
la storia di "ivan lo scemo" venne scritta da tolstoj all`apice dela sua carriera di letterato e di pensatore politico. la censura zarista capi` subito che sotto l`innocenza della fiaba si nascondeva una condanna totale dell`organizzazione statale, con il suo apparato militare, la sua economia capitalistica e la sua connivenza con la chiesa. cosi` ne vieto` la pubblicazione. venne la rivoluzione ma anche il nuovo regime trovo` difficile accettare il messaggio radicale di tolstoj: la storia venne si` pubblicata, ma solo nei volumi delle opere complete dello scrittore. politici, militari, intellettuali, commercianti: ivan lo scemo, il protagonista di questa fiaba, se ne prende gioco e ha la meglio su tutti.

piu` volte nel corso della sua esistenza naipaul e` tornato con la memoria a quando, ancora bambino a trinidad, sognava di diventare un grande scrittore. ma non ci aveva mai raccontato come si accosto` alla scrittura e, prima ancora, alla lettura; come riusci` a crearsi, in una colonia alla periferia dell`impero britannico, un mondo soltanto suo, affatto estraneo alla letteratura della madrepatria sulla quale si era formato. ne` ci aveva mai confessato in che misura il legame con l`india abbia agito in profondita` nella sua vita. a poco a poco, naipaul si e` reso conto che compito della sua opera letteraria sarebbe stata una tenace esplorazione di quelle "aree di tenebra" che gli erano apparse sin dall`infanzia.


tra il gennaio e l`aprile 1942 mussolini convoca a palazzo venezia tutti e novantasei i federali d`italia - i capi del fascismo in ogni provincia - per interrogarli sulla situazione del partito, del lavoro e dell`economia, sullo stato politico, morale e alimentare del paese, sul comportamento delle organizzazioni cattoliche e del clero, sull`atteggiamento degli italiani verso il conflitto mondiale. il duce ascolta, ribatte, interroga, tiene lunghi discorsi sulla storia, la politica, la guerra. in questo volume giordano bruno guerri pubblica, spiega e commenta il testo stenografato di quelle conversazioni, destinato a rimanere segretissimo: un documento da cui affiora uno straordinario autoritratto del regime nel momento della crisi.



















una ragazza tenace e sfortunata, figlia della poverta` dei campi, vittima dell`uomo e dell`eta` industriale: e` tess dei d`urberville, protagonista di uno dei capolavori del romanzo vittoriano. la tranquilla contea inglese del wessex, antica denominazione anglosassone del dorset, e` teatro di sordide vicende e di soprusi: l`ingenua tess, ultima rappresentante di una nobile famiglia decaduta, viene sedotta e abbandonata in giovane eta`, costretta a seppellire un figlio nato malato, battezzato da lei stessa con il significativo nome di dolore. condannata come "donna perduta" dall`opinione comune, non si arrende alla propria condizione: cerca il riscatto attraverso il lavoro e il matrimonio con angel clare, figlio di un pastore evangelico, turbato dal passato tormentato della moglie. in un crescendo di vicende drammatiche, tess trovera` riposo solo all`ombra dell`antico tempio pagano di stonehenge, come una vera vittima sacrificale dei tempi moderni. introduzione di pietro citati.
