

rileggendo in parallelo gli scritti di heidegger e "la critica del giudizio" di kant, e` possibile eliminare fraintendimenti e scoprire invece consonanze profonde sui temi del senso, della verita`, della poesia. e` sulla base di questo terreno comune che montani si dedica all`esame dell`opera d`arte, e ad una rassegna delle posizioni di croce e jakobson, e poi di quelle di luka`cs, bachtin, ricoeur e freud sulle forme del romanzo e sulle possibili strutture della narrazione.


non e` mai stato fatto nessun tentativo sistematico per stabilire se l`interpretazione che freud da` della religione possa essere confermata da un esame delle tradizioni e delle leggende rabbiniche. la letteratura classica conosciuta come midrash e aggadah e` una fonte decisiva per un`indagine del genere. questa letteratura, ancora scarsamente esplorata, consiste nelle testimonianze di innumerevoli sermoni, leggende, miti e omelie su temi biblici, tutti di estrazione rabbinica; insomma e` il frutto di un`"immaginazione religiosa" di dimensioni e di ricchezza eccezionali. questo materiale e` indubbiamente segnato in modo riconoscibile dalla storia del popolo ebraico, dalla sua doppia sconfitta: religiosa da parte del cristianesimo e politica da parte dell`impero romano, fino alla persecuzione secolare e agli eventi piu` recenti. ma rubenstein dimostra che soprattutto esso racchiude una realta` psicologica, la dinamica delle tendenze inconsce del gruppo, risultando in cio` analogo al ruolo che ha il sogno per l`individuo. i parametri dello studio sono ampiamente psicoanalitici, basati fondamentalmente sull`opera di freud, erik erikson e gordon allport, ma utilizzati da uno studioso ebraico il cui interesse primario rimane pur sempre la dimensione religiosa.














charlie bau si domanda chi e`: non gli piacciono i gatti ma non e` un topo, gioca con la palla ma non e` un leone marino, dorme in una casa tutta sua ma non e` una tartaruga... all`improvviso una voce da lontano interrompe i suoi pensieri. ora si ricorda! e corre veloce come il vento da chi gli vuole bene! una storia che puo` essere letta a due voci, fresca e divertente, capace di stuzzicare la fantasia e stimolare nel bambino il desiderio di comunicare con i gesti e con la voce, diventando attore del racconto. eta` di lettura: da 3 anni.