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nel penultimo quarto del xii secolo un misterioso personaggio, che si presenta come re e insieme sacerdote di una remota contrada orientale, il prete gianni, descrive in una lettera rivolta ai potenti del tempo il proprio regno sterminato che si estende attraverso le tre indie e il deserto di babilonia fino alla torre di babele. regno meraviglioso, popolato degli esseri piu` strani e inconcepibili, proiezione favolosa dell`immaginario medievale - ma anche regione di pace, esente da ogni vizio e da ogni turbamento, modello o miraggio per una europa lacerata dai conflitti politici. la lettera del prete gianni fu all`origine di un mito che per almeno quattro secoli ossessiono` narratori, storici, cronisti e viaggiatori - come testimoniano fra l`altro le innumerevoli traduzioni o rielaborazioni del testo latino originale, che qui e` tradotto insieme a due antiche versioni francesi. un mito le cui risonanze non sono del tutto spente, se ancora nel nostro secolo un grande cultore delle dottrine esoteriche dell`oriente come rene` gu non dedico` a questo tema uno dei suoi libri piu` importanti: il re del mondo.

con il siervo libre de amor (1440 ca.) juan rodriguez del padro`n, poeta alla corte di giovanni ii di castiglia, protagonista di passioni, itinerari ed esili che proiettano sulla sua opera una certa aura trobadorica, introduce in spagna il romanzo sentimentale. la narrazione, in forma autobiografica e con inserti lirici, se riprende i motivi topici del grande canto cortese, e` come dominata da una dolorosa contemplazione, dai vani tentativi di liberarsi dalla schiavitu` amorosa, e culmina nell`apparizione, ambigua, allegorica e sinistra. di una nave nera, su cui compaiono alcune donne vestite a lutto. nella vicenda principale e` incastonata la estoria de dos amadores - ardanlier e liessa, leali e tragici, votati a morte feroce - dissimile ma speculare. questi eroi dimostrano a ogni passo una sottile inclinazione a proiettare in forme rituali e funeste il fallimento di una passione: "e io per la mia follia / cantai d`amore, / povero di favori, / ma non di tristezza". in pieno autunno del medioevo possono far pensare, per la loro affascinante fissita` oleografica, per la violenza insieme languida e crudele, a certo decadentismo fin de sie`cle.

un teatro; arianna maj, maschiaccia per vocazione e body-builder per provocazione; camacho, un grande ballerino e coreografo, irresistibile seduttore anche se ormai un po` ammaccato dal tempo. ecco i personaggi di questa storia costruita da carmen covito e che spazia da madrid, a brescia, a reggio emilia... un desiderio che puo` apparire una scommessa o un gesto trasgressivo in cerca di una gioventu` svanita, sorprese a ogni pagina, l`eterno ma sempre piacevole gioco delle parti, un balletto dei sensi e degli accoppiamenti che si scatena al ritmo di flamenco.

il distacco dalla famiglia e` un delicato periodo di transizione nella vita di tutti. sono molti i problemi che possono presentarsi: se sono gravi, ostacoleranno la transizione, non permettendo al figlio di partecipare in pieno alla vita normale adulta e impedendo ai genitori di raggiungere lo stadio successivo della vita familiare, in cui sono loro a distaccarsi dai figli. ospedali psichiatrici, prigioni, centri di riabilitazione per tossicomani, sono pieni di giovani che non sono mai riusciti completamente ad andarsene di casa. vivono vite marginali, fallimentari, ancora uniti alle loro famiglie, se non altro attraverso il rifiuto. questo libro pratico, realistico, scritto da una delle maggiori autorita` nel campo, e` il primo a trattare in modo cosi` diretto i problemi relativi a un momento tanto cruciale nella vita dei giovani (e delle famiglie) e a offrire un aiuto specifico per affrontarli. haley affronta e discute un ampio panorama dei problemi e modelli di comportamento: dai problemi familiari di ogni giorno, dai piccoli litigi, all`apatia, alla tossicodipendenza, al comportamento violento, alla delinquenza, all`istituzionalizzazione, alle fughe, ai nuovi culti religiosi che spesso fungono da sostituti della famiglia. in tutto il libro haley si riferisce costantemente a tecniche pratiche, verificate, che il terapeuta puo` utilizzare, insistendo sull`importanza di ottenere l`aiuto attivo della famiglia, invece che delle istituzioni esterne, per affrontare i problemi.

gli agnelli sono l`unica tra le dinastie storiche del capitalismo italiano ad aver conservato una posizione paragonabile a quella dei tempi d`oro, della nascita delle grandi industrie moderne tra la fine dell`ottocento e l`inizio del novecento, e sono un simbolo del capitalismo famigliare non solo in italia. in questo libro si racconta chi sono gli eredi del senatore giovanni agnelli, il fondatore della fiat, attraverso piu` di cento microritratti di fratelli, cugini, nipoti, zie. sono bozzetti fatti di ritagli, notizie laterali, cenni personali, aneddoti, in cui vengono tratteggiati personaggi noti, ma anche meno conosciuti. si raccontano le loro parentele, le professioni che svolgono, i luoghi dove vivono o hanno vissuto. la narrazione ruota intorno alle storie di cinque persone che non ci sono piu`: virginia bourbon del monte, madre dei sette eredi agnelli, i suoi tre figli maschi gianni, umberto e giorgio (quasi espunto dalla storia famigliare perche` malato, e qui descritto per la prima volta grazie alle testimonianze di chi l`ha conosciuto), e uno dei suoi nipoti, edoardo, figlio di gianni. le vicende dell`economia e dell`industria italiana si intrecciano alla storia dei rami della famiglia, nel tentativo di definire lo spazio di questa dinastia nell`immaginario del nostro paese.

nelle quattro terre sembra definitivamente tornare la pace. ma un giorno un cavaliere alato trova sulla spiaggia un naufrago in fin di vita. gli hanno strappato occhi e lingua, e adesso ha uno strano braccialetto e una misteriosa mappa. bisogna subito chiedere consiglio al re degli elfi. inizia cosi`, a bordo della nave alata "jerle shannara", una spedizione piena di pericoli e avventure, alla ricerca della "magia fatta di parole" in grado di cambiare per sempre i destini del mondo.

jacques-alain miller rappresenta un punto di riferimento per chiunque intenda accostarsi allo studio e alla comprensione del pensiero di jacques lacan, e fu designato da lacan stesso come l`esecutore testamentario delle sue opere, pubblicate e tradotte in tutto il mondo. quella di miller e` un`opera metodica e sistematica, capace di rendere piu` accessibile l`insegnamento del maestro francese e di sciogliere la complessita` delle sue contorsioni, senza peraltro inciampare in sterili semplificazioni. in questo volume si coglie lo sforzo di comprensione che miller compie per giungere a trasmettere a noi che leggiamo i punti di difficolta`, le impasse di fronte alle quali lacan stesso si e` trovato nell`estrarre dalla clinica una nuova logica, appoggiandosi ora alla scrittura cinese, ora alla matematica, ora alla topologia, al fine di cogliere al di la` del linguaggio, o quanto meno circoscrivere, quel punto insondabile, oscuro che abita l`essere parlante e che l`interpretazione classica non puo` raggiungere.

dal medioriente all`europa fino all`america un nuovo fenomeno si impone portando alla ribalta nuovi leader che sono il riflesso di un meccanismo antico. il tribalismo si esprime nel mondo arabo-musulmano con la decomposizione degli stati nazionali per effetto di rivolte di matrice etnico-religiosa. in occidente invece ha una genesi economica, frutto dello scontento dilagante per impoverimento e diseguaglianze che ha prodotto brexit e consentito a donald trump di arrivare alla casa bianca. a generare questa fase di disgregazione che minaccia gli stati nazionali sono problemi a cui le leadership politiche tardano a dare risposte efficaci: in medioriente e maghreb la sfida e` trovare un nuovo equilibrio fra politica e fede cosi` come in occidente si tratta di sanare le ferite socio-economiche causate da una globalizzazione a ritmi forzati. l`importante e` non farsi cogliere impreparati di fronte a questa fase di accelerazione della storia, perche` investe anche il nostro paese, come dimostrano le cronache dell`ultimo anno. la frammentazione dei partiti politici tradizionali, l`affermazione di leader portatori di identita` locali, i movimenti di protesta scaturiti dalle diseguaglianze economiche e dalla complicata gestione dell`accoglienza: sono tutti segnali di un cambiamento dello scenario sociale tradizionale dagli effetti imprevedibili. maurizio molinari, dopo averci aiutato a comprendere la guerra all`occidente mossa dalla jihad, delinea in questo libro un nuovo conflitto che ruota attorno a tribu` differenti. da londra a erbil, da washington a roma, dal cairo a gerusalemme, da dubai a bratislava, descrive una mutazione verso il tribalismo, "un vento della disgregazione che non solo travolge il mondo arabo ma spazza l`europa spingendosi oltre la manica e l`atlantico, mettendo in crisi anche la stabilita` del sistema liberale".

il 31 ottobre 1967 francesco rosi parte per cuba. ha in mente un progetto: un film sulla morte di ernesto che guevara per raccontare l`america latina, le condizioni che portarono alla guerriglia ma anche la separazione dei guerriglieri dai contadini. arriva a la habana e incontra saul yelin, alfredo guevara, aguilar, e finalmente fidel castro. ma quello che era riuscito a fare in sicilia, cioe` girare un film su salvatore giuliano "sotto gli occhi della mafia", a cuba diventa impossibile. "sbagliavo non nei calcoli" ricorda rosi, "ma nel giudizio: di fronte ai politici la mafia e` uno scherzo." il film non verra` mai realizzato, ma resta questo diario di esplorazione di un mondo nuovo.

la teoria degli ha origini lontane e diffusione imponenti. l`idea e` quella di una societa` il cui buon funzionamento e` affidato alle prestazioni complementari delle tre grandi categorie di individui (quelli che pregano, quelli che combattono e quelli che lavorano la terra) che la compongono. categorie, ciascuna delle quali e` investita di una funzione, che non puo` essere supplita dalle altre: di qui la staticita` e l`impenetrabilita` delle classi. l`assetto sociale tripartito, ovviamente in quanto congruo al modello feudale, ricorre precocemente nella letteratura mediolatina, giungendo, agli inizi dell`xi secolo, ad esigenti elaborazioni precettive e si trova per la prima volta formulato in un testo volgare nel livre des manieres di etienne de fouge`re (m. 1178), che pare additare alle nascenti pretese delle monarchie plantageneta e capetingia l`economico espediente di una rifunzionalizzazione dello schema come un ancor valido induttore di un equilibri interno di ceti sudditi, promossi pilastri del trono>.

le storie memorabili di rudolf von schlettstadt sono una raccolta di racconti, in tutto 56, composti alla fine del xiii secolo con un intento che vorrebbe essere "cronachistico" ma il piu` delle volte rende a "virare" verso il "fantastico". le vicende narrate trattano infatti per lo piu` di spiriti, fantasmi, apparizioni demoniache o fatti inquietanti di cui viene data una lettura sensibilmente influenzata dalle concezioni medievali relative al magico, al meraviglioso o, piu` genericamente, alla sfera del soprannaturale. quest`ultima, in accordo con il sincretismo che caratterizza la cultura "popolare" dell`eta` di mezzo, si presenta fortemente ibrida. coniugando senza evidenti imbarazzi l`impostazione cristiana con elementi desunti dal folklore, motivi leggendari o fiabeschi. superstizioni. miti, credenze riconducibili ad un retaggio arcaico e ad una tradizione prevalentemente orale. fa eccezione, almeno in parte, la serie di narrazioni dedicate alle persecuzioni di cui furono oggetto gli ebrei di` franconia attorno al 1298: un dossier puntuale e articolato in grado di fornire un`interessante quanto inquietante testimonianza sul clima di intolleranza religiosa che si dava instaurando nelle regioni tedesche sul finire del xiii secolo a concludere un lungo periodo di convivenza pacifica resa vieppiu` precaria dal rapido sviluppo di un`economia di mercato. l`autore della raccolta resta per noi poco piu` di un nome, per giunta documentato soltanto dall`unico testimone in cui sono tra`dite le historiae memorabiles. presumibilmente rudolf fu priore del convento domenicano di schlettstadt in un periodo compreso fra l`ultimo decennio del duecento e gli inizi del secolo successivo: la zona d`ombra in cui resta confinato si accorda del resto pienamente con i canoni della scrittura edificante in cui l`anonimato del compilatore contribuisce ad astratte i racconti da un`angusta prospettiva individuale perche` possano piu` agevolmente esprimere valenze esemplari.

questo romanzo-confessione, pubblicato per la prima volta nel 1963 dopo quattordici anni di silenzio narrativo, e` la cronaca di un confronto con i luoghi e i personaggi-spettri (le furie, appunto) del proprio passato, e insieme un affondo nelle inquietudini, nelle illusioni e disillusioni, nelle passioni e nei tradimenti degli intellettuali italiani. sullo sfondo di una vicenza amata e rinnegata guido piovene ha costruito una spietata analisi dei fantasmi esistenziali e ideologici propri e dei coetanei, condannando un mondo in decadenza, fatto di vizi passati per virtu`, ferocia parossistica mascherata nella piu` totale carita`, fede che diventa feticismo, libido assurta a santita`, vigliaccheria e vuota integrita`.

, poi , fino a : a leggere gli articoli dei giornali e a sentire le dichiarazioni dei politici sul numero delle vittime delle foibe, e` difficile comprendere le reali dimensioni del fenomeno. anzi, negli anni, tutta la vicenda dell`esodo italiano dall`istria e dalla dalmazia e` diventata oggetto di polemiche sempre piu` forti e violente. questo libro e` rivolto a chi non sa niente della storia delle foibe e dell`esodo o a chi pensa di sapere gia` tutto, pur non avendo mai avuto l`opportunita` di studiare realmente questo tema. questo "fact checking" non propone un`altra verita` storica precostituita, non vuole negare o sminuire una tragedia. vuole riportare la vicenda storica al suo dato di realta`, prova a fissare la dinamica degli eventi e le sue conseguenze. con l`intento di evidenziare errori, mistificazioni e imbrogli retorici che rischiano di costituire una `versione ufficiale` molto lontana dalla realta` dei fatti. e un invito al dubbio, al confronto con le fonti, nella speranza che questo serva a comprendere quanto e` accaduto in anni terribili.

negli stessi secoli in cui entra in crisi l`unita` linguistica e politica del mondo romano, incominciano a risuonare quelle lingue che ancora oggi l`europa parla e la cultura europea rimedita l`episodio biblico della confusio linguarum, cercando di recuperare la lingua di adamo o di ricostruirla come lingua perfetta. a questo sogno si sono consacrate alcune delle personalita` piu` insigni della cultura europea e malgrado le loro utopie non si siano realizzate, ciascuna di esse ha prodotto degli effetti collaterali: se oggi conosciamo il mondo naturale attraverso classificazioni rigorose, se inventiamo linguaggi per le macchine, se siamo in grado di compiere calcoli logici, se tentiamo esperimenti di traduzione meccanica, e` perche` siamo in qualche misura debitori di quei molteplici tentativi di ritrovare la lingua di adamo.

nella georgia della prima meta` dell`ottocento, la giovane schiava nera cora decide di tentare la fuga dalla piantagione di cotone in cui vive in condizioni disumane, e insieme all`amico caesar comincia un arduo viaggio verso il nord e la liberta`. servendosi di una misteriosa ferrovia sotterranea, cora fa tappa in vari stati del sud dove la persecuzione dei neri prende forme diverse e altrettanto raccapriccianti. aiutata da improbabili alleati e inseguita da uno spietato cacciatore di taglie, riuscira` a guadagnarsi la salvezza? grazie all`invenzione fantastica di una , colson whitehead da` forma concreta all`espressione con cui si indica, nella storia degli stati uniti, la rete clandestina di abolizionisti che aiutavano gli schiavi nella loro fuga.

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tra israeliani e palestinesi chi ha torto e chi ha ragione? chi sono i `buoni` e chi i `cattivi`? gli israeliani, che `da vittime si sono trasformati in carnefici`? o i palestinesi, che `non vogliono altro che distruggere israele`? e quando comincia il conflitto? a fine ottocento, con la nascita del sionismo, negli anni venti del novecento o nel 1948, quando israele viene attaccato dai paesi arabi `con l`obiettivo di annientarlo`, o quando si verifica la `pulizia etnica dei palestinesi`? e perche` la pace non e` mai stata raggiunta? si tratta di un `odio atavico` che rende questo conflitto `insanabile` oppure e` solo questione di tempo e la pace sara` a portata di mano? questo libro vuole provare a rispondere a tutte queste domande, mettendo in discussione una serie di luoghi comuni, la stragrande maggioranza dei quali del tutto errati. l`obiettivo e` presentare la realta` di israele/palestina nella sua complessita`, con l`ulteriore ambizione di farlo in modo semplice, senza tuttavia cadere nel semplicismo. solo comprendendo le legittime rivendicazioni delle due parti e` possibile orientarsi lungo le tante vicende, spesso violente e dolorose, che costituiscono la storia del conflitto.

esiste un metodo per interpretare le esperienze di vita, siano esse esteriori o interiori. questo metodo consente di agire o reagire in totale consapevolezza. esso ci puo` aiutare a decidere, in modo totalmente conscio, di non agire o di non reagire. questo libro ci mostra come tale metodo possa predisporci alla felicita`, vivendo al meglio le esperienze di vita.

in questo libro, superando gli schemi e la morale talvolta spietata delle favole classiche, moravia non veste i panni del vecchio saggio o del sentenzioso maestro ma con illimitata fantasia e con sorprendente arguzia narra le avventure e le disavventure di una grande folla di animali umanizzati. o meglio: di uomini che si nascondono dietro una maschera animalesca. come sempre accade con le favole, il debole si mescola ai forti, l`ingenuo agli astuti, il buono ai cattivi. qui pero` la verita` non ha le tinte della tragedia o i toni della farsa perche` moravia, attento conoscitore degli uomini, non rinuncia mai alla speranza, cosi` che il lettore possa imparare divertendosi. le sue storie si propongono, semplici, efficaci, esilaranti, per una lettura accattivante e per un`interpretazione autonoma e personale, adatta tanto al lettore adulto quanto a quello bambino. sullo sfondo del tempo-senza-tempo della favola moravia si e` divertito a portare alla luce, con un`euforica liberta` d`invenzione controllata da uno spirito razionale e avveduto, quell`immaginazione pura che il romanzo e il racconto realistici sono costretti a elaborare e a nascondere.

alla sua pubblicazione questo lavoro di bourdieu fu accolto con interesse, perche` proponeva in modo radicalmente nuovo le eterne riflessioni su estetica, arte e cultura. discorsi che prendono volentieri la tangente dell`astrattezza venivano concretamente rivisitati - sulla base di una capillare ricerca empirica - come problema di scelte e preferenze dei diversi soggetti sociali. a circa vent`anni di distanza dall`edizione originale, viene riproposto questo saggio.

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