Wishlist

i prodotti che vorresti acquistare

i "poemi conviviali" sono sintesi felice di un`idea archeologica della poesia e dello sconfinato amore che pascoli ebbe per il mondo classico e la sua anima profonda. frutto unitario e compatto, pubblicati prima in rivista, separatamente, nascono poi come volume nel 1904, dando forma a un progetto di "rivitalizzazione" del mito, della letteratura e della storia. partendo da lontano, dalla fondazione della poesia, toccano figure chiave del mito, della storia, del pensiero, per giungere al punto di non ritorno della classicita`, segnato dal crollo di un mondo e di un immaginario e dall`irrompere sull`orizzonte della storia di una nuova rivelazione. combinazione raffinata di materia classica e dell`inquieto linguaggio pascoliano, i "poemi conviviali" ci sono offerti, nella lettura di maria belponer e di pietro gibellini, come uno dei momenti fondanti del linguaggio poetico del novecento.

"e l`estate piu` bella della mia vita, e anche se vivessi cent`anni, queste per me rimarranno la primavera e l`estate piu` belle. di pace non se ne vede ancora granche`, dicono tutti. ma per me e` pace, pace!". cosi` scrive una ingeborg bachmann diciottenne, alla capitolazione del terzo reich, nel suo diario del 1945, fortunatamente salvato dall`oblio. un diario di stupefacente intensita`, che testimonia la profonda ripugnanza etico-estetica nei confronti del nazismo, l`euforia per la caduta della tirannide. e che racconta un grande amore, di cui ci rendono partecipi anche le lettere che al monologo della bachmann fanno qui da contrappunto, scritte dal misterioso jack hamesh, giovane soldato britannico ma in realta` ebreo viennese, fuggito nel 1938 in inghilterra e tornato nell`ex patria da liberatore. lui le bacia la mano, lei corre ad arrampicarsi in cima a un melo e decide di non lavarsela mai piu`. poi ci saranno gli incontri assidui, l`amicizia impetuosa, le conversazioni sugli scrittori amati da entrambi - mann, zweig, hofmannsthal -, le attese, la lontananza, i lunghi silenzi. e le lettere appassionate e dolenti di jack che dall`eta` di diciotto anni vaga per il mondo, e solo nella divisa di un esercito straniero ha trovato, fugacemente, un simulacro d`identita` - a colei che lo ha lasciato andare via, che non ha voluto chiedergli di restarle accanto. che cosa gli e` rimasto di quel breve ritorno a casa, di quella ragazza affascinante? a noi, di certo, molto...

"il loro telefonino squillava sempre... tutti li chiamavano: "aiuto! aiuto! correte! correte!" e loro partivano, erano un pronto soccorso a forma di bambino". il salva-moscerini semiannegati che li asciuga al sole come un fon, la distributrice di bottigliette d`acqua quando fa un caldo da morire, il bambino con mille ombrellini per i millepiedi con il raffreddore, l`aggiusta-code-tagliate delle lucertole, la misuratrice di febbre, la distributrice di copertine ecc. ecc. tutto il contrario di un mondo adulto, che cammina dritto, di fretta, cieco e sordo al dolore altrui. la natura soffre, gli animali soffrono: i bambini li salveranno. eta` di lettura: da 5 anni.

dare agli altri la colpa della propria infelicita` e` un esercizio di malafede collaudato, una tentazione alla portata di tutti. ed e` cio` che prova a fare anche il protagonista di questo romanzo. almeno fino a un certo punto. figlio unico di una strana famiglia disfunzionale, con genitori litigiosissimi e assediati dai debiti, e` stato un bambino introverso, abituato a bastare a se stesso e a cercare conforto nella musica e nei propri pensieri. cresciuto in una dimensione rigidamente mononucleare - senza mai sentir parlare di nonni e parenti in genere -, sulla soglia dell`adolescenza scopre che naturalmente un passato c`e`, ed e` anche parecchio ingombrante. accade cosi` che un terribile fatto di sangue travolga il protagonista facendo emergere i traumi fino a quel momento rimossi. da un giorno all`altro entrera` a far parte di una famiglia nuova di zecca, in cui inaugurera` una vita di clamorosa impostura. ipocrisie, miserie, rancori e infelicita`: pensava di esserseli definitivamente lasciati alle spalle, ma dovra` prendere atto che si tratta di veleni che infestano tutte le famiglie. impossibile salvarsi.

vittorio d`orazio ha realizzato questa guida essenziale per visitare la citta` senza spendere troppo, godendosi la vita tra moschee, bazar e discoteche.

"perche un corpo sia stabile e necessario che abbia almeno tre punti d?appoggio" dice uno dei protagonisti di questo romanzo, che george steiner considerava il capolavoro di bernhard e "fra i piu importanti del novecento". i tre punti d?appoggio sono qui l?anonimo narratore, il taciturno imbalsamatore holler e soprattutto roithamer, docente di scienze naturali a cambridge, cui la figura di wittgenstein presta piu di un dettaglio biografico. con lucida ostinazione roithamer ha realizzato nel centro esatto della foresta del kobernausserwald, dove lui e la sorella, la sola persona che abbia amato, sono cresciuti, un temerario progetto architettonico - un cono perfetto, utopistica dimora felice - che lo ha prosciugato di ogni energia. alla sua morte holler invita il narratore nella soffitta della casa dove abita, nel punto piu impervio di una gola: li, nel fragore assordante del fiume che si getta fra le rocce, roithamer si era ritirato per lavorare al cono, li sono conservati i suoi libri e le sue carte, fra cui un manoscritto ossessivamente riveduto e corretto. sullo sfondo di una natura ostile e insieme familiare, la voce di roithamer si intreccia alle parole e ai silenzi dei due amici, mentre la scrittura di thomas bernhard ci sospinge implacabile fino ai limiti estremi del pensiero, fino all?ultima correzione - quella che, nel tentativo di emendarla, estingue l?esistenza stessa.

Questo sito utilizza solo cookies tecnici e cookies analitics propri e di terzi. Per ulteriori informazioni vedi la nostra informativa. Chiudi