
il volume, uscito per la prima volta nel 1965 nella collana dei saggi einaudi compie un`originale analisi socio-antropologica della nostra civilta` spaziando dal campo artistico alle attivita` economiche, scientifiche, industriali, dai comportamenti sportivi e religiosi fino ai miti adolescenziali delle discoteche e dei clan. tali attivita` e comportamenti sono spesso correlati ad altrettanti "rituali" (quali tatuaggi, piercing, creste di capelli), fenomeni e mode giovanili che riguardano sia il vestiario sia il linguaggio e il corpo. un volume che intende offrire un vasto quadro di questi "nuovi riti" e "nuovi miti" della societa` contemporanea.



michele serra, coscientemente poetastro, quando non ne puo` piu` di fare il giornalista, scrive e commenta in versi. il gioco gli piace e lo appassiona e almeno un terzo delle poesie del libro sono state confezionate ad hoc: per prendere e prendersi in giro e, talvolta, anche sul serio. una profazione dell`autore e qualche riga d`introduzione alle poesie, aiutano a inquadrare la "poetica" del "poetastro".




pubblicato in collaborazione con il mak vienna e "le stanze del vetro" in occasione dell`esposizione veneziana, il volume presenta oltre 300 opere provenienti dalla collezione del mak austrian museum of applied arts. contemporary art di vienna e da collezioni private e mette a fuoco per la prima volta, la storia della lavorazione del vetro in austria tra il 1900 e il 1937: un periodo compreso tra gli ultimi decenni dell`impero austro-ungarico e la prima repubblica. a cavallo del 1900, un gruppo di giovani architetti e designer, allievi delle accademie e delle scuole di architettura, svilupparono infatti uno speciale interesse per la lavorazione del vetro. protagonisti del modernismo viennese, come josef hoffmann (1870-1956), koloman moser (1868-1918), joseph maria olbrich (1867-1908), leopold bauer (1872-1938), otto prutscher (1880-1949), oskar strnad (1879-1935), oswald haerdtl (1899-1959) e adolf loos (1870-1933), oggi famosi in tutto il mondo, aprirono la strada ai primi pioneristici sviluppi nella produzione vetraria, lavorando vicino alle fornaci con l`obiettivo di comprenderne a fondo il materiale. la collaborazione tra architetti e designer e l`integrazione di queste innovazioni nella produzione, crearono lo stile del vetro viennese, che venne presentato all`interno di nuovi progetti come la "wiener werkstatte" o il "werkbund".


