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sui muri di nanterre, della sorbonne, dell`ode`on gli slogan della rivolta del maggio francese, raccolti allora da testimoni, sono il diario di un radicale bisogno di rinnovamento: la testimonianza di un desiderio di liberta` disposto a superare ogni limite. rilette trent`anni dopo, le scritte apparse sui muri di parigi, dettate dalla spontaneita` o citate da grandi autori, restituiscono meglio di tante memorie, di molti documenti ideologici, il clima inventivo e provocatorio di una stagione indimenticabile. il libro e` illustrato con alcuni dei piu` famosi manifesti usciti allora.

il profilo di vittorini (siracusa 1908-milano 1966) e` condotto attraverso l`intreccio di elementi biografici e l`analisi delle sue opere, tentando di cogliere il senso della scrittura e della vita dell`autore. vittorini scrisse opere di narrativa e di saggistica, effettuo` traduzioni e diresse alcune riviste e collane. intensa fu infatti la sua attivita` nel dopoguerra come organizzatore culturale: diresse l`edizione milanese dell`unita`; nel 1945 fondo` il politecnico, impegnato in una battaglia di rinnovamento intellettuale-artistico; per einaudi diresse quindi la collana i gettoni e nel 1959 fondo` e diresse il menabo` insieme a calvino, importante per l`avvio del dibattito sullo sperimentalismo letterario degli anni 60.

questo volume raccoglie tre sceneggiature: accattone, mamma roma e ostia (quest`ultima realizzata a quattro mani con sergio citti, che del poeta era per i romanzi e i film, nonche` collaboratore fidato alle sceneggiature e ai dialoghi). in "accattone" (1961), che segna il suo esordio come regista, pasolini ripropone il mondo dei suoi romanzi in una struttura piu` scarna e profonda; l`odissea del diseredato accattone si dipana come in un affresco antico conferendo una dimensione sacrale a un universo che sta per scomparire. con "mamma roma" (1962), partendo da una situazione di analoga , attraverso le vicende dell`ex prostituta che vuole strappare il figlio alla strada, ci avviciniamo a un ideale piccolo-borghese. "ostia" (1970) rivisita in forma di apologo tragicomico i temi della morte, del mito, della congiunzione di sacro e profano, spogliati della loro drammaticita`, cantati con vena ingenua, nostalgica, straordinariamente arguta. il libro e` corredato da numerosi interventi scelti da pier paolo pasolini - pagine dai diari di lavorazione, appunti personali, riflessioni sull`arte cinematografica, letture private - che permettono di osservare da una prospettiva privilegiata l`officina creativa di un grande artista. prefazione di ugo casiraghi,

lo scimmione akut, fedele compagno di tarzan, costituisce lo strumento inconsapevole dell`arrivo clandestino in africa del giovane jack, figlio dell`uomo-scimmia di un tempo. jane, da madre accorta, aveva sempre temuto qualsiasi contatto tra il figlio e il mondo selvaggio di tarzan. jack infatti sente il richiamo della jungla e prende a condurre l`esistenza naturale delle grandi scimmie.

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