un principe studia per sette anni chiuso in un castello sulle cui pareti e` iscritto tutto lo scibile umano. ottiene un`insuperabile sapienza ma finisce poi per sprofondare nella piu` tetra malinconia. questo romanzo per bambini rivela un volto poco noto di landolfi, ma che scopriamo ben presto familiare nella descrizione del funesto paese dei sogni dove l`incubo che tormenta un assassino impunito ha l`aspetto di un uomo dal viso giallo coperto di sangue che avanza ululando. cosi` come nel finale del secondo "libretto" incluso nel volume, la "raganella d`oro", in cui teraponte, mite e devoto, si cimenta con un gigante sanguinario per salvare la principessa urania. per concludere che "non sempre i buoni e i generosi hanno la ricompensa che si meritano".
"guai a un mondo in cui le creature vanno dietro al proprio cuore" dice la madre del protagonista di questo romanzo, ed e` chiaro che il matrimonio cui destina suo figlio non sara` esattamente un gesto di ossequio nei confronti di una passione soverchiante. d`altronde, a szybusz, shetl galiziano votato al commercio e al culto della prosperita` economica, sarebbe stupefacente il contrario. poi pero` non si puo` pretendere che il marito si accenda di passione per la moglie, ne` che nelle sue passeggiate solitarie stia lontano dalla casa della donna di cui da sempre e` innamorato. ne` si puo` evitare che il primogenito nasca come avvolto da una pellicola di indifferenza.
tre donne (e una quarta nell`ombra) sono al centro di questi racconti in vario modo d`amore, usciti per la prima volta nel 1964. tre destini eccentrici, accomunati dal segno di un`anomalia palese o profonda. la muta, la troppo bella, l`insignificante e opaca, tutte si concedono, senza darsi. perche`? e` in questo mistero e nell`incapacita` maschile a penetrarlo, il filo che lega le loro sorti.
questo libro appartiene a una di quelle "prove" a cui molti grandi scrittori si sono sottoposti: il "viaggio in grecia". miller ha restituito l`intensita` e la vibrazione di quei luoghi, il loro "anemos", che subito avverte chi vi giunge. insieme alla grecia arcaica, miller sa far rivivere la grecia perenne e di ogni giorno, negli incontri occasionali e soprattutto nel ritratto e nelle avventure di un amico: il poeta e saggista ghiorgos katsimbalis, il "colosso di marussi", una figura di adorabile orco.
in versi che scivolano uno sull`altro come onde, il poema dispiega lento i suoi temi, come un romanzo. parla della silenziosa preghiera dell`arte, della memoria che stinge come il colore dei dipinti. e dell`esilio, emblema di quel senso di estraneita` che alcuni si portano dentro ovunque, in ogni istante. come walcott (nobel per la letteratura 1992) e il suo conterraneo pissarro, separati da cento anni di storia, ma appartenenti entrambi a minoranze etniche e religiose, metodista il primo, sefardita il secondo. due esuli volontari, che hanno scelto i climi freddi di new york e di parigi. due artigiani dalle vocazioni parallele, devoti allo studio del paesaggio e della luce.