
nel 1925, quando per la sua attivita` propriamente architettonica aveva gia` adottato lo pseudonimo di le corbusier, che sarebbe ben presto diventato famoso in tutto il mondo, lo svizzero charles-edouard jeanneret (1887-1965) pubblico`, insieme al suo amico e collega pittore ame`de`e ozenfant, un libro intitolato "la peinture moderne". malgrado il titolo indichi la pittura moderna quale suo tema, lo sguardo dei due autori e` molto piu` ampio e definisce il carattere di un`intera cultura visiva novecentesca, che e` cultura eminentemente metropolitana ed esprime i valori dell`epoca della meccanizzazione. questo libro, dedicato da le corbusier e ozenfant alla pittura, ha il suo punto nodale in un`analisi critica del cubismo.


"che ne e` stato della religione cinese?". questa domanda, che si ripresenta oggi ancora piu` attuale, e` immediatamente seguita da un`altra: "la cina ha una vera religione autoctona?". furono i gesuiti, nei primi anni del xvii secolo, a dare inizio al dibattito, sostenendo in tutta fretta che la vera religione della cina era il confucianesimo. quella `setta venerabile` era, a loro parere, perfettamente compatibile con la fede cristiana. la sinologia, grazie ai contributi straordinari di edouard chavannes (1865-1918), henri maspero (1883-1945) e marcel granet (1884-1940), doveva screditare le teorie dei gesuiti e dimostrare il ruolo fondamentale del taoismo. le trasformazioni della societa` cinese e la sua attuale espansione nel mondo possono essere comprese solo in riferimento a questa `tradizione vivente`, una tradizione che, nonostante le distruzioni e le persecuzioni sistematiche, e` sopravvissuta fino a oggi in seno alla societa` cinese e che, grazie a strutture liturgiche assolutamente democratiche, ha saputo rimanere fedele alla sua missione civilizzatrice e diffondere la sua immensa eredita` spirituale nel mondo intero. lungi dall`essere una dottrina morale dualista e austera, la fede della cina consiste nel seguire la natura nella sua creazione spontanea in armonia con il tao, e nell`alternarsi dinamico di due forze complementari, lo yin e lo yang. autentica religione universale dell`uomo, il taoismo vede il mondo come un tutto, felice di trovare in ogni cosa, nessuna esclusa, l`unita`.




considerato da sempre l`espressione piu` profonda del pensiero tradizionale cinese, e simbolo dell`esplosione della spiritualita` orientale in occidente a meta` del secolo scorso, l`yijing (o i king o i ching, a seconda del sistema di trascrizione utilizzato) sta vivendo una rinascita anche nella cina contemporanea. nato come manuale di divinazione basato su diagrammi a sei linee chiamati `esagrammi`, ne viene attribuita l`origine al mitico saggio fuxi, uno dei primi `eroi civilizzatori`, vissuto all`incirca nel terzo millennio a.c., nella cosiddetta `alta antichita`` cinese. ogni esagramma, concepito per rappresentare un modello o un tipo di situazione in base alla sua particolare configurazione di yin e yang, e` dotato di un nome e di un breve commento enigmatico, chiamato `sentenza` o `delucidazione sull`esagramma`. le delucidazioni sono tradizionalmente attribuite a re wen, primo re della dinastia zhou (1045-256 a.c.), e rappresentano una successiva stratificazione del testo originario. dal vi al iii secolo a.c. circa vennero aggiunti diversi altri strati che furono infine attribuiti a confucio, alcuni con valenza di veri e propri saggi filosofici che sviluppano la filosofia del mutamento alla base del sistema divinatorio. l`introduzione di adler a questo grande classico della letteratura cinese offre al lettore la narrazione approfondita delle sue origini, la storia della sua interpretazione dal primo millennio a.c. fino alla contemporaneita`, la sua funzione di testo sacro e divinatorio, il significato che assume nella storia del pensiero cinese e le sue trasformazioni moderne.