

ospite della dimora dei ricchi zii, accusata ingiustamente di aver combinato un guaio, alice decide di tornare dalla sua famiglia, che nel frattempo si e` trasferita dalla campagna a londra. ma il suo viaggio sara` tutt`altro che tranquillo: come puo` cavarsela una bambina di buona famiglia tutta sola per le strade popolate di ladruncoli, mendicanti e truffatori? strani incontri, sorprese, colpi di scena in un romanzo d`avventura e di emozioni. postfazione di antonio faeti. eta` di lettura: da 8 anni.

caratteristica di questo volume e` l`arco cronologico interessato alla trattazione, anticipato rispetto alle storie canoniche del periodo: non e` il 1492 l`anno di partenza, ma l`intero corso del quattrocento, nell`ipotesi che gia` agli inizi di quel secolo si profilino nuove strategie urbane, distinte da quelle medievali. la citta` quattrocentesca risultera` assimilata quindi a un lungo rinascimento, in una stagione ricca di rinnovamenti e di sperimentazioni. analogamente, il punto di arrivo della narrazione coincide piu` o meno con la meta` del xvi secolo, poiche` quello successivo e` ormai un periodo di conferme, di sedimentazione e di abbellimento.

a oltre trent?anni dalla sua apparizione, e nonostante i non pochi elementi rimasti ancorati a uno scenario politico e sociale profondamente diverso da quello attuale, "l?uomo a una dimensione", una delle piu radicali disamine e contestazioni della condizione umana nelle societa industriali avanzate, non ha certo esaurito la forza del suo impatto critico e polemico. scritto in inglese ne11964, e pubblicato nel 1967 in europa e in italia, "l?uomo a una dimensione", a suon di centinaia di migliaia di copie, fece di herbert marcuse il maestro della nuova sinistra, che in quegli anni andava mettendo vigorose radici nelle universita europee. nel libro di marcuse i giovani del ?68 trovarono gli argomenti e le parole atte a dare forma definita a un?idea che in modo meno articolato circolava gia da tempo in europa, l?idea che le societa europee, uscite ormai da vent?anni dall?esperienza del fascismo e della guerra, e dedicatesi con devozione alla pratica della democrazia, fossero in realta, ciascuna a suo modo, forme di "societa bloccata", sul piano sia politico sia culturale e ideale. a oltre trent?anni dalla sua apparizione, e nonostante i non pochi elementi rimasti ancorati a uno scenario politico e sociale profondamente diverso da quello attuale, "l?uomo a una dimensione", una delle piu radicali disamine e contestazioni della condizione umana nelle societa industriali avanzate, non ha certo esaurito la forza del suo impatto critico e polemico. come scrive luciano gallino nel saggio introduttivo alla presente edizione "l?attualita di "l?uomo a una dimensione" non e soltanto legata al persistere delle stesse distorsioni, nelle societa industriali avanzate, che il suo autore intravvide all?epoca con lucidita. e la storia piu recente che si e incaricata di restituire al libro una inquietante presa diretta".







tante ricette di pasticceria dalla francia all`ungheria e continua la cuccagna nei balcani e in gran bretagna, per passare senza fallo in olanda e in portogallo. panna, cioccolato, uvetta, canditi, marmellata, zucchero e uova si uniscono in mille combinazioni per golosi di tutte le regioni.


tra oriente e occidente sembra che sia sempre esistito un vero e proprio scontro di civilta`. nel nostro immaginario, le guerre persiane per secoli hanno simboleggiato proprio questo: la lotta perenne tra il dispotismo orientale e la liberta` dell`occidente. basti pensare ai 300 delle termopili che resistono eroicamente all`invasione delle sterminate masse del gran re. al contrario, per lunghi millenni a partire dalle antichissime civilta` mesopotamiche, il nostro occidente (europeo) e` stato una sorta di appendice al grande complesso orientale (asiatico). ancora al tempo delle guerre persiane il grande impero vedeva la grecia come un problema marginale. furono proprio quei conflitti a trasformare i pesi sulla bilancia: il loro esito diede alla grecia la forza non solo di resistere, ma anzi di reagire e infine prevalere. viste le enormi differenze di potenza militare, di bacino demografico, di tradizione dominatrice, tra il grande impero e la piccola grecia, e` stato ovvio per il mondo occidentale costruire la propria immagine come qualitativamente superiore, facendo emergere i valori della democrazia contro il dispotismo orientale, delle liberta` contro l`asservimento generalizzato, delle individualita` contro la sottomissione etnica.