

ii protagonista di questo libro singolare e` una figura evanescente: un contabile-medium che ci accoglie sulla soglia dell`opera e poi scompare. e lui che ha raccolto e trascritto, con l`ausilio dello scrittore il cui nome figura in copertina, le voci di tre famosissimi personaggi. morti. che parlano, dall`aldila`, delle loro vite e della modalita`, enigmatica, della loro morte. non vengono mai nominati. due di loro sono sovente accoppiati. ma il terzo (la terza, sarebbe piu` corretto dire) mai o quasi e` stata collegata agli altri due. evidentemente l`autore s`e` accorto che, nel mazzo dei tarocchi mediatici (dove la parola tarocco va intesa anche nel suo senso gergale), i tre sono intercambiabili o equivalenti. il presidente, il poeta e la principessa rappresentano tutt`e tre, come dire?, il morto misterioso, o l`ammazzato famoso. si tratta inoltre di tre figure della solitudine paradossale: personaggi a vario titolo sotto i riflettori, eppure profondamente soli, nonostante i flash dei fotografi e le lucine delle telecamere. dalle vicende narrate emerge a tratti una visione sacrificale dell`esistenza. e, nonostante per i tre si sia piu` volte usata l`espressione tragedia, prevale l`idea che la loro sorte si avvicini piu` alla farsa, ancorche` tremendamente sanguinosa.

un romanzo? una provocazione pop? un libro giocoso e serissimo, un divertissement letterario, una sfida. un libro che interroga, e che ha unito nell`entusiasmo scrittori come richard ford e jonathan safran foer. "sei felice? ti fidi almeno di te stesso? conosci le differenze, empiriche o teoriche, tra muschi e licheni?" a quante di queste domande riuscirai a rispondere? quante ti strapperanno un sorriso, o un moto di esasperazione, o ti costringeranno a riflettere? sono importanti, le risposte? o e` piu` importante avere il coraggio di farsi delle domande? ed e` vero che le domande aiutano a sentirsi vivi? hai voglia di lasciarti contagiare da questo spirito interrogativo, da questo interrogative mood?

sono i primi anni `50, quando henry smart, volontario nella guerra d`indipendenza uomo di fiducia di michael collins, militante dell`ira, fa ritorno al paese d`origine dopo un lungo esilio negli stati uniti. e un uomo solo, mutilato, soffre di perdite di memoria ed e` certo della morte dell`amatissima moglie e dei figli. ingaggiato dal regista john ford come "consulente ira", smart prende parte alla stesura della sceneggiatura del film che ford intende girare proprio sulla sua vita. ma si tratta di un "polpettone" hollywoodiano, depurato da episodi cruenti. l`irlanda di ford e` un artificio, dove la lotta per l`indipendenza e la guerra civile fanno solo da sfondo all`avventura sentimentale dei protagonisti. conclusa dunque in maniera poco soddisfacente la parentesi cinematografica, smart si trasferisce in un paese a nord di dublino, dove conduce un`esistenza molto tranquilla, lavorando come bidello in una scuola e come giardiniere, finche` per caso scoprira` che sua moglie e sua figlia sono ancora vive. la stampa nazionale pero` lo cerca e svela il suo passato rivoluzionario; la provisional ira inizia a interessarsi a questo "vecchio leone", vede in lui un eroe dimenticato e decide di farne il proprio simbolo. in un romanzo che abbraccia mezzo secolo di storia irlandese, doyle racconta con grande sensibilita` i profondi mutamenti di un paese alla ricerca di normalita` dopo anni di conflitti.

esiste una sessualita` infantile anche per le bambine: le donne sperimentano il desiderio sessuale e fin dall`infanzia sono frustrate di essere prive di pene: queste concezioni di freud hanno suscitato discussioni in parte ancora vive. questo lavoro e` il primo a raccogliere tutti gli scritti di freud sull`argomento, in ordine cronologico. alcune teorie sono state conservate negli anni, altre hanno subito modifiche, di pari passo con l`evolversi della teoria psicoanalitica nel suo insieme.

nella vienna occupata dai nazisti, a sigmund freud e` concesso il privilegio di fuggire all`estero, portando con se` i propri cari. nella lista composta dal fondatore della psicoanalisi entrano la moglie, i figli, la cognata, le due assistenti, il medico personale con la famiglia e perfino il cane, ma non le quattro anziane sorelle, marie, rosa, pauline e adolfine. e la voce di quest`ultima, deportata nel campo di concentramento di terezin, a rievocare con doloroso rimpianto il rapporto privilegiato col fratello, da un`infanzia vissuta in simbiosi, in cui sigmund era il mentore che la guidava alla scoperta del mondo, fino all`inevitabile, ma non per questo meno amaro, allontanamento nell`eta` adulta e all`ombra tragica del distacco finale. ne esce un ritratto inedito della vienna cosmopolita a cavallo tra ottocento e novecento, descritta dal punto di vista di una donna che non avendo marito ne` figli non puo` ambire ad altro ruolo che quello di figlia e sorella. figlia di una madre che non perde occasione di farle sentire tutto il peso della sua inutilita`; sorella di un genio totalmente assorto nella costruzione del proprio mito di nuovo profeta, destinato a liberare l`umanita` dalle false credenze di cui si e` nutrita per secoli. una donna in fuga da una vita gia` scritta e mai pienamente vissuta, tra gelidi rapporti famigliari, un amore tragico e il sogno irrealizzato della maternita`, rassegnata a trovare pace solo nel rassicurante oblio di una follia autoimposta.

nell`aprile del 2009 un uomo politico di settantadue anni, l`uomo piu` ricco del paese, nonche` presidente del consiglio in carica, si presenta in un ristorante della periferia di napoli per partecipare ai festeggiamenti dei diciotto anni di una ragazza. la notizia, corredata di foto, sara` riportata su tutti i giornali. dovrebbe essere "scandalo", e invece nessuno, o quasi, parla di vergogna. perche`? che si tratti di un sentimento in via di scomparsa? ma cos`e` esattamente la vergogna, che tipo d`affetto costituisce? perche` differisce dalla colpa e dal pudore? il libro di marco belpoliti parte da questo fatto di cronaca per poi allargarsi e diventare subito un`indagine a tutto campo sulla vergogna stessa nell`attuale societa`, segnata dalla cultura del narcisismo e dal dominio delle immagini. scritto come un racconto, questo saggio ci conduce nel carcere iracheno di abu ghraib, a tokyo, nelle camerette degli hikikomori, a citta` del capo in compagnia di j.m. coetzee, a new york con andy warhol, e nella londra multietnica di salman rushdie; ritorna a nagasaki, ritratta da un fotografo giapponese subito dopo l`esplosione atomica e visitata da gunther anders, e poi va nella las vegas del porno di david foster wallace. due scrittori attraversano le pagine con le loro riflessioni: primo levi e franz kafka.
