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gli editori italiani dall`unita` alla fine degli anni sessanta: la scelta degli autori e le strategie culturali, le vicende del mercato e le trasformazioni societarie, i rapporti con la politica e con l`economia. la prima ricostruzione d`insieme dell`editoria libraria del nostro paese. il volume si articola in quattro parti: dall`unita` alla fine del secolo; dalla svolta del secolo all`avvento del fascismo; il regime fascista; il secondo dopoguerra. l`introduzione di nicola tranfaglia e` dedicata a "l`editoria nell`italia contemporaneanea: sviluppo e peculiarita` negli ultimi cento anni".

un lungo dialogo realizzato nel 1967 e poi rimasto sepolto nell`archivio de "l`unita`", di cui roggi era ai tempi il corrispondente moscovita. si puo` cosi` leggere un eccezionale autoritratto dell`urss attraverso i ricordi di una delle teste pensanti del formalismo russo.

la presenza del cibo non e` stata tanto notata dalla critica letteraria. ora che la cucina e` di moda si presta un`attenzione maggiore a come gli scrittori trattano del cibo, e gli scrittori ci perdono piu` tempo. questo libro e` un esame del modo in cui i libri hanno trattato il cibo. ne escono divertenti conferme: .

"con un sogno nel bagaglio" e` in primo luogo la relazione di un viaggio che luigi pirandello fece in portogallo nel settembre del 1931. l`occasione fu l`invito, in qualita` di ospite d`onore, del quinto congresso della critica drammatica e musicale che un intellettuale portoghese, antonio ferro, aveva organizzato a lisbona con l`idea di renderlo "itinerante" in modo da far balzare il suo paese alla ribalta della stampa internazionale. il libro, frutto di lunghe ricerche in archivi pubblici e privati e ricco di documenti inediti, rende conto di un importante e dimenticato avvenimento culturale dove paradossalmente si dibatte` di liberta` d`opinione e di indipendenza della critica in un paese che stava precipitando nella dittatura.

nato in provenza nel 1812 joseph arnaud lascia la francia nel 1833 per l`egitto, dove, conoscendo un po` di medicina, di chimica e di storia naturale trova un`occupazione come aiuto farmacista nell`esercito egiziano. nel 1843 arnaud riesce a raggiungere marib, l`antica capitale del regno di saba nel sud della penisola arabica. la relazione del viaggio in yemen di joseph arnaud si snoda come un romanzo d`avventure e l`autore non risparmia particolari su incontri nel deserto, imprevisti, descrizioni di rovine e di antiche iscrizioni.

"il mio scopo e` esaminare le continuita` e creare connessioni - dichiara margaret doody annunciando le intenzioni di questa analitica storia del romanzo che sovverte radicati luoghi comuni -. questo libro e` la rivelazione di un segreto molto ben tenuto, e cioe` che il romanzo come forma di letteratura in occidente ha una storia continua lunga circa duemila anni. questo, ovviamente, non e` affatto un `segreto`. qualsiasi testo che proponga una storia completa del romanzo cita i romanzi dell`antichita`, ma di solito con noncuranza, spesso semplicemente con note in calce. a quanto pare abbiamo fatto un grande investimento esibendo trionfalmente il romanzo come la forma dei tempi moderni, e per di piu` tutta occidentale. negli ultimi duecento anni, nel raccontare la nostra storia, non siamo stati del tutto sinceri in europa occidentale e in america. un`analisi riveduta del romanzo significhera` una visione riveduta di cio` che costituisce il concetto occidentale di `personalita``".

in un mondo preda del dubbio e della paura, la sfera politica, cosi` come la si intendeva tradizionalmente, non esiste piu`. oggi le cose sono profondamente cambiate, secondo luc ferry, perche` non e` vero, come si pensava un tempo, che la famiglia, cioe` la sfera del privato, sia il terreno elettivo della disaffezione civile, come non e` vero che tenga lontani dalla sfera pubblica e dai grandi ideali della politica. non esiste al mondo sfera piu` politica, nel senso di ideale, di predisposizione al sacrificio e di trascendenza, della vita privata. la politica, se vuole riprendere a funzionare, deve mettersi al servizio della vita privata, divenuta la nuova trascendenza in un mondo senza dio. deve venire incontro alle madri lavoratrici, per esempio, ma soprattutto deve recuperare la famiglia come ideale politico, ispirandosi cosi` a un umanesimo fondato sul privato per arginare un liberalismo che finisce per negare se` stesso, e una democrazia che produce spesso il suo esatto contrario.

al centro della narrazione sta la "provvidenza", la barca piu` illustre della letteratura italiana, la piu` vecchia delle barche da pesca del villaggio. la vicenda ruota intorno alla sventura dei malavoglia, innescata proprio dal naufragio della "provvidenza" carica di lupini presi a credito. si snoda cosi` tutta una trama straordinariamente complessa che non abbandona mai lo svolgersi doloroso del dramma. il quale e` una serie di rovesci, colpo su colpo contro i malavoglia, ogni volta che a forza di rassegnazione e coraggio riescono a rialzarsi dal colpo precedente.

valle dello swat, pakistan, 9 ottobre 2012, ore dodici. la scuola e` finita, e malala insieme alle sue compagne e` sul vecchio bus che la riporta a casa. all`improvviso un uomo sale a bordo e spara tre proiettili, colpendola in pieno volto e lasciandola in fin di vita. malala ha appena quindici anni, ma per i talebani e` colpevole di aver gridato al mondo sin da piccola il suo desiderio di leggere e studiare. per questo deve morire. ma malala non muore: la sua guarigione miracolosa sara` l`inizio di un viaggio straordinario dalla remota valle in cui e` nata fino all`assemblea generale delle nazioni unite. oggi malala e` il simbolo universale delle donne che combattono per il diritto alla cultura e al sapere, ed e` stata la piu` giovane candidata di sempre al premio nobel per la pace. questo libro e` la storia vera e avvincente come un romanzo della sua vita coraggiosa, un inno alla tolleranza e al diritto all`educazione di tutti i bambini, il racconto appassionato di una voce capace di cambiare il mondo.

due fratelli, mitsu e taka, fanno ritorno al loro villaggio d`origine nel sud-ovest del giappone. vivono in maniere diverse il senso di distruzione e sradicamento che li ha investiti e la difficile ricomposizione del loro universo psichico e sociale, mitico e storico, dal quale si scoprono ancora dipendenti. il motore di questa macchina narrativa e` il contrasto tra i due protagonisti: mitsu l`introverso, il pensatore disincantato e scettico, poco incline all`azione, condannato da un incidente ad avere un occhio aperto sulle tenebre; taka l`idealista, l`aggressivo e misterioso fratello minore, si identifica con i personaggi scomodi e perdenti della famiglia. saga famigliare, parabola politica, drammatica confessione in cui si fondono la ricomposizione dei sentimenti, la dignita` cercata oltre le angosce prodotte dalla storia, la speranza ritrovata al termine di un crudele e liberatorio ritorno alle origini, il grido silenzioso e` una tragedia moderna che da` forma a un mondo immaginario di straordinaria ricchezza.

elettra ando` in scena a berlino il 30 ottobre 1903: in pochi giorni ventidue teatri si assicurarono il lavoro, e tre edizioni del libro andarono esaurite. il successo fu grande, piu` grandi ancora il rumore e lo scandalo, che durarono a lungo e si rinnovarono quando il compositore richard strauss nel 1909 si servi` del testo come libretto per l`opera omonima iniziando una lunga, fruttuosa collaborazione con il poeta. sulle tracce del mito di elettra, hofmannsthal evoca una classicita` ben lontana dall`immagine serena e armoniosa resa iconica da lessing, winckelmann e goethe: una grecia cupa, selvaggia, dionisiaca in cui sono evidenti le suggestioni della teoria di nietzsche sull`origine della tragedia. reintepretato in chiave moderna e psicologica, alla luce dei contemporanei studi di freud, il dramma di elettra diventa emblema dell`impotenza dell`uomo a sottrarsi dalla cieca volonta` del fato, alle oscure, irrefrenabili forza del sangue che di padre in figlio perpetuano violenze, tormenti e pulsioni ancestrali. introduzione di gabriella benci.

mirra arde di un?indomabile passione per il padre ciniro, re di cipro. tutto il dramma si concentra e si identifica nella figura e nella caratterizzazione psicologica della fanciulla, della sua tormentata coscienza in cui si scontrano l?aspirazione a una vita normale e una pulsione incontenibile alla morte. incapace di trovare una via d?uscita, la giovinetta sceglie infine il suicidio. tragedia dell?impossibilita di trovare ascolto negli altri, dell?incomprensione e della solitudine, mirra non fa della sua protagonista un?eroina, ma una povera creatura umana, che si dibatte in un conflitto piu grande di lei e da questo e fatalmente travolta e annientata. lo spunto mitologico, ovidiano, diventa in alfieri pretesto per la scoperta delle infinite angosce nascoste nell?animo umano, fatalmente condannato a una condizione di dolore e di sofferenza, vittima di quelle stesse passioni che ne fanno la grandezza.

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