
"alice underground" e` la prima versione del capolavoro di caroll, scritta a mano e illustrata dallo stesso autore come dono ad alice liddell, una sua piccola amica. a questa prima stesura carroll aggiunse altri episodi e personaggi, rielaboro` alcune scene, commissiono` altre illustrazioni a un disegnatore satirico, e nel 1865 dono` al mondo "alice nel paese delle meraviglie". ma e` da "alice underground" che bisogna partire per capirne la genesi e l`evoluzione.




"sono stato un uomo giovane, ho vissuto con pienezza e allegria, prima o poi dovro` morire". e questo il pensiero naturale e spaventoso al centro del nuovo libro di domenico starnone. un pensiero che rimbalza di testa in testa, da un personaggio all`altro, dettando gesti e comportamenti, muovendo la vita e la sua "spoglia dolciastra", la letteratura, in direzioni diverse. perche` se di fronte alla morte la letteratura e i suoi infiniti giochi sfarinano, se la scrittura mette la vita "sotto spirito come le ciliegie", la paura di morire puo` diventare vero oggetto di racconto. lo scrittore che inventa la storia e l`uomo che e` al centro di quella storia, pietro tosca, sceneggiatore sessantanovenne che sente che "sta cominciando la vecchiaia vera" e forse qualcosa di peggio. lo avverte dalla "sindrome del corpo sfiduciato", e poi da un segno che ha la forza di una rivelazione: qualche goccia di sangue nell`urina. mentre intorno a lui la vita scalcia, soprattutto nella piccola cerchia dei giovani pronti a rubarsi le idee a vicenda, a imporsi nel mondo con un`autentica e inguardabile furia di vita, tosca forse sta per morire. e all`idea della morte reagisce inventandosi una strategia di elusione. ma all`improvviso lo scrittore che sta scrivendo questa storia si ammala anche lui. sdraiato nel suo letto di ospedale continua a scrivere, e piu` scrive piu` sanguina.

ideato, scritto e illustrato da un professore di educazione artistica in stretta collaborazione con i suoi allievi, il volume propone un percorso alla riscoperta della didattica come fonte di creativita`, oltre che di apprendimento. non c`e` limite alla fantasia: partendo da pochi oggetti di base (il foglio bianco, il colore bianco, gli altri colori, la matita) ci si immerge man mano in assonanze, giochi di parole, citazioni con cui dialogare. il gioco diventa lo strumento principale con cui gli allievi diventano soggetti attivi nell`elaborazione. l`introduzione e` di ersilia zamponi.





come "martin eden", questo romanzo trovera` sempre appassionati - per i quali restera` il libro del cuore. solo un "realista selvaggio" come jack london poteva gettarsi in una vicenda cosi` temeraria, che a partire da uno scenario che ricorda "forza bruta" ci fa veleggiare nel cosmo e nelle epoche con stupefacente naturalezza. all`inizio siamo infatti nel braccio degli assassini di san quentin, in california, dove il protagonista viene regolarmente sottoposto alla tortura della camicia di forza. ma in quella condizione disperata, con feroce autodisciplina, riuscira` a trasformarsi in un moderno sciamano che attraversa le barriere del tempo come muri di carta. amato da lettori fra loro distanti come leslie fiedler e isaac asimov, "il vagabondo delle stelle", ultimo romanzo di jack london, e` anche il suo libro piu` originale, estremo - che si colloca in una regione di confine del firmamento letterario, fra stephen king e carlos castaneda.

la cura di pierre hadot, oltre a collocare l`opera nel suo contesto storico e a fornire un ritratto dell`autore, propone un commento preciso al testo, capitolo per capitolo. per lo specialista della filosofia antica il "manuale" e` stato spesso frainteso: epitteto piu` che scrivere un trattato di morale intendeva insegnare come si diventa filosofi, come essere liberi, indipendenti e felici, come evitare di essere frustrati nei propri desideri.





la chiesa e` ancora oggi, in italia, il fattore decisivo nella costruzione dell`immagine della donna. partendo sempre da casi concreti, citando parabole del vangelo e pubblicita` televisive, icone sacre e icone fashion, encicliche e titoli di giornali femminili, questo libro dimostra che la formazione cattolica di base continua a legittimare la gerarchia tra i sessi, anche in ambiti apparentemente distanti dalla matrice religiosa. anche tra chi credente non e`. con la consapevolezza delle antiche ferite femminili e la competenza della persona di fede, ma senza mai pretendere di dare facili risposte, michela murgia riesce nell`impresa di svelare la trama invisibile che ci lega, credenti e non credenti, nella stessa mistificazione dei rapporti tra uomo e donna.




C.R.-LP. 3004