














il ramo d`oro - per invito della sibilla, prima di accingersi al viaggio nel regno dei morti, enea colse il ramo d`oro. secondo gli antichi, a questa leggenda era collegata la strana usanza per cui solo chi fosse riuscito a strappare un ramo dall`albero che cresceva nel recinto del santuario di diana a nemi, uccidendo il sacerdote che vigilava su quei luoghi, poteva succedergli come "re del bosco". colpito da quello che sembrava essere un barbaro costume sopravvissuto fino ai tempi imperiali, frazer si lancio` in una ricerca sui motivi universali che potevano averlo ispirato, confrontando miti e riti di ogni tempo e luogo. l`edizione che qui si ripropone fu stabilita dallo stesso frazer, il quale seppe mantenere la straordinaria ricchezza dell`edizione maggiore, rendendone piu` accessibile l`impianto ed esaltandone i pregi letterari.

"mose`, primo alpinista, e` in cima al sinai. inizia cosi` il suo corpo a corpo con la piu` potente manifestazione della divinita`." erri de luca racconta l`eroe mose` con la grazia del grande scrittore che reimmagina, attraverso la scrittura, la grandezza sofferente dell`uomo alla guida di un popolo in fuga. "e disse": con questo verbo la divinita` crea e disfa, benedice e annulla. dal sinai che scatarra esplosioni e fiamme, vengono scandite le sillabe su pietra di alleanza. nell`impeto di un`ora di entusiasmo un popolo di servi appena liberati si sobbarca di loro: "faremo e ascolteremo". luogo di appuntamento e` il largo di un deserto, dove la liberta` e` sbaraglio quotidiano. notizia strepitosa: nell`antico ebraico, madrelingua, le parole della nuova legge sono rivolte a un tu maschile. le donne guardano con tenerezza gli uomini commossi e agitati. il dito scalpellino che scrive in alto a destra: "anokhi", io, e` il piu` travolgente pronome personale delle storie sacre.

le opere fondamentali del pensiero filosofico di tutti i tempi. in edizione economica, con testo a fronte e nuovi apparati didattici, le traduzioni che hanno definito il linguaggio italiano del novecento. testo originale nell`edizione di karl vorlander. traduzione di francesco capra, revisione di eugenio garin, introduzione di sergio landucci, glossario a cura di vittorio mathieu.

un`infanzia vissuta sotto la stella dell`assenza e dell`estraneita`. parigi, ottobre 1942. durante l`occupazione un uomo e una donna si incontrano. lui e` un ebreo di origini toscane, lei e` una fiamminga arrivata a parigi inseguendo l`impossibile sogno di diventare ballerina. i due si sposano e hanno due figli, uno e` patrick modiano. per vent`anni vivono in un appartamento al numero 15 di quai de conti, ma quelle che conducono sono vite parallele che a volte si intrecciano per brevi istanti ma che non si incontrano mai del tutto. un`indifferenza tenacemente perseguita, segnata, per il piccolo patrick, da affidamenti a persone di fiducia (che un bel giorno vengono arrestate dalla polizia) o reclusioni in collegi spartani e inospitali (dove si viene sistemati come "nel deposito bagagli di una stazione dimenticata"). a essere narrato in queste pagine e` un universo di volti, a tratti solo un nome o un soprannome, che modiano cerca di far riemergere dalla profondita` della memoria per ricostruire una personale carta d`identita`, o meglio per tracciare un impossibile e indefinito pedigree (lasciando pero` la sensazione che quella raccontata non sia mai la sua vita). una narrazione colma di nostalgia e mistero, un affascinante ritratto di una parigi-mito, un racconto generoso e impietoso di uomini ed esistenze reali o forse soltanto possibili.





una sera, mentre rilegge , un uomo sente la presenza del figlio che non ha avuto, il figlio che la madre - la donna con cui in gioventu` lo concepi` - decise di abortire. alla fiamma del camino, il figlio gli appare gia` adulto, e quella presenza basta "qui e stasera" a fare la sua paternita`. per tutta la notte, al figlio "estratto da una cena d`inverno" lui racconta "un poco di vita scivolata". e cosi` ecco l`infanzia napoletana, la nostalgia della madre e del padre, il bisogno di andare via, di seguire la propria liberta`, le guerre trascorse ma anche i baci che ha dato... fino a che il figlio, da muto che era, prende la parola e il monologo diventa un dialogo, che indaga su una vita, sugli affetti, sulle scelte fatte, sui libri letti e su quelli scritti, sull`importanza delle parole e delle storie. un`indagine che, piu` che tracciare un bilancio, vuol essere scandaglio, ricerca interiore - quasi una rivelazione. con erri de luca scrive la sua storia piu` intima.



vasti ed eterogenei sono stati i campi di ricerca del padre della psicologia analitica, che si e` applicato proficuamente nella storia del simbolismo, nell`alchimia e negli studi religiosi, senza contare la sua materia d`elezione, l`universo psichico e la struttura dell`inconscio. sono qui raccolti dieci testi capisaldo della visione junghiana, da "psicoterapia e concezione del mondo" (1946) e "l`essenza dei sogni" (1948) a "gli archetipi dell`inconscio collettivo" (1954), fino agli studi sulla schizofrenia (1958); un`antologia che permetta di comprendere il disegno della ricerca analitica e di una concezione del mondo aperte e moderne.