
il contratto preparato nell`estate del 1937 da faber and faber e da random house riguardava un generico "libro di viaggio sull`estremo oriente" e lasciava alla discrezione di auden e isherwood la scelta dell`itinerario e il taglio del resoconto. ma e` certo che la decisione, da parte della strana coppia di reporter, di partire per la cina - allora in guerra col giappone non fu delle piu` ovvie. di fatto, per quanto in quegli anni l`intelligencija europea frequentasse con una certa assiduita` trincee e teatri d`operazioni, nessuno aveva rivolto lo sguardo a quello che - nonostante le dimensioni, la ferocia e le implicazioni che avrebbe avuto per la storia non solo regionale era un conflitto quasi dimenticato. che auden e isherwood ci fanno invece rivivere nel momento stesso in cui accade, con un`immediatezza, una precisione e un`efficacia tanto piu` sbalorditive se si considera che del paese in cui soggiornarono dal gennaio al luglio del 1938 i due, per loro stessa ammissione, sapevano molto poco, e soprattutto che la forma da loro adottata un ibrido di prosa, versi e fotografie - era, ed e` rimasta, un unicum.

contemporaneo di dante, meister eckhart divise la sua vita fra la predicazione e l`insegnamento della teologia, di cui fu magister a parigi. come per dante, si puo` dire che la sua opera abbia avuto una funzione fondatrice in rapporto a una lingua. e appunto nei suoi sermoni in volgare che la lingua tedesca appare per la prima volta innervata dai termini della speculazione metafisica, che ritroveremo sino a hegel e a heidegger. si puo` dire che tutta la grande filosofia tedesca, a partire dal rinascimento, persegua un continuo e piu` o meno occulto dialogo con eckhart. ma in lui la potenza della riflessione si offre quasi come un dono della sua sovrabbondante vocazione religiosa. con una naturalezza che non finisce di stupire, eckhart illumina nei suoi sermoni le immagini elementari, quelle che appartengono all`esperienza anche del piu` umile tra i suoi ascoltatori, e insieme le collega e articola senza perdere nulla della sua tensione speculativa. e propria di eckhart, come dei piu` grandi mistici, la massima concretezza, la virtu` di seguire la vita e la crescita delle immagini con l`amorosita` di un giardiniere. ed e` propria di eckhart anche l`audacia del , la capacita` di guidare la teologia negativa verso la vertigine del nulla, con un gesto radicale che ricorda certi testi buddhisti. allora lo slancio estatico si spinge sino all`estremo desiderio di liberarsi da dio: .

Longanesi & C., 1977, IT. La sceneggiatura scritta da Ettore Scola e Ruggero Maccari del capolavoro di Scola, un film in cui è presente un lucido discorso politico, che prende rilievo dall'ambientazione storica, ma non si esaurisce in essa: nella trasparente metafora del fascismo è presente un discorso complessivo sell'oppressione dei "diversi", i molti "dannati della terra" che oggi più che mai affermano il loro diritto alla dignità.