













la vita di gioachino rossini e` piu` avventurosa di quella dei quattro moschettieri messi assieme, e` un romanzo. da ragazzino povero a uomo ricco e infelice, da giovane di "sinistra" a vecchio di destra pero` sempre pronto a sfottere imperatori e impostori. ci sono piu` di mille donne nel catalogo di gioachino, una lista che avrebbe imbarazzato leporello. dopo i primi successi e` talmente popolare che le ragazzine lo rincorrono per la strada tagliandogli pezzi di vestito da dosso, come succedera` con i beatles, e, se possibile, qualche ciocca di capelli. lo scrive lord byron, furibondo che qualcuno fosse diventato ancora piu` famoso di lui. delle opere di rossini tutti conoscono il barbiere di siviglia (del quale quest`anno ricorre il bicentenario, fu composto nel 1815), ma, con la rinnovata percezione del grande compositore, si vanno riscoprendo le opere "serie" e in particolare la sua ultima, il guillaume tell, che spalanca le porte al romanticismo. c`e` totale follia ne l`italiana in algeri, e il turco in italia e` surreale, ante litteram. ma il vero fulcro tematico del libro e` perche` rossini abbia smesso di comporre all`ancora verde eta` di trentasette anni. la risposta che da` gaia servadio si basa sull`analisi critica di un epistolario trovato solo di recente. oltre 250 lettere che esprimono bene lo humour feroce del maestro, le sue passioni nascoste ma anche il male e il bene di vivere. la pazzia e il genio sono fratelli gemelli, non solo in mozart, ma anche in rossini.

l`edizione completa, con testo tedesco a fronte, di quest`opera e` curata da gianni vattimo, con un`introduzione di giovanni reale e postfazione dell`autore stesso. pubblicato per la prima volta nel 1960, rappresenta un importante lavoro nel panorama filosofico del novecento, come recupero antiscientista del valore di estetica, storiografia e dialogo interpersonale in quanto veicoli di verita`.



in un giorno d`autunno del 1686, la diciottenne petronella oortman - nella-fra-le-nuvole e` il soprannome datole da sua mamma - bussa alla porta di una casa nel quartiere piu` benestante di amsterdam. e arrivata dalla campagna con il suo pappagallo peebo per iniziare una nuova vita come moglie dell`illustre mercante johannes brandt. ma l`accoglienza e` tutt`altra da quella che nella si attende: invece del consorte, trova la sua indisponente sorella, marin brandt, e anche quando johannes torna da uno dei suoi viaggi, evita accuratamente di dormire con nella, e anche solo di sfiorarla. l`unica attenzione che le riserva e` uno strano dono, la miniatura della loro casa e l`invito ad arredarla. sembra una beffa. eppure nella non si perde d`animo e si rivolge all`unico miniaturista che trova ad amsterdam, una enigmatica figura che sembra sfuggirle continuamente, anche se tra loro inizia un dialogo sempre piu` fitto, senza parole, ma attraverso piccoli, straordinari manufatti che raccontano i misteri di casa brandt. amore e tradimento, rancori e ossessioni, sesso e sete di ricchezza s`incontrano tra i canali di amsterdam e in questo folgorante romanzo d`esordio.




Un saliscendi da una valle all'altra, che attraversa piccoli paesi e alpeggi e permette di scoprire non solo culture alpine diverse, dai Walser ai Brigaschi, ma di ammirare molteplici paesaggi, di fiori di vite fino alle aree perennemente coperte di neve. In questo volume sono riportati 315 km di sentieri con cartografia di dettaglio in scala 1: 25.000, 21 tappe e 8 varianti, con l'indicazione di posti tappa e informazioni sulla storia e la geografia del percorso.






«... guarda da un'ora all'altra / come cambiano i colori: di grigio in verde, di verde / in freschissimo azzurro.» Questi versi di Vittorio Sereni (da «Un posto di vacanza», in «Stella variabile», 1981), racchiudono l'incanto di un luogo speciale: Bocca di Magra, che fu meta della villeggiatura estiva di un gruppo di scrittori, poeti, funzionari editoriali che hanno segnato il nostro secondo Novecento. È in larga parte qui che Silvia Sereni, figlia di Vittorio, sceglie di evocarli, consegnandoci ricordi brevi e intensi, tutti scritti "in levare" eppure pieni di affetto, che restituiscono luoghi e personaggi in una luce vivissima.





Evangeline 2000.
il dhammapada espone, sotto forma di strofe poetiche, i concetti fondamentali del buddhismo antico. il titolo dell`opera, composta probabilmente intorno al iii secolo a. c., significa "parole di dharma" dove dharma e` parola derivata da una radice linguistica che significa "sostenere" e indica qualcosa di saldo e stabile: il termine e` passato a indicare la legge che sostiene l`universo, tanto la legge fisica quanto la legge morale. la traduzione presentata in questo volume e` stata condotta direttamente sull`originale in lingua pali: si e` cercato di mantenerla il piu` possibile vicina al testo originale, ed e` seguita da commenti che spiegano ogni strofa. il commento illustra cosi` passo per passo i principi fondamentali del buddhismo primitivo o delle origini, in modo semplice ma rigoroso, con l`intento di guidare il lettore, anche quello digiuno di buddhismo e di dottrine orientali, alla conoscenza dell`insegnamento del buddha.