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il problema dell`angoscia viene affrontato da lacan da un`angolatura particolare, e cioe` dal suo aspetto positivo. in questo ha dei precursori in alcuni filosofi, come kierkegaard, heidegger e sartre stesso, che hanno visto nell`angoscia quel concetto capace di aprire alla riflessione soggettiva, ma soprattutto freud, che assegna all`angoscia la funzione di causare la rimozione, dando cosi avvio alla formazione del sintomo. lacan accentua la positivita` dell`angoscia, poiche` per lui essa e` la via privilegiata per accedere al reale. il che vuol dire che l`angoscia e` la via che porta al di la` del significante, e` la via privilegiata per cogliere quel "resto" che egli chiama oggetto "a". oggetto essenziale, poiche` non e` l`oggetto desiderato, ma e` l`oggetto che, invece, causa il desiderio. si passa cosi`, tramite l`angoscia, dal campo dell`oggetto docile al significante, come sono tutti gli oggetti che sembrano corrispondere al desiderio, a quest`oggetto "altro", che e` all`origine del desiderio. oggetto le cui manifestazioni erano gia` state delineate da freud nell`oggetto orale e in quello anale, e che lacan a sua volta completa con lo sguardo e la voce, e infine precisando la natura del fallo, oggetto di cui l`uomo viene a mancare e di cui la donna non sa che fare, lei che e` invece sempre presa dal desiderio dell`altro.

ci sono molti modi per viaggiare come ci sono molti viaggiatori. cesare de seta si definisce un "viaggiatore quasi sedentario", ma dietro questa sprezzatura salgariana si nasconde una straordinaria miscela di suole consumate e profonda conoscenza del mondo. ed e` proprio da questa miscela che emerge nitido il ritratto di tantissime citta`, raccontate non solo attraverso la loro arte e la loro architettura, ma attraverso il loro "volto". sono citta` molto lontane o vicinissime, molto antiche o nuovissime, ma tutte hanno in comune i segni di una rapida trasformazione che ne sta stravolgendo i tratti. negli ultimi decenni, infatti, il cambiamento ha raggiunto un`intensita` e un ritmo mai conosciuti nei millenni precedenti. e oggi le citta`, prede dell`esperanto della modernizzazione, si assomigliano sempre piu` tra loro. questo viaggio cerca di capire quale forma avra` il nostro paesaggio urbano. una volta attraversato dalle vie consolari e oggi da una rete invisibile che trasporta messaggi piu` che uomini. ma senza le previsioni catastrofiche che ciclicamente e inutilmente si abbattono sulle nostre sorti. perche` di citta` continueremo a vivere e a morire ancora a lungo, e solo chi e` in grado di capire dove sono le loro radici lontane sapra` indovinarne il futuro.

"bisogna abusare". e` questo l`imperativo che spinge manu e nadine a unirsi: la prima e` bassa e graziosa, la seconda alta e bruttina, una e` vitale e chiacchierona mentre l`altra e` lenta e silenziosa, ma entrambe hanno una vita difficile, in cui l`unica per andare avanti e` ottundersi i sensi bevendo birra o tappandosi le orecchie con un walkman a tutto volume. finche` resistere non diventa impossibile. parte cosi` una sfrenata corsa per le citta` francesi, gia` consapevoli entrambe che finira` male, ma decise a perseguire l`unico scopo che si sono imposte: consegnare un misterioso involucro, rispettando la volonta` di un amico che e` morto. una versione hardcore di thelma e louise, ma anche un noir spregiudicato.

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