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"e qui comincia il mio quaderno nero che ancora oggi odora di terra: un tempo fu sotterrato in una cantina e si ricopri` di macchie di muffa verde scuro." con queste parole nina berberova introduce il suo diario segreto, intermittente, fedele ai ritmi oscillatori delle emozioni e del pensiero, una sorta di nucleo primigenio intorno al quale andarono via via formandosi le concrezioni madreperlacee della memoria, quelle stesse che avrebbero visto la luce nel 1969, in forma autobiografica, con "il corsivo e` mio".

una carrozza lanciata a tutta velocita` nella notte termina la sua corsa tra le rovine di un`antica abbazia nel sud della francia, nel folto di una foresta, dove un inconsueto gruppo di fuggitivi trova finalmente riparo. pierre e constance de la motte, nobili decaduti, si nascondono dalla legge e dai creditori; la giovane adeline, la loro misteriosa protetta, si e` unita ai de la motte lungo la strada, consegnata da un manipolo di banditi. il sollievo per il nuovo rifugio dura fino al giorno in cui il proprietario di quei boschi, l`ambiguo marchese di montalt, mette gli occhi sulla ragazza. tra la scoperta di sinistre reliquie del passato, incubi ossessivi e l`eco di un crimine commesso tra le mura dell`abbazia, adeline comincera` a credere che il suo protettore sia coinvolto nei piani del marchese. "il romanzo della foresta" apparve con clamore nel 1791 e divento` il libro con cui tutti i grandi del xix secolo letterario dovettero confrontarsi: fu d`ispirazione per jane austen, john keats, mary shelley, honore` de balzac, e.a. poe, charles dickens e wilkie collins. un romanzo pioniere del genere gotico, che con la cura di massimo ferraris e` qui proposto in una nuova traduzione, la prima integrale in italiano.

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