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"vita della contessa svedese von g.", pubblicato nel 1748, e` considerato il primo vero romanzo psicologico della letteratura tedesca. il libro e` l`autobiografia fittizia, con narrazioni alternate ad epistole, di una nobildona decaduta che cerca di resitere e mantenersi onesta, di fronte alla persecuzione invadente di un aristocratico invaghitosi di lei, sullo sfondo di un affollato contesto di personaggi di carattere ed estrazione diversi che testimoniano la nuova concezione del mondo sociale che si stava affermando.

la fisionomia intellettuale e spirituale di papa ratzinger, a dispetto dei semplicismi adulatori e denigratori, e` tutta nota. i capisaldi del suo pensiero emergono nella biblioteca di studi, saggi, conferenze che egli aveva gia` pubblicato prima dell`elezione al soglio pontificio. al contrario, lo stile di governo di benedetto xvi rappresenta una incognita sulla quale i primi mesi del pontificato gettano luci diverse rispetto a quelle dell`e`ra wojtyla. nel conclave del 2005 ci sono alcune chiavi di lettura e forse anche un`agenda capace di spiegare lo stile del nuovo papa. alberto melloni ci offre un profilo del nuovo papa ripercorrendone l`elezione e l`avvio del pontificato.

Il nuovo lavoro del sassofonista, 2012. Con Jon Faddis, Wallace Rooney, Claudio Roditi, Freddie Hendrix e Chocolate Armenteros.

immigrazione continua a essere sinonimo di svantaggio e marginalita`. le crisi dell`ultimo decennio hanno aggravato la situazione, colpendo gli stranieri in maniera piu` pesante dei cittadini. inseriti nei settori piu` esposti, generalmente meno garantiti, i primi hanno perso il lavoro o subito riduzioni di orario e salario assai piu` spesso dei secondi. cosi` il divario aumenta. siamo una societa` sempre piu` stratificata in base all`origine e al colore della pelle. alla radice, vi e` un drammatico ritardo culturale e politico. i media continuano a ricondurre ossessivamente gli immigrati a due stereotipi contrapposti: intruso minaccioso o povera vittima. la politica e` impantanata da anni in uno sterile gioco delle parti; ogni serio progetto di riforma e` stato abbandonato, emergenzialismo e improvvisazione dominano. intanto, sfiducia e frustrazione montano, tra gli elettori italiani come tra i migranti e i loro discendenti. la metamorfosi che i primi arrivi di massa avevano innescato sul finire del secolo scorso e` rimasta incompiuta. il problema e` che, come paese, questo stallo non ce lo possiamo permettere.

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