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le grandi canzoni appartengono alla storia, e sono fatte di leggenda. nel caso di "satisfaction", la storia e` nota: durante il loro primo tour americano, al ritorno da un concerto al jack russell stadium di clearwater, in florida, rovinato dalle intemperanze di una frangia di esagitati, keith richards cade addormentato, ma in piena notte si sveglia, afferra la chitarra e registra su una cassetta le note che gli ronzano nel cervello, rovinandogli il sonno. poi, si rimette a dormire (col nastro che ancora gira e per i successivi quaranta minuti incidera` il suo russare pacato). dopo neanche tre settimane, negli studi della chess records, a chicago, quel riff salvato nel dormiveglia diventa (i can`t get no) satisfaction, ed entra immediatamente nella storia. se a cinquant`anni dall`uscita, il 6 giugno 1965, siamo ancora qui a parlarne e` perche` e` una delle piu` belle rock song di sempre. e anche perche`, da quel giorno, i giovani e gia` ricchi rolling stones, brillanti e iconoclasti, trovarono la loro filosofia. questo libro racconta tutto quello che c`e` intorno, fuori e dentro uno spicchio di tempo sociale bloccato per sempre dal sonno leggero di un chitarrista di talento, e la genialita` di un gruppo che ha fatto storia. e anche leggenda.

la poesia di davide rondoni nasce nei luoghi "soliti" del vivere (le strade, la casa, i supermercati, i bar) e vuole testimoniare l`insopprimibile aspirazione a riconosere un senso non banale all`esistenza. lungi dal ridursi a puro gioco o a esibita erudizione, con un occhio alla cronaca e alla societa` che ci circonda, i suoi versi non cercano mai l`oscurita` e la lingua e` qui amata ed esaltata nelle sue proprieta` di dolcezza e vigore.

i creedence clearwater revival rappresentano la quintessenza del rock`n`roll. un rock essenziale e stringato che ha il marchio indelebile di quel piccolo genio di john fogerty e dei suoi compagni di viaggio. negli anni a cavallo fra i sessanta e i settanta, i creedence hanno interpretato l`ala moderata del san francisco sound e della california, un gruppo atipico sia musicalmente sia filosoficamente. eppure sono stati la punta di diamante dell`industria discografica, abili come nessun altro a confezionare meravigliose canzoni senza tempo a 45 giri cosi` come in lp di straordinario impatto artistico, sonoro ed emotivo. la formula era semplice: pochi fronzoli, arrangiamenti secchi e precisi, la voce di gola ruvida e arrabbiata, una sezione ritmica pulsante e coinvolgente, un ritmo forsennato che si rigenera mescolandosi alle paludi della louisiana, al blues del mississippi, alle ballate epiche, al country del sud e ai trip lisergici della baia. il loro sound e` un concentrato di emozioni epidermiche con ritornelli immortali come quelli di "proud mary" e "born on the bayou". questo doveroso omaggio al gruppo californiano vuole essere un libro esaustivo e definitivo che, oltre a una lunga biografia e a una dettagliata discografia, contiene le schede dei dischi, le collaborazioni, le cover italiane e internazionali, un albero genealogico, la lista di tutti i concerti, i brani apparsi nei film e nelle colonne sonore, i piu` svariati piazzamenti nelle classifiche di vendita, fatti e antefatti, curiosita` e aneddoti.

il 10 ottobre 1969 esce "in the court of the crimson king", il disco d`esordio dei king crimson. e un album rivoluzionario, che cambia il volto della storia del rock. in america la stagione psichedelica sta giungendo al termine dopo il climax di woodstock e la tragedia di altamont, l`inghilterra rivela la capacita` di superare la forma-canzone per aprirsi alla classica, al jazz, al folk, all`elettronica. yes, jethro tull, emerson lake & palmer, genesis, gentle giant, soft machine, van der graaf generator e tanti gruppi dell`underground sprigionano una nuova tensione compositiva, che aveva trovato una significativa radice nella rivoluzione dei beatles. l`europa diventa protagonista: anche germania, italia, francia, svezia, il giappone e le americhe diffondono il proprio stile progressivo. dopo anni di capolavori e memorabili tour, nella seconda meta` degli anni settanta termina l`era dei dischi concettuali, degli spettacoli altisonanti, dei progetti ambiziosi: punk e disco music spazzano via la pomposita` del prog, ormai troppo lontano dalle radici rock. solo durante i primi anni ottanta qualcosa di nuovo si muove: marillion, twelfth night, iq e pendragon sono i protagonisti di una rinascita new progressive. un`entusiasmante fioritura che persiste all`affacciarsi del nuovo millennio e che, tra nostalgie e slanci di innovazione, conquista ancora migliaia di appassionati.

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