
"la dottrina della creazione dell`uomo a immagine (tzelem) di dio ( gn, 1, 26), gia` in se` alquanto problematica per la teologia monoteistica, offri` ai mistici il termine tecnico per una concezione che aveva ormai una parentela molto remota con l`idea biblica. ai cabbalisti premeva sapere in che cosa propriamente consistesse la particolare essenza individuale dell`uomo, dal momento che la dottrina della trasmigrazione delle anime ... si prestava a mettere in dubbio la specifica unicita` e irripetibilita` dell`essere umano. qual e` il pri`ncipium individuationis di ogni uomo, l`elemento che costituisce l`unicita` della sua esistenza e che mantiene la sua identita` attraverso le varie trasmigrazioni dell`anima?". cosi` si legge in questo volume, che raduna le conferenze tenute da scholem ai celebri colloqui di eranos, ad ascona, tra il 1952 e il 1961. a quel pubblico assai scelto scholem decise di presentare lo sviluppo storico e i nodi essenziali delle dottrine cabbalistiche scandendoli in altrettanti capitoli di un lessico ideale del misticismo ebraico. scorrono cosi` davanti ai nostri occhi i temi e i concetti piu` profondi, misteriosi e affascinanti della teosofia cabbalistica: la figura mistica del creatore, l`intreccio misterioso di bene e male nella divinita` stessa, la dimensione sessuale del divino, compendiata nelle forme del giusto e della shekinah, le peripezie della reincarnazione e i viaggi cosmici del nostro "doppio", il "corpo astrale".

"lontano dal pianeta silenzioso" racconta l`avventura di elwin ransom, professore di filologia in vacanza, che due scienziati rapiscono per un loro losco disegno e trasportano sul pianeta malacandra. sfuggito ai rapitori il giorno stesso dello sbarco, solo in un mondo dalle tinte di acquerello, dove le foreste sono labirinti di fragili steli violetti alti dodici metri, ransom incontra hyoi, del popolo dei hrossa, agricoltori e poeti dal nero corpo lucente, e gli altri abitanti del pianeta: gli altissimi e sapientissimi sorn e i pfifltriggi simili a ranocchi, maestri di tutte le arti della pietra e del metallo. scoprendo, con il loro aiuto, i segreti del pianeta malacandra, ransom scoprira` anche il segreto della terra, il "pianeta silenzioso" che da millenni ha cessato di conversare con gli altri mondi.

il 12 agosto 2000, nel corso di un`esercitazione, il sommergibile nucleare kursk, vanto della marina russa e ritenuto inaffondabile, si inabisso` nelle acque dell`artico a causa di due esplosioni dovute a un siluro difettoso, che devastarono il gigantesco doppio scafo d`acciaio. dei centodiciotto membri dell`equipaggio, ventitre` sopravvissero dietro la barriera protettiva dei reattori, nella parte posteriore del kursk, sotto il comando del tenente di vascello dmitrij kolesnikov, giovane ufficiale di ventisette anni. questa e` la loro storia, scritta da chi era presente in quei giorni frenetici. in questo libro robert moore ha denunciato le responsabilita` di questa disgrazia: la sua penna ci consegna un pezzo di storia rimasto sommerso, e ci svela le numerose falle di un sistema militare imperfetto e gli errori del governo russo, per il quale la messa in salvo dei sommergibilisti non fu un`assoluta priorita`. dal ritardo con cui venne rilevato il disastro al fallimento delle missioni di soccorso, fino alla fatale decisione di non accettare in tempo gli aiuti internazionali, la tragedia del kursk apre uno squarcio inquietante sui meccanismi di gestione del potere della nuova russia, portando alla luce i numerosi insabbiamenti voluti dal cremlino: per il giovane vladimir putin infatti, eletto da pochi mesi alla presidenza, l`affondamento di questo poderoso sottomarino e` stato la prima grave crisi da affrontare, ma anche l`occasione per provarsi nel ridurre al silenzio e all`obbedienza le voci dissidenti e la stampa indipendente del paese. nella vicenda del kursk e delle sue vittime si intrecciano dunque i drammi personali delle famiglie che hanno combattuto per ottenere verita` e giustizia, ma anche le storture di un sistema politico e burocratico indifferente, e di uno stato dai netti istinti autoritari. una tragedia nascosta che riemerge in questa inchiesta, diventata anche un film interpretato da colin firth, le`a seydoux e matthias schoenaerts.


scrive granet in un passo cruciale di questo libro, dove, forzando le (wilcock), fa rivivere la struttura sociale, la mitologia, la religione della cina arcaica. guidandoci attraverso un mondo popolato di animali fantastici e scandito da feste primaverili, offerte al fiume, danze sciamaniche che propiziano il contatto con gli antenati, granet ci schiude il mito di yu il grande, fondatore della dinastia hia (iii millennio a.c.), e per restituirne l`epopea ricorre a ogni genere di fonti: canti, proverbi, leggende, ma anche esili tracce celate nel canone della letteratura classica. se , la storia di yu il grande coincide con una nuova disposizione e organizzazione cosmica, un nuovo ordinamento dello spazio e del tempo - decisivo spartiacque fra due epoche. questo libro, il piu` audace di granet, si distanzia da tutte le opere maestre della sinologia (incluse quelle dello stesso granet) perche` non e` una esposizione analitica, ma una messa in scena delle primordiali immagini del mondo cinese, come se le vedessimo incidersi sul guscio di una tartaruga, alla maniera degli esagrammi dello i ching - come se la cina arcaica parlasse con i suoi passi di danza e ostentando i suoi emblemi.

il romanzo racconta la tragica passione che una elegante e tormentata dama dell`aristocrazia russa, sposata senza amore a un alto funzionario dell`apparato statale, prova per il fascinoso ma superficiale conte vronskij. attorno a questo nucleo si muovono altre figure e altre vicende, tra cui l`amore soddisfatto di le`vin e di kitty, felice soluzione al problema morale che inquietava allora tolsto`j. sullo sfondo di una grandiosa pittura d`ambiente - i salotti aristocratici di mosca e pietroburgo, la quieta campagna russa - e di un attento studio psicologico dei caratteri, tolsto`j costruisce quella che a molti lettori, dostoevskij per primo, e` parsa come "l`opera d`arte assolutamente perfetta". con uno scritto di vladimir nabokov. introduzione, cronologia e bibliografia di igor sibaldi.