
la quiete sonnolenta e monotona di un liceo classico di provincia viene turbata dall`arrivo di eros, giovane professore di lettere che portera` lo scompiglio nelle vite dei giovani a cui insegna, fino alla sua misteriosa scomparsa. al suo allievo prediletto, gabriel, occorreranno vent`anni per giungere alla dolorosa scoperta di una verita` che sarebbe stato meglio non svelare.

di lei credevamo di sapere tutto: dalla nascita a kiev nel 1903 alla morte ad auschwitz nel 1942, dall`avventura del manoscritto di "david golder", inviato anonimo nel 1929 all`editore grasset, al manoscritto salvato di "suite francese", apparso nel 2004 e tradotto ormai in trenta lingue. sbagliavamo: philipponnat e lienhardt ce lo dimostrano in questa biografia. per tre anni, costantemente affiancati dalla figlia di ire`ne, denise epstein, gli autori hanno consultato le carte inedite della scrittrice: la corrispondenza con gli editori come gli appunti presi a margine dei manoscritti, i diari come i taccuini di lavoro. un`opera che non solo fa risorgere dall`oblio con una vividezza sorprendente le diverse fasi dell`esistenza di irene (l`infanzia nella russia prima imperiale e poi rivoluzionaria, la fuga prima in finlandia e poi in svezia, la giovinezza dorata in francia, i rapporti con la societa` letteraria degli anni trenta, gli sconvolgimenti della guerra, gli ultimi mesi di vita nel paesino dell`ise`re dove si e` rifugiata con la famiglia), ma coglie e restituisce tutte le sfaccettature di una personalita` complessa, affrontandone senza remore di alcun tipo anche gli aspetti piu` discussi e contraddittori.

fra i molti elementi controcorrente che resero celebre schopenhauer presso una ristretta cerchia di contemporanei e contribuirono nel novecento a trasformarlo in oggetto di culto per una ben piu` folta schiera di appassionati vi e` senz`altro la lungimirante apertura nei confronti del mondo, della cultura e della religiosita` dell`oriente, in particolare dell`india. alcuni, da nietzsche a hesse, videro in cio` il segno di una inarrivabile liberta` intellettuale: per schopenhauer non la grecia, non roma, non il cristianesimo rappresentano la culla e l`eta` dell`oro dell`umanita` - e, quindi, dell`europa - bensi` l`india, il brahmanesimo e il buddhismo. certo egli non fu il solo a pensarlo, giacche` una sorta di indomania caratterizzo` l`intera cultura romantica. schopenhauer fu pero` il primo e unico filosofo a inserire organicamente l`india in un poderoso sistema di pensiero, facendone il cardine della sua metafisica e della sua etica: "buddha, eckhart e io insegniamo nella sostanza la stessa cosa" annoto` due anni prima della morte, consapevole di imprimere cosi` il proprio sigillo di verita` a un`opera destinata a permanere.





Per il 21° album della sua carriera, Randy Travis, ancora oggi uno dei musicisti country più popolari ed influenti, si rivolge al suo passato. Ed interpreta brani di musicisti che lo hanno influenzato: Lefty Frizzell, George Jones, Merle Haggard ed altri.Country classico, eseguito in modo classico da una delle voci migliori del panorama attuale. C'è anche un duetto con Joe Nichols in Tonight I'm Playin' Possum.

"anziche` lo scrittore," ha detto una volta roberto bola?o "mi sarebbe piaciuto fare il detective privato. sicuramente sarei gia` morto. sarei morto in messico, a trenta, trentadue anni, sparato per strada, e sarebbe stata una morte simpatica e una vita simpatica". simpatica, eppure segnata gia` dalla sconfitta e dalla follia, dissipata e bohe`mienne, esaltante e allucinata, dopata di sesso, poesia, marijuana e mezcal, e` sicuramente la vita dei protagonisti di questo libro, che enrique vila-matas ha descritto come "il viaggio infinito di uomini che furono giovani e disperati, ma non si annoiarono mai". "i detective selvaggi" e` infatti il romanzo delle loro avventure, ed e` quindi un romanzo di formazione; ma e` anche un romanzo giallo nonche`, come tutti quelli di bola?o, un romanzo sul rapporto tra la finzione e la realta`. un libro, ha scritto un critico messicano, "simile a uno stadio dove la gente entra ed esce in continuazione", e dove, come avviene in 2666, si incrociano e si aggrovigliano, spesso contraddicendosi, le "versioni" di un`infinita` di personaggi (tutta gente che "on the wild side" non si e` limitata a farci un giro): poetesse scomparse nel deserto del sonora e puttane in fuga, ex scrittori di avanguardia e magnaccia imbufaliti, architetti vaneggianti e poliziotti corrotti, cameriere libidinose e poeti bisessuali, e poi avvocati, editori, neonazisti e alcolizzati...


nel romanzo di sarban "il richiamo del corno", un ufficiale della marina britannica sperimenta l`incubo di risvegliarsi in un mondo nazificato, dove i prigionieri-schiavi sono selvaggina per la caccia di un feroce sovrano: un`allarmante rappresentazione della storia come avrebbe potuto svolgersi - o ucronia, come l`ha definita nel 1876 charles renouvier. che nasca dal rimpianto o dalla ribellione, da un credo filosofico-religioso o dall`attrazione per gli infiniti possibili, ogni opera ucronica e` destinata a falcidiare certezze, a dinamitare la nostra visione del mondo, giacche` insinua il dubbio che la storia sia un gigantesco trompel`oeil e che anche la piu` confortante realta` possa di colpo vacillare, spalancando abissi angosciosi. a questo sovversivo genere letterario, cui lo lega una tenace passione, emmanuel carrere ha dedicato una seducente riflessione che, oltre a ripercorrerne le tappe salienti, ne addita le sconcertanti implicazioni: i regimi totalitari non hanno del resto adottato la tecnica ucronica per imporre una storia controfattuale? ma c`e` di piu`: proprio quando sembra rivestire i panni del teorico sottile e distaccato, carrere ci trascina nel laboratorio da cui sono nati "i baffi" e "l`avversario", dove vite parallele e alternative sgretolano quella fragile costruzione che e` la nostra identita`. e ci svela che, dalle piu` innocenti reverie retrospettive fino alle devianze che sogniamo o paventiamo, l`ucronia e` sempre dentro di noi.

"con questo libro sconvolgente, scritto con eleganza e delicatezza, e anche sfacciatamente disumano, jamaica kincaid ci offre un?indisponente meditazione sulla vita in una prosa fra le piu straordinarie che possiamo incontrare nella nostra narrativa contemporanea. per molte pagine la narratrice non ha nome. in tutto il romanzo non c?e una sola riga di dialogo: la protagonista non e mai definita da nessun altro. in verita, nessuno esiste se non attraverso di lei. come il dio della genesi, xuela si manifesta mediante le proprie parole, descrivendo il mondo intorno a se e conferendogli cosi la vita ... "mia madre e morta nel momento in cui nascevo," scrive l?autrice nella prima frase "e cosi per tutta la mia vita non c?e mai stato nulla fra me e l?eternita; alle mie spalle soffiava sempre un vento nero e desolato"". (cathleen schine)