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il romanzo narra le vicende del giovane mccourt giunto in america con l`intenzione di riscattare l`infelice infanzia irlandese, raccontata nelle "ceneri di angela". la scena e` quella di new york nel secondo dopoguerra. una new york proletaria, dove fra case di mattoni rossi, pub di emigrati irlandesi e banchine ingombre di merci, con la quinta di manhattan lontana ed irraggiungibile, frankie si trova a percorrere, passo dopo passo, un faticossisimo apprendistato. inserviente in un grande e lussuoso albergo, militare durante la guerra di corea, scaricatore di porto, e infine insegnante, in aule e fra scolaresche che ricordano piuttosto da vicino le rumorose classi di limerick.

sir hugo coal non e` mai stato un filantropo. anche quando non vegetava sulla sedia a rotelle, aveva la tendenza a considerare gli esseri umani meno comprensibili ed eleganti dell`enorme scheletro di sauro che andava pazientemente ricostruendo. ma quello che vede ora, nella sua villa, nei rari momenti in cui i suoi familiari non lo costringono a fissare una parete, gli piace anche meno. e` chiaro che fledge, l`ambiguo maggiordomo, sta ordendo una sua trama assai sinistra. di quella trama la moglie, la figlia e sir hugo stesso, fanno piu` o meno consapevolmente parte. quel che e` meno chiaro e` in che modo sir hugo possa usare l`unica arma peraltro letale - che gli resta, il suo "sguardo fisso di lucertola".

szczypiorski e` un maestro della narrazione polifonica. qui sembra che la sua arte abbia raggiunto il culmine. parlano molte voci: un ebreo addetto ai crematori di auschwitz, un agente della gpu, un ufficiale nazista, un perseguitato del regime comunista, una donna "bella come la polonia", oltre a una folla quasi anonima di "figli delle tenebre". voci che rievocano quello che hanno visto, compiuto e subi`to nei decenni cruciali fra l`insorgere della pestilenza nazista e il crollo dei regimi staliniani. dall`intreccio delle loro deposizioni, che si smentiscono e si confermano a vicenda, pare di scorgere un paesaggio di macerie, e insieme il profilo del tempo, non ancora concluso, in cui vi era solo la "storia insaziabile e sinistra".

la beata elisabetta era una fanciulla che, per la sua eccessiva bellezza, fu vittima di ogni lascivia e vanita`. tento` di suicidarsi, gettandosi da un campanile, ma venne trattenuta e salvata, da un accesso di vertigini. da allora, convertita, condusse vita pia, diventando la protettrice di coloro che soffrono di vertigini. la vicenda e` piena di crittografie e profezie, manoscritti tarlati e vendette, dubbi teologici e certezze criminali. due domande ci accompagnano sempre, insinuanti, infide: puo` una profezia diventare delitto? e puo` un delitto diventare profezia?

un uomo e una donna si incontrano per caso mentre tornano al loro paese natale, che hanno abbandonato vent`anni prima scegliendo la via dell`esilio. riusciranno a riannodare i fili di una strana storia d`amore, appena iniziata e subito inghiottita dalla palude stigia della storia? il fatto e` che dopo una cosi` lunga assenza "i loro ricordi non si assomigliano". crediamo che i nostri ricordi coincidano con quelli di chi abbiamo amato, crediamo di avere vissuto la medesima esperienza, ma e` solo un`illusione. d`altro canto, che puo` fare la nostra memoria, quella memoria che del passato non ricorda che una "insignificante minuscola particella"? viviamo sprofondati in un immenso oblio e ci rifiutiamo di saperlo.

"maschere nude" e` il titolo che pirandello stesso ha scelto per la raccolta dei propri testi teatrali: un ossimoro, immagine di un teatro nel quale l`uomo che si e` dato (o al quale e` stata imposta) una "maschera" ne scopre la nudita`. questo secondo volume propone drammi come: "liola`", "cosi` e` (se vi pare)", "la patente", "il piacere dell`onesta`", "il berretto a sonagli".

Quella di Andrea Alciato è un'opera di grande pregio e curiosità. Iniziatore di un vero e proprio genere letterario, tipicamente rinascimentale (il testo data al 1531-34), quello della "emblematica". Di ispirazione moraleggiante e spirituale, gli Emblemata hanno lo scopo di individuare tipi umani e di rappresentarli, oltre che a parole, attraverso l'iconografia.

. il caso ha infatti voluto che emmanuel carre`re fosse in vacanza nello sri lanka quando lo tsunami ha devastato le coste del pacifico, e che si trovasse ad accompagnare una giovane coppia di connazionali lungo le penosissime incombenze pratiche necessarie per ritrovare il corpo della figlia di quattro anni; e che, pochi mesi dopo, gli accadesse di seguire un`altra vicenda dolorosa, quella che portera` alla morte per cancro la sorella della sua compagna. c`e` un solo modo per ricevere il dolore degli altri: farlo diventare il proprio dolore. questo e` il compito che si assume carre`re, riuscendo a scrivere, senza mai cadere nell`enfasi, ma mettendo a fuoco con la precisione ossessiva di un reporter ogni minimo particolare, uno dei suoi libri piu` - e proprio per questo piu` amati dai lettori.

del cervello umano, davide sa quanto ha imparato all`universita`, e usa nel suo mestiere di neurochirurgo. finora gli e` bastato a neutralizzare i fastidiosi rumori di fondo e le modeste minacce della vita non elettrizzante che conduce nella lucca suburbana: l`estremismo vegano di sua moglie, ad esempio, o l`inspiegabile atterraggio in giardino di un boomerang aborigeno in arrivo dal nulla. ma in quei suoni familiari e sedati si nasconde una vibrazione piu` sinistra, che all`improvviso un pretesto qualsiasi - una discussione al semaforo, una bega di decibel con un vicino di casa - rischia di rendere insopportabile. e quello che tenta di far capire a davide il suo nuovo, enigmatico maestro, diego: a contare, e spesso a esplodere nel modo piu` feroce, e` quanto del cervello, qualunque cosa sia, non si sa. o si preferisce non sapere.

Questo primo volume di scritti teatrali raccoglie tre delle sei tragedie scritte e più volte rielaborate da Pier Paolo Pasolini tra il 1966 e l'inizio degli anni Settanta: Calderón, liberamente ispirato a La vita è sogno e unica opera teatrale pubblicata vivente l'autore, venne rappresentato per la prima volta nel 1978 per la regia di Luca Ronconi e mette in scena l'impossibilità di evadere dall'universo della propria condizione sociale e lo scontro tra il potere e l'individuo nella Spagna franchista. In Affabulazione, il cui primo allestimento con regia e interpretazione di Vittorio Gassman risale al 1977, l'autore rielabora invece i miti di Crono e di Edipo attraverso la storia della scandalosa e sconvolgente attrazione sessuale di un padre per il figlio. Con Pilade, infine, reinterpretando ancora una volta in chiave moderna il mito greco, Pasolini supera il dramma della dialettica contro il potere per una rappresentazione lirica del potere stesso che incessantemente avanza, incurante di ogni cosa. Il volume è arricchito da un'appendice di testi di critica teatrale scritti da Pasolini tra il 1961 e il 1973.

Il capolavoro assoluto della nostra letteratura, l'opera che ha fondato la lingua italiana. Una creazione poetica di assoluta novità, versi di potenza e dolcezza inaudite che scolpiscono indelebilmente nella mente del lettore ritratti di personaggi e immagini di straordinaria forza suggestiva. È questo la Divina commedia dantesca, un poema che, quanto più lo leggiamo e rileggiamo, quanto più tempo passa a separarci dall'epoca in cui fu composto, e tanto più sembra avere cose da dirci. Un libro che, come ha scritto Eugenio Montale, ci insegna come «la vera poesia abbia sempre il carattere di un dono», reso disponibile al pubblico in un'edizione dal rigoroso commento, curato da Anna Maria Chiavacci, grande esperta di Dante, e dai ricchi apparati critici, comprendenti glossario e rimario, due utili strumenti per orientarsi nel vasto mondo dantesco.

naipaul ricostruisce tre esemplari parabole umane, tra gli anni cinquanta e settanta del secolo scorso, che si traducono in altrettante variazioni sul potere in tutti i suoi toni, dal tragico al grottesco. la figura di mobutu, dominus del congo/zaire, e` un condensato di dissimulazione ideologica, con la sua capacita` di perpetuare le leggi dispotiche del colonialismo belga sotto una sorta di e di spacciare per maoista l`esercizio crudele della regalita`. michael de freitas alias michael x, sedicente attivista per i diritti civili, finito sulla forca per aver massacrato alcuni affiliati a trinidad, e` uno dei tanti riverberi farseschi dell`: un , che si impone come mito underground solo nell`inghilterra in cui ha trascorso la giovinezza come pusher e magnaccia. la vicenda del regime peronista ha il suo contrappunto nella passione del popolo per evita, aspirante attrice emersa dalla , e predestinata a eternare i suoi tratti fantasmatici e sensuali nella fissita` dell`imbalsamazione, dopo la morte ad appena trentatre` anni. e cornice ideale del trittico e` il magistrale saggio su joseph conrad, vero corpo a corpo critico con lo scrittore che piu` di ogni altro ha segnato naipaul, dove il personaggio chiave di diventa la sintesi archetipica delle tre parabole che abbiamo attraversato.

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Miles DavisFormato: CD10.50 € Aggiungi al carrelloRimuovi dalla wishlist

2 album (capolavori) su 1 CD.

torna rosa matteucci, "impietosa, feroce cantatrice del "nonostante"", come la defini una volta carlo fruttero, accostandola ai mani di celine, beckett e thomas bernhard. questo nuovo romanzo, in bilico, come gli altri, sull?illusorio crinale fra comico e tragico, inizia con l?affannosa, tormentosa aspirazione di lei bambina a ricevere, come tutte le sue antenate e le sue simili, la prima comunione, per proseguire con la morte di un padre molto amato - sebbene molto scapestrato - e la sua sciamannata sepoltura. nella scrittura, straziata e al tempo stesso grottesca, di rosa matteucci diventa comico perfino il viaggio, non solo interiore, che tale morte suscitera, alla ricerca di quell?antico trascendente che il nostro tempo sembra aver smarrito: dall?india dei santoni ai pirenei di bernadette, dai gruppi di preghiera della soka gakkai a un?ardimentosa visita a un frate esorcista che, asserragliato in un eremo, vende messalini con audiorosario incorporato. un vagabondaggio che culmina con la scoperta del rito tridentino, dove imparera il protocollo delle genuflessioni, sempre rincorrendo una salvazione che pare rimessa in forse a ogni frase, a ogni respiro. sino alla definitiva consapevolezza che e necessario accettare, e forse anche amare, la propria croce.

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