
il libro raccoglie, nella prima traduzione italiana, un ampio fascio di schizzi, glosse, critiche letterarie, cronache, racconti e ritratti. in ognuno di questi scritti polgar, che era giornalista e critico teatrale, sa innalzare il feuilleton a dignita` letteraria e portare a perfezione quella "piccola forma" per la quale, recensendo la quotidiana "commedia della vita" in succosi estratti e profumate essenze, si e` guadagnato l`ammirazione di scrittori come broch, banjamin, musil, roth, kafka, tucholsky e molti altri.



"che disdetta, che jettatura... e` inutile, non ho fortuna!". il destino e` il nuovo dio di una societa` siciliana che ha perduto tutti i suoi numi (quelli della religione come quelli della scienza) cosi` come si presenta nel 1887 a de roberto, narratore allora esordiente. nelle storie dei personaggi piu` diversi (dalla principessa all`artigiano, dal barbiere ambizioso al suicida fallito) de roberto vede la `sorte` come provvisorio cemento ideologico di una comunita` altrimenti avviata alla disgregazione: il piu` adatto a gente che e` troppo debole per costruirsi una vita secondo volonta` ma che esige comunque una qualche spiegazione della propria sconfitta.









"gli ussari della morte", "i sotterranei", "valentina perduta nel paese dei sovieti". tre capolavori di guido crepax, su cui si e` fondato il mito di valentina, in una nuova edizione fedele e preziosa. "in una delle storie del volume che tenete in mano, philip rembrandt canta bella ciao. la prima volta che l`ho letta ho sentito in qualche modo le cose andare al loro posto: avrei fatto la fumettista e avrei combattuto fascisti, mafiosi, benpensanti e moralisti... e censori! nei fumetti puoi essere davvero tutto quello che vuoi". (fumettibrutti)