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per i suoi contemporanei, thomas browne fu un grande antiquario, un medico illustre e, soprattutto, un "wit", definito volta a volta pedante o ironico, scienziato retrivo o promotore entusiasta della scienza nuova. le sue opere sollevarono dispute teologiche e scientifiche, eruditi gli chiedevano consigli su disparate questioni. i lettori piu` moderni, a partire da lamb, coleridge, de quincey, fino a borges, scoprirono che browne poteva essere considerato innanzitutto come letterato; che il fascino della sua prosa era, in certo modo, ineguagliato nella letteratura inglese; che l`astrusita` delle sue preoccupazioni rendeva i suoi scritti ancor piu` rari e curiosi; che l`aura del remoto avvolgeva ogni pagina. cosi` browne divenne uno scrittore per raffinati, una preziosita` letteraria, una felice aberrazione. la sua opera - elusiva, fondata su di una cultura composita e scritta in una cadenza naturalmente religiosa e cerimoniale - si presenta come una complessa figura sul punto di disfarsi, come un mosaico le cui tessere stiano per essere separate e disperse.

karl rossmann, un allegro sedicenne, viene mandato dai genitori in america perche` dimentichi una cameriera che ha messo incinta. prima accolto con affetto poi, senza motivo, allontanato dallo zio, si unisce a due vagabondi. viene assunto come lift in un grande albergo e anche qui senza motivo, viene poi licenziato. torna dai due vagabondi fino a che non viene assunto dal "grande teatro" di okalhoma. a questo punto il romanzo, pubblicato postumo, si interrompe.

la genealogia deorum gentilium e` un trattato di mitologia in quindici libri, scritto in lingua latina. si tratta di un vasto repertorio nel quale l`autore illustra le notizie sulla paternita` e discendenza degli dei greci e romani, oltre al contenuto e alla spiegazione di molti miti classici. in appendice il repertorio de montibus, lacubus ecc.

possiamo passare una vita a discutere senza mai capirci, in particolare quando apparteniamo a generazioni diverse. quasi sempre e` un problema di coordinate: ognuno ha le sue e rifiuta di abbandonarle, anche solo un po`. essere figlia e padre non semplifica le cose. . stanchi di , giorgia e gianrico carofiglio si sono seduti a un tavolo e hanno affrontato con occhi nuovi alcuni degli argomenti che piu li hanno divisi. questioni che riguardano ciascuno di noi come il clima, il femminismo, il cibo. la politica. non hanno eliminato tutte le loro divergenze, ma hanno elaborato una serie di ragionamenti - veri e propri saggi brevi, tessere di un mosaico sorprendente - in cui si combinano entrambi i punti di vista. una scommessa audace e allegra sulle possibilita` di un linguaggio comune, di un`idea condivisa del mondo e del futuro. (raffaella de santis, ).

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