
Esordio come solista per Marcus King, dopo tre dischi con la sua band. Le cose cambiano in parte, infatti King continua con il suo cocktail di rock, soul e blues e ci sono anche tre brani che profumano di country, ma sempre con elementi soul nella melodia di base. Il cambio arriva dalla produzione di Dan Auerbach che dà impulsi differenti al sound che, in questo caso, viene sfruttato per dare più evidenza alla voce di King. Una voce intensamente soul, vicina a certi modelli afro americani, con sonorità raffinate, rarefatte e decisamente più morbide. Un Marcus King più soft, che rispetto ai dischi con la band è meno graffiante, ma anche più melodico e concentrato su sonorità eleganti, con arrangiamenti chitarristici molto curati. Un viaggio nel country soul di matrice southern per un disco che, ascoltato attentamente, cresce alla distanza.