
"trovero` ben io il modo di farvi attoniti, o stolti; dovrete ripetere in perpetuo il mio nome. se per oneste imprese mi ricusaste la fama, vi sforzero` darmela per sempre con una trista". cosi` alessandro verri faceva parlare il povero erostrato, che nel 356 avanti cristo appicco` le fiamme al tempio di artemide a efeso, nel tentativo di immortalare - con la distruzione di una delle sette meraviglie del mondo - il proprio oscuro nome. e con il nome di erostrato per titolo, appunto, fernando pessoa compone un saggio per cercare di definire cio` che non gli riusci` mai in vita: la celebrita`. lui - e i suoi innumerevoli eteronimi - scrittore e poeta assolutamente `postumo`, destinato alla notorieta` solo molti anni dopo la sua morte, creatore di miti, lui, che sognava il premio nobel e il quinto impero, cerchera` con questo testo squisitamente letterario - in compagnia di carlyle e browne, di milton e shakespeare - di sistematizzare e di dare una logica a quell`impalpabile e bizzarro fenomeno che si chiama fama.

alessandro parronchi e` nato a firenze nel 1914. poeta, traduttore, storico dell`arte e critico militante ha lasciato un segno originale e duraturo in tutti i campi in cui ha esercitato la sua intelligenza. tra i suoi libri maggiori ricordiamo gli "studi su la dolce prospettiva" (1964), le raccolte poetiche "coraggio di vivere" (1961) e "climax" (1990), le versioni da nerval e mallarme`.

il romanzo "la tela di ragno" usci` a puntate dal 7 ottobre al 6 novembre 1923 sul quotidiano socialista viennese "arbeiterzeitung". soltanto due giorni dopo la sua interruzione - l`opera doveva infatti rimanere incompiuta - adolf hitler tentava il suo primo, fallito colpo di stato, il famoso putsch di monaco, e questo puo` spiegare senz`altro meglio di ogni altra circostanza il quadro storico da cui scaturisce la figura del protagonista di questa straordinaria narrazione, theodor lhose, un mediocre ufficiale tedesco della grande guerra roso dall`invidia e assetato di potere che, come ha scritto claudio magris, "percorre tutte le tappe dell`abiezione personale e politica, sullo sfondo di una germania insanguinata dalle squadre di ludendorff". accanto a lui sfilano gli altri personaggi, dal `detective` klitsche al dottor trebitsch, dal principe heinrich a benjamin lenz, vero `alter ego` di theodor, "ebreo di lodz, assoldato come spia da un centro d`informazioni e spionaggio durante la guerra". uomini devastati dalla loro stessa pochezza umana, frutti famelici di un`epoca che sta sempre piu` sprofondando nella violenza cieca. un romanzo davvero impressionante per lucidita` e intensita`, e - insieme un`agghiacciante preconizzazione degli orrori del nazismo.









Alla tenera età di 85 anni John Mayall mostra di avere ancora voglia di fare musica, Bella musica. Ha firmato per la Forty Below Records, etichetta di Los Angeles di proprietà di Eric Corne ( che produce con John questo disco ), ed ha rimesso la chitarra nella sua band, grazie alla volitiva Carolyn Wonderland. Non solo, per fare le cose al meglio in questo disco John si fa aiutare da musicisti di gran nome, da Joe Bonamassa a Todd Rundgren, Little Steven, Alex Lifeson ( Rush) e Larry McCray. Nobody Told Me è un disco sontuoso, uno dei quei dischi che si sentono di rado: una ragione di più per farlo nostro, vista l'età del suo autore. Ma Mayall, come Willie Nelson, non mostra cedimenti di sorta, anzi. Grande blues.

LP. Ristampa rimasterizzata in occasione del 50esimo anniversario dell'album del 1977 della band di Wilko Johnson.