

johannes urzidil era il giovane scrittore a cui spetto` il temibile compito di pronunciare alcune parole su kafka alla cerimonia che ebbe luogo a praga due settimane dopo la sua morte. egli disse allora che in kafka "l`altissima singolarita` umana generava la sua fortissima magia poetica". su tale "singolarita`" poche testimonianze ci illuminano come questo libro. anche perche` urzidil sa evocare, con la stessa precisione, la singolarita` dello sfondo su cui trascorre l`ombra di kafka: praga, la citta` nera e magica, che urzidil visse nel suo momento piu` glorioso, quando kafka era uno, e curiosamente non il piu` noto, fra i centoquaranta scrittori di lingua tedesca della citta`.





il volume nasce da un appello dei popoli dell`europa orientale, rivolto ai responsabili politici e agli intellettuali di quei popoli, a studiosi e politici in genere. ricostruisce l`evento liberatorio sovietico nella sua genesi e nella sua prima fase, la perestrojka, come riemergere della tensione verso la democrazia diretta, che e` forte negli ultimi due secoli. e` la grande possibilita` storica aperta alla russia e non ancora chiusa in questi ultimi anni incerti. e` il progetto politico cui il libro dedica buona parte delle sue pagine.