


protagonista capitano sesto: un uomo che attende di aprirsi, di conoscersi, di ritrovarsi sull`altra riva di un paese, l`italia, sofferto e sofferente. complice la metafora del "piccolo naviglio", tabucchi immagina una rotta difficile da mantenere, una rotta implicita nella carta del romanzo che scrive, piccolo naviglio per eccellenza. diceva il risvolto dell`edizione del 1978: "sul suo scafo ci sono i grumi e le annotazioni del giornale di bordo delle generazioni che lo hanno preceduto e che egli tenta faticosamente di decifrare. piu` decifrabile, il suo stesso giornale di bordo, l`italia del dopoguerra vista con gli occhi attoniti e innocentemente dissacratori di un bambino e di un adolescente: le elezioni del quarantotto, le madonne in lacrime, il perbenismo e l`ipocrisia, i primi saccheggi edilizi, l`autoritarismo, la repressione, gli entusiasmi per una cuba remota e illusoria, l`angoscia e la solitudine. insomma il bagaglio di una generazione nevrotica e orfana, la sua inquieta e talvolta dolorosa ricerca di una convinzione, di una ragione, di un padre putativo".

le macchine fanno parte delle nostre vite da molto piu` tempo di quanto ci si puo` immaginare: sono nate dal sogno di creare una vita artificiale in grado di lavorare, misurare il tempo, osservare l`universo o creare musica, tra molte altre cose, e la loro evoluzione e` continua e sempre piu` rapida. nel corso di questo viaggio straordinario si incontrano robot di tutti i tipi, da quelli piu` moderni ai loro antenati piu` antichi, senza dimenticare coloro che appartengono al mondo della fantasia. un libro davvero originale, pensato come una guida turistica attraverso la vera storia degli automi. per orientarsi, una mappa in cui sono indicati i vari itinerari, rappresentati come linee della metropolitana, ciascuno dedicato a uno scopo preciso che, nel corso della storia, hanno spinto qualcuno a inventare queste macchine intelligenti, a volte un po` buffe, altre un po` inquietanti. eta` di lettura: da 8 anni.