brouwer) a quella giuridica (schmitt), dalla pratica letteraria (kafka) a quella pittorica (malevic, mondrian, klee), dal pensiero artistico (florenskij sull?icona) a quello religioso (rosenzweig) -, alcuni casi esemplari di quell?ostinato cozzare contro la stessa parola: legge. ma non si tratta qui di scoprire influenze nascoste o contatti. l?ambizione e ben piu radicale: ogni volta si individuano sconcertanti isomorfismi fra gesti di pensiero che appartengono a regioni lontane. e cosi anche repliche e opposizioni trasversali. si comincera dal contrasto irriducibile fra il nomos di carl schmitt, legato a un territorio e radicato in esso, e la legge di franz rosenzweig, che impone un perpetuo esodo ed esilio da tutto cio che e ancorato a una terra. in quel contrasto si danno gia i termini che risuoneranno poi in tutto il libro. ma il centro non puo che essere kafka. e qui, sottoponendo a un?analisi serratissima i testi (e soprattutto l?impianto stesso del processo e del castello), cacciari e riuscito in un?impresa davvero improbabile: dire qualcosa di nuovo su kafka. da questo centro si irraggiano le fila di altri capitoli, tesi ogni volta a mostrare di quali ordini, di quali straordinarie decisioni sia capace una condizione, come quella nostra, sottratta a ogni presenza e affermabilita della legge. questo libro segna l?ingresso in una regione dai confini oscuri dove il pri