
il romanzo racconta le vicissitudini e le avventure di un gruppo di ragazzi, ambientate nella tarda primavera del 1918, in una cittadina dell`alta ungheria lontana dal fronte, dove la vita, placida e sonnacchiosa in apparenza, e` profondamente inquinata dalle venefiche esalazioni della guerra. abbandonati a se stessi mentre i padri combattono chissa` dove, i giovani in bali`a dei demoni della loro "rivolta contro l`utile e il pratico", dichiarano guerra al mondo degli adulti inventandosi giochi molto, troppo pericolosi. un oscuro commediante, che diventa il loro mentore occulto coinvolgendoli nelle sue trame perverse, li trascinera` verso un epilogo tragico e inevitabile.

se il primo tomo comprendeva un`ampia selezione degli scritti dal 1856 al 1864, questo secondo documenta il passaggio all`universita` di lipsia e, soprattutto, un nuovo orientamento culturale: l`abbandono della teologia, abbracciata per compiacere la madre, a favore della filologia classica. di questa decisiva transizione offrono ampia testimonianza gli scritti qui raccolti.

il romanzo dell`oscura, crudele sicilia. il dramma di un investigatore lucido che, quanto piu` indagava, tanto piu` "nell`equivoco, nell`ambiguita`, moralmente e sensualmente si sentiva coinvolto".

"che cosa aspetti a infilarti il costume, vecchio commediante, illusionista appassito? il ballo in maschera sta per cominciare". il libertino quarantenne ha un gusto amaro in bocca, e la stanza e` piena di ombre: sono le ombre della sua giovinezza. ma ha un contratto, e deve rispettarlo. dov`e` la lettera che gli ha mandato francesca? "devo vederti" ha scritto. oh, non sara` ne` la prima ne` l`ultima che riceve da una donna sposata. questa, pero`, e` stata scritta dalla sola donna che un giorno ha creduto di amare (e lui, per paura di quell`amore, e` fuggito). per di piu` gliel`ha portata il marito in persona: sua eccellenza il conte di parma.




L'atlante dell'architettura offre un'esauriente conoscenza degli stili e un ampio compendio di storia dell'architettura, entrando al tempo stesso nel dettaglio delle tecniche architettoniche. Con il suo minuzioso corredo di illustrazioni, schizzi, piante e commenti alle tavole, con le sue puntuali e sintetiche pagine di testo, l'opera costituisce uno strumento originale di consultazione, studio e approfondimento.





da adamo, statua di fango, eva ebbe abele, amato da geova; da eblis, il satana arabo (nella bibbia, il serpente), ebbe caino, che per geova fu sin dall`inizio una spina nel fianco. le due discendenze - i figli del fango e quelli del fuoco - popolarono la terra. ai primi toccarono la ricchezza, il potere politico, una saggezza languida e pomposa; ai figli del fuoco, l`abilita` tecnica, il sentimento vivo dell`arte e della grandezza, l`oscura ferita di una colpa e il risentimento per le ingiustizie patite, la fatica, la solitudine, la miseria. il mito delle due razze e` lo sfondo su cui ge`rard de nerval colloco` questo fantasy. frammenti di leggende bibliche, coraniche e massoniche danno vita a un mito radicalmente nuovo. da un lato c`e` un discendente di adamo, solimano ben daud (salomone figlio di david), che vorrebbe la gloria di poeta e l`immortalita`; dall`altro, nato dalla stirpe di eblis, il suo capomastro adoniram, che sogna di emulare gli splendori dell`epoca prima del diluvio, e, guidato da tubal-kain, figlio di caino, scende nel regno sotterraneo, dove vede la tomba di adamo, la pietra di smeraldo che occupa il cuore della terra, le immense serre infuocate dove gli gnomi coltivano i metalli. entrambi amano la regina di saba, vero cuore del racconto, padrona di un anello magico cui obbediscono gli spiriti aerei - e incarnazione luminosa della capacita` femminile di trasformare in ragione, poesia e grazia gli enigmi piu` tenebrosi.


fra le leggende del cinema spicca quella del "tocco di lubitsch": l`impronta, il sigillo che faceva si` che qualsiasi storia, toccata dalla mano di lubitsch diventasse qualcosa di unico. ma chi era lubitsch? questa testimonianza su di lui, pubblicata nel 1981 sul new yorker, mai raccolta in un volume fino ad ora, appare pertanto preziosa e si potra` notare che "il tocco di lubitsch" si e` trasmesso, per uno strano processo di osmosi, anche all`amico e collaboratore samson raphaelson. con una nota di enrico ghezzi.

"chi scrive ha il dovere di raccontare una verita` tremenda, e chi legge ha il dovere civile di conoscerla, questa verita`": attenendosi scrupolosamente a tale principio, a dispetto della censura e dei gravi rischi, vasilij grossman narro` in presa diretta le vicende del secondo conflitto mondiale sul fronte est europeo. era infatti inviato speciale di "krasnaja zvezda" (stella rossa), il giornale dell`esercito sovietico che egli segui` per oltre mille giorni su quasi tutti i principali fronti di battaglia: l`ucraina, la difesa di mosca e l`assedio di stalingrado, che fu il punto di svolta nelle sorti della guerra e diede origine a "vita e destino". benche` fosse un tipico esponente dell`intelligencija moscovita, grossman riusci`, grazie al suo coraggio e alla capacita` di descrivere con singolare efficacia ed empatia la vita quotidiana dei combattenti, a conquistarsi la fiducia e l`ammirazione di chi lo leggeva, ufficiali e soldati da una parte, e dall`altra un vasto pubblico di cittadini e patrioti ansiosi di ricevere notizie autentiche, non contaminate dalla retorica ufficiale. dei taccuini - di sorprendente qualita` letteraria - che fornirono materia ai reportage di grossman, e che escono ora per la prima volta dagli archivi russi, lo storico inglese antony beevor ci offre qui una vasta scelta, arricchita da articoli e lettere dello scrittore e da altre testimonianze coeve.


nel 1933 osip mandel`stam, poeta in disgrazia, in procinto di diventare carne da lager, , e studia l`italiano servendosi della divina commedia. in crimea durante la primavera scrive "conversazione su dante", ma quando tenta di pubblicarlo incontra una serie di rifiuti. di certo il saggio non ha nulla a che vedere con il realismo socialista, ne` corrisponde al canone degli studi danteschi. affrancando il italiano da secoli di retorica scolastica, mandel`stam ragiona su cio` che presiede alla nascita della sua poesia: in primo luogo, la metamorfosi. tutto, nella commedia, e` in movimento, e per il vero lettore, , leggere dante significa rifiutarsi di restare incatenati a un presente che a sua volta e` saldamente ancorato al passato: . unico poiche` sembra comprendere tutti i linguaggi, quello di dante evoca il mondo con irripetibile potenza, e la conversazione di mandel`stam, tripudio di luminose intuizioni, costrutti arditi e metafore inusitate (biologiche, musicali, meteorologiche, tessili), in una prosa continuamente attraversata da squarci di poesia, scorge e mette in luce i tratti piu` moderni, addirittura sperimentali, del suo poetare.

in un posto chiamato deuil-l`alouette (che, tradotto alla lettera, sarebbe ), un posto qualunque nella periferia di parigi, una donna qualunque, con un buon lavoro, un marito, un figlio, una sorella e dei vicini di casa, si lascia coinvolgere, nel corso di una strana notte di quasi primavera, in una faccenda che potrebbe costarle assai cara. per affettuosa solidarieta` con un uomo di cui non sa molto, tranne che e` solo, profondamente solo. o forse perche`, di colpo, ha voglia, foss`anche per un`ora, di respirare fuori dalla soffocante banalita` del quotidiano, di farsi un giro - di immergersi in una . tirando le fila di una vicenda in cui il comico e il tragico si mescolano in maniera inestricabile come in una sorta di perverso vaudeville, yasmina reza da` voce alle angosce piu` segrete, e mette in scena il suo beffardo teatrino della crudelta` scavando ancora una volta in quello spazio di connivenze e mostruosita` che puo` diventare la coppia; e ci ricorda che - non diversamente dagli ebrei, che sedevano e piangevano - ciascuno vive in esilio: da se stesso, da cio` che avrebbe voluto essere, e dagli altri.

che ci racconti di un ragazzo che in casa decide di non dire piu` una parola, mentre intrattiene una fitta corrispondenza con i carcerati, oppure di un adolescente che, alla morte del suo cane, si convince che nelle formule dell`algebra si annida il segreto della felicita`, oppure ancora di una coppia di ragazzi gay in visita presso una nonna eccentrica e molto amata, cameron sembra non aver mai fatto altro che scrivere storie per noi. storie di giovinezza, di inquietudine e nostalgia, di amori e famiglie e vita quotidiana, affidate alla sua voce fresca e generosa - storie che, come accade con i suoi ammiratissimi romanzi, non dimenticheremo facilmente.

Garzanti, 1980, IT. Sceneggiatura della pellicola di Federico Fellini con una nota introduttiva di LIliana Berti e una lettura di Andrea Zanzotto.

nel "giorno piu` caldo di una delle estati piu` calde che si ricordino", federico desideri, giovane giornalista di belle speranze ma di scarse soddisfazioni, riceve dal direttore della rivista "di nicchia" con cui collabora l`incarico di andare a roma a intervistare un famoso regista, autore di un film di strepitoso successo al centro del quale giganteggia un memorabile, fascinoso cialtrone. federico scoprira` ben presto che il regista e` latitante, ma in compenso, nel corso di una serata mondana, gli verra` indicato colui che di quel personaggio si dice sia stato il modello: barry volpicelli. sorta di psicopompo a meta` strada tra un pifferaio magico e il bruno cortona del sorpasso, barry condurra` federico in un luogo incantato: il paradiso, immenso compound di ville e bungalow sgarrupati sul litorale laziale, dove vive in compagnia di un ristretto gruppo di vecchi freak amabili e strampalati. un ambasciatore che accumula prodotti di discount, un ginecologo a riposo che alleva galline ornamentali, il principe gelasio aldobrandi che - in preda a una perenne angoscia "misticoaraldica" - persegue il sogno irrealizzabile di un erede, una coppia di lesbiche che rimpiangono i giorni fasti in cui venivano invitate in vaticano da papa ratzinger, una ex bellona che accusa l`intero cinema italiano di averle rubato le idee e, non ultime, la prima e la seconda signora volpicelli. fra interminabili conversazioni di delirante futilita`, e una notte in cui qualcuno rischia di uccidere uno degli ospiti, fra l`arrivo di una celebre influencer e una morte sospetta, molte sono le cose che il giovane federico vedra` e imparera` durante il suo soggiorno al paradiso. fino al momento in cui si rendera` conto di non poterne, o non volerne, piu` uscire.

e` la storia di baba e caithleen, due quattordicenni nate e vissute in un paesino dell`irlanda occidentale. figlia di un possidente manesco e ubriacone, rovinato dalla passione per i cavalli, caithleen viene mandata, insieme a baba, in un tetro collegio di suore. di la` le due ragazze riusciranno a farsi espellere dopo tre anni, per andare a dublino dove caithleen incontrera`, nei panni dell`anziano signore gentleman, il primo vero amore della sua vita.

questo libro nasce da un inedito esperimento sul campo, frutto del dialogo maieutico e dell?incontro diretto, autentico e dinamico tra un essere umano e un?intelligenza artificiale generativa. la macchina diventa cosi interlocutrice, nel tentativo di comprendere il modo in cui la tecnologia influenza e modella i nostri schemi psicologici, sociologici e culturali. non un semplice saggio teorico quindi, ma un vero e proprio viaggio filosofico attraverso i secoli, per proporre una ricerca in evoluzione, fatta di tanti dubbi, stimoli, stupori. dal dialogo tra uomo e ia nascono prospettive nuove e sorprendenti: le idee millenarie dei grandi filosofi - dalla techne dei greci al potere invisibile degli algoritmi - entrano in dialogo con la realta del nostro presente iperreale, dove tecnologia e pensiero si intrecciano e sfidano, mostrando come la prima riesca a ridefinire il significato stesso di "essere umani". anche quando in questo dialogo ci ritroviamo senza risposte definitive, abbiamo il conforto di riscoprire e approfondire la domanda che l?uomo si pone da sempre: stiamo usando la techne per avvicinarci al bene o per allontanarci da noi stessi? concepito e scritto come un brano a quattro mani con l?intelligenza artificiale, "filosofia" ci spinge a considerare l?ia non piu come un mero strumento, ma come qualcuno con cui dialogare, per espandere i nostri orizzonti, passati e futuri.