





nel 1942 il governo giapponese imponeva la censura su "neve sottile," il romanzo che jun`ichir? tanizaki stava pubblicando a puntate su una rivista: nelle sue pagine la guerra, minacciosa e inarrestabile marea, suscitava nei personaggi sgomento e preoccupazione, non il fervore dell`allineamento. tanizaki era ben lontano dall`urgenza degli eventi: nella storia di quattro sorelle di osaka, degli equilibri e squilibri affettivi che giocano in seno alle famiglie, straordinaria e` l`intensita` dell`esperienza psicologica; mai il racconto si aggiusta nei limiti angusti di una cronaca. ma c`e` di piu`. il confronto fra il modello occidentale e le antiche tradizioni nipponiche si fa materia e motivazione delle scelte, emblema dei destini personali. "neve sottile" e` il grande romanzo della maturita` di tanizaki: nelle sue pagine l`erotismo delle prime e delle ultime opere si arricchisce fino a una profonda ricognizione dell`esistenza umana.

il gusto per il perverso e il sinistro, la seduzione e il fascino del male, il culto della donna bella e sadica e il masochismo autodistruttivo dell`uomo nell`ultimo romanzo di uno dei piu` conosciuti scrittori giapponesi.

``fra i sensi l`occidente ha privilegiato la vista, da cui e` partito per la sua geometrizzazione dell`esperienza, e ha cosi` svalutato altre sensazioni (auditive, olfattive, tattili eccetera). e` contro tale guasto, o squilibrio, nell`ecologia della sensibilita`, che tanizaki reagisce in ``libro d`ombra``, polemizzando contro gli eccessi dell`illuminazione elettrica e opponendo, a un mondo di nude superfici radiose, un universo acquietante della consistenza e della densita`, avvolto da ombre (di gabinetti, di monasteri, di case delle geishe) descritte a una a una, come un campionario di stoffe pesanti e pregiate. leggendo questo saggio ci si rende conto di come tutta la nostra civilta`, tutta la nostra vita quotidiana, e dunque anche l`idea che ci facciamo del piacere, siano fondate sull`irritazione di alcuni sensi e sull`atrofizzazione di altri, mai su un tentativo di armonizzazione.`` (dalla nota di giovanni mariotti)

scritto nel 1928 e considerato uno dei romanzi piu` significativi di tanizaki, "la croce buddista" e` incentrato sulla relazione proibita che si instaura tra due donne di osaka, cui non e` estraneo il marito della prima. un triangolo dalle forti tinte sadomasochistiche, un`attrazione dei sensi che si alimenta di sospetti, finzioni e litigi, un gioco perverso e disperato analizzato con sottile e minuziosa precisione. e che, tra svolte imprevedibili e bruschi colpi di scena, si avvia alla catastrofe finale quando sulla scena compare un quarto e inaspettato personaggio.


il protagonista de la morte d`oro incarna, nella sua ricerca di perfezione, un ideale di bellezza insolito nell`estetica dell`autore, cosi` inusitato da indurre poi lo scrittore a rinnegarlo. ma e` proprio a quest`opera che mishima yukio dedica un saggio pochi mesi prima del suicidio nel 1970. un testo che diviene riflessione teorica sull`estetica del narcisismo, cioe` sulla tentazione dell`artista di fare di se stesso l`oggetto dell`arte. quando cio` si realizza, al protagonista de la morte d`oro, come a mishima, non resta altra soluzione che la morte sublime. l`atto finale non puo` che essere il suicidio, la "bella morte".

