
Brani di: Savage Garden,Lemonheads, Paula Cole,Joan Osborne etc.

e un viaggio in quaranta aziende vitivinicole legate alla memoria di re, papi, condottieri, letterati, artisti, predicatori e persino briganti che hanno fatto la storia d`italia. la formula e` un mix storico-economico con focus del personaggio evocato, descrizione dell`azienda e dei vini piu` significativi con taglio giornalistico e scheda finale, foto e, quando e` possibile, un pizzico di gossip: si parla per esempio della stanza da letto di cavour nel castello-enoteca di grinzane, delle sorelle "vinattiere" che discendono per via di madre dalla gioconda, del tempio del barolo che fu il nido d`amore di vittorio emanuele ii e della bella rosi`n, delle cantine pontificie che ispirarono i sonetti di gioachino belli, dei vigneti siciliani del gattopardo, dei poderi degli eredi di dante e di leopardi, del rose` della contessa di castiglione ecc ecc.






harlem, biblioteca del museo afroamericano. la sedicenne geneva settle sta cercando notizie di un suo antenato vissuto nella meta` dell`ottocento che, ex schiavo, si era battuto per i diritti civili della gente di colore per poi finire misteriosamente in carcere. mentre la ragazza e` concentrata nella ricerca, un uomo si avventa alle sue spalle e tenta di violentarla. nonostante sembri un tentativo di stupro, lincoln rhyme inizia a indagare con l`aiuto di amelia sachs. in effetti, l`uomo ha un obiettivo piu` impegnativo: uccidere la povera geneve. e per far questo non esita a uccidere il bibliotecario che forse ha visto qualcosa. il primo indizio che rhyme ha a disposizione? la dodicesima carta dei tarocchi, l`impiccato.

ii mondo e` una realta` materiale, continuamente rimodellata dalla stratificazione di tracce positive e negative prodotte dall`attivita` degli esseri viventi e dall`azione degli agenti naturali. in queste tracce e nel loro sovrapporsi si conservano capitoli interi della storia dell`umanita`, che possono essere riletti se solo si riesce a riconoscere i segni, materiali o immateriali, che li costituiscono e a interpretarli all`interno della loro rete di rapporti reciproci. il testo mostra come l`archeologia delle tracce permetta di rileggere nelle singole unita` di organizzazione della materia le vicende legate alla loro formazione, alla loro vita, alla loro morte e ai processi che hanno subito dopo essere uscite dal circolo degli usi e dei riusi.





l`autore si propone di offrire un fondamento teorico a una pratica terapeutica che, riconoscendo la sostanziale e incriminabile diversita` tra individuo e individuo, sia capace di superare la tendenza diffusa ad applicare interventi monocordi a qualsiasi tipo di quadro psicopatologico e a qualsivoglia struttura di personalita`. e, per non fermarsi al piano delle affermazioni generali, accompagna alla presentazione di questi fondamenti teorici una descrizione dettagliata di modalita` tecniche di intervento il piu` specifiche possibili, non solo rispetto alle diverse configurazioni psicopatologiche ma anche rispetto alle varianti e ai sottotipi di ciascuna di esse. bleichmar definisce il suo modello "modulare-trasformazionale", rimandando con tale denominazione alla complessita` di un funzionamento psichico che non si basa su principi trascendenti le sue diverse componenti, ma sull`articolazione di diversi "moduli motivazionali" che interagiscono all`interno della psiche generando specifiche configurazioni. in questa chiave bleichmar ripercorre e rielabora le tradizionali dimensioni della psicopatologia, i fondamenti freudiani della teoria della cura e i principali strumenti di intervento psicoterapeutico.

a partire dalle scoperte di freud, la psicoanalisi come teoria della mente ha attinto i suoi dati a due fonti principali: la clinica degli adulti e l`osservazione del bambino. stern parla in questo senso di "bambino osservato" e "bambino clinico" e gia` bowlby considerava essenziale per il progresso della teoria psicoanalitica una tale dialettica tra indagine "retrograda" (la clinica) e indagine "anterograda" (l`osservazione). allo stesso ambito di riflessione appartiene tutta l`opera di pine, come appare dalla struttura di questo volume, diviso in due parti: "aspetti dello sviluppo da una prospettiva clinica" e "aspetti del processo clinico da una prospettiva evolutiva".

il signor z chiede e riceve da kohut un`analisi. a cinque anni e mezzo dalla conclusione della terapia, torna da lui chiedendo una seconda analisi: non riesce a venir fuori da una profonda sofferenza, da un costante isolamento sociale; soffre per un`intensa inclinazione alla masturbazione, accompagnata da fantasie masochistiche. kohut l`accetta per la seconda volta, perche` proprio in quel periodo ha rivoluzionato le sue concezioni teoriche e sta verificando nuove idee e nuovi metodi. cosi` nasce, per questa coincidenza di tempi, una spettacolare quanto unica dimostrazione dal vivo della differenza tra un trattamento basato sulla psicoanalisi classica ortodossa e un trattamento basato sulla psicologia del se`: sul medesimo paziente e dal medesimo analista. il cambiamento di visione teorica influenzera` in maniera decisiva la percezione da parte di kohut del nucleo centrale della psicopatologia del signor z e gli consentira`, "con grande beneficio del paziente, di fornirgli l`accesso a certi settori della sua personalita` che non erano stati raggiunti nella prima analisi". come si vede, si tratta di un`opera coraggiosa e assolutamente originale, che offre l`occasione di seguire passo passo, come nei classici casi clinici di freud, il minuzioso lavoro psicoanalitico di kohut, e al tempo stesso di riflettere sul valore euristico e terapeutico della sua nuova concezione.

scritto nel 1936, inazuma (lampi) segna una tappa fondamentale nell`evoluzione artistica di hayashi fumiko, il passaggio da una scrittura piu` strettamente avvinta all`esperienza personale a una narrativa che vuole essere oggettiva. una scelta non solo stilistica, ma che tocca nodi profondi e complessi come il rapporto fra gender, genere sessuale, e genre, genere letterario. al centro del romanzo kiyoko, il prototipo della giovane donna ribelle, concentrata nella ricerca testarda della propria indipendenza e pur tuttavia piena di contraddizioni nel suo rifiuto di piegarsi all`etica tradizionale che vuole una donna moglie e madre. la sua diversita` e` scritta nel corpo, nel labbro leporino, la cui cicatrice deturpa un volto altrimenti perfetto; la sua ricerca di una vita diversa, lontana dalla famiglia d`origine e dai modelli di femminilita` interpretati dalle sorelle, e` problematica, e il suo stesso rifiuto del matrimonio non e` rifiuto dell`istituzione, quanto delle pressioni sociali e familiari dalle quali come donna si vede costretta. romanzo dell`ambiguita`, inazuma si conclude senza dare al lettore alcuna certezza. kiyoko decide di riprendere gli studi e di trovare un lavoro che le consenta di vivere con dignita`, non rifiuta il matrimonio in se`, quanto la realta` familiare nella quale e` cresciuta, un rapporto di coppia come quelli che ha visto vivere dalle sorelle. ma rimane il dubbio che la possibilita` di un amore differente le sia precluso dal suo handicap.



francia, fine ottocento. la normandia, il mondo della finanza colonialista, amori infelici e legami spezzati, la guerra, l`inettitudine della classe media: questi i temi che ricorrono nelle tranches de vi`e che vanno a comporre l`immagine di un paese decadente, immobile, di una borghesia piatta e mediocre, condannata a sopportare la realta` senza viverla. l`osservazione acuta del naturalista si coniuga in maupassant a un`attenzione morbosa nei confronti dell`ambiguita` delle sensazioni e della fragilita` delle psicologie. l`introduzione di louis forestier, uno dei massimi studiosi di maupassant, mette in luce le relazioni tra l`arte dello scrittore, la sua vita, la sua epoca, i suoi contemporanei.

la morte ha impedito a mary mccarthy di portare a compimento un`autobiografia complessiva, prevista in tre o forse quattro volumi; di quel progetto rimangono il primo volume "una giovinezza americana" e questo breve libro apparso postumo che contiene, perfettamente compiuti, i capitoli dedicati al suo arrivo a new york, nella seconda meta` degli anni trenta e al suo apprendistato politico e letterario.



la torino dei signori tornio, quella dei loro tempi, era una citta` colma di certezze: "non ricordi? la fiat era tutto, e si faceva tutto in fiat. uno nasceva in fiat, viveva in fiat, moriva in fiat. c`erano gli asili nido in fiat, i pannolini fiat, i biberon fiat [...] erano anni fiat, divisi in mesi fiat, settimane fiat, giornate fiat". attraverso una pie`ce di straordinaria densita` giuseppe culicchia costruisce un libro che nel raccontare di una citta` ormai cambiata, descrive in realta` una generazione e un paese diversi ma disorientati, che sanno bene cio` che non sono piu` ma non sanno ancora cosa diventeranno. "ritorno a torino dei signori tornio" verra` rappresentata a torino in occasione del centenario dell`azienda tranviaria torinese, su un palcoscenico inusuale, una motrice tranviaria appositamente modificata.


il film narra di due italiani che vogliono impiantare una truffa miliardaria fingendo di fondare un`azienda in albania per poi rivenderla, come un guscio vuoto, a prezzi altissimi. i due sono il prodotto dell`italia, anni `80; senso del facile, spregiudicatezza, insensibilita`. ma le cose si complicano. un personaggio sara` costretto ad una indimenticabile odissea nel mondo di fame e miseria, ma anche di grande umanita` che e` questo paese del terzo mondo nel cuore dell`occidente. il libro narra il travagliato processo di modificazione che la storia ed il film hanno subito nel corso della lavorazione; diventa un diario di viaggio del film e dentro il film.

al termine di una lunga malattia la moglie di molcho muore, lasciando al marito un immenso vuoto, una vita da reinventare. negli ultimi sette anni molcho e` vissuto come un perfetto infermiere. ora sembra che tutti vogliano trovargli un`altra moglie. ma molcho e` talmente attaccato al ricordo della moglie da tornare a berlino, citta` natale di lei, due volte l`anno. e li` si sente accusare d`aver fatto morire la moglie proprio con le sue cure amorevoli e assidue. attraverso cinque, intense stagioni, l`autore racconta lo spaesamento, le ansie, il senso di inadeguatezza del suo personaggio, ma anche la sua lenta rinascita.


















questo volume costituisce il tentativo di raccontare in modo organico e documentato i primi trent`anni di vita di gianni rodari, quelli decisivi per la formazione dell`uomo e dello scrittore, ricchi di ideali ed eroismi, turbamenti e delusioni, fatiche e risultati. cio` e` stato reso possibile grazie a una preziosa serie di nuovi documenti da poco rintracciati e all`analisi degli scritti giovanili pubblicati da gianni su giornali del varesotto, del cusio e dell`unita` di milano.

Commedia in cinque atti scritta probabilmente a Parigi nel 1582. La commedia, nella sua storia iniziale e nell`apparato di cui si circonda, pare un episodio della guerra condotta dal Bruno contro l`accademismo, il conformismo e la pedanteria. La trama si annoda su tre motivi: "sono tre materie principali, spiega l`autore, intessute insieme... l`amor di bonifacio, l`alchimia di bartolomeo et la pedanteria di manfurio; pero` per la cognizion distinta de` soggetti, ragion dell`ordine et evidenza dell`artificiosa stesura, rapportiamo prima da per lui l`insipido amante, secondo il sordido avaro, terzo il goffo pedante".




questo libro offre strumenti per delineare la mappa dei percorsi in cui la filosofia del novecento incrocia gli altri saperi. cogliendo le idee in movimento, risultano cosi` maggiormente visibili, nella loro specificita`, gli snodi che articolano il discorso filosofico. vengono consapevolmente abbandonati i due modelli espositivi piu` diffusi: quello della storia lineare e quello della descrizione di sistemi miniaturizzati e isolati. a questi si preferisce la rappresentazione di scene teoriche compatte, scandite per quadri concettuali, in cui i protagonisti intrecciano i loro argomenti nello sforzo di chiarire problemi che sono anche nostri.





il volume e` una raccolta di saggi. in ognuno di questi saggi si tratta di opere che esplicitamente si riferiscono ad altre opere anteriori e che "parlano" dell`essere umano, si tratti dell`artista o del committente. ma qual`e` il messaggio che tali opere avevano per i loro contemporanei? per rispondere a questa domanda, lavin ingaggia una vera e propria caccia alla ricerca di quel "movente primo dell`arte: il contributo originale dell`artista".






pubblicati tra il 1985 e il 1987, i tre romanzi che compongono questa "trilogia" sono raffinate detective stories in cui le strade di new york fanno da cornice e palcoscenico a una profonda inquietudine esistenziale. "citta` di vetro" e` la storia di uno scrittore di gialli che "accetta" l`errore del caso e fingendosi un`altra persona cerca di risolvere un mistero. "fantasmi" narra la vicenda di un detective privato che viene assoldato per tenere sotto controllo una persona, ma a poco a poco i due ruoli si scambiano e colui che doveva spiare diventa colui che viene spiato. "la stanza chiusa" racconta di uno scrittore che abbandona la vita pubblica e cerca di distruggere le copie della sua ultima opera.

























rielaborato e meditato per quasi vent`anni nella quiete della campagna inglese, alla sua pubblicazione, nel 1859, questo capolavoro della letteratura moderna ha cambiato per sempre il nostro modo di vedere il mondo, segnando da allora un "prima" e un "dopo". la teoria della selezione naturale, proposta in queste pagine, e` alla base della moderna biologia evoluzionistica, ma da molti decenni ormai e` entrata a far parte del nostro bagaglio culturale piu` ampio, ben al di la` del suo merito scientifico. e, come per tutti i classici, la sua attualita` non tramonta e continua a stupire. prefazione di luca e francesco cavalli sforza. introduzione di giuseppe montalenti.


scritto nel 1593 durante la peste di londra, il poemetto erotico-mitologico venere e adone da` una versione modificata della vicenda raccontata da ovidio. come paradigma dell`eros piu` carnale e ossessivo diventera` un best seller, ristampato innumerevoli volte. l`anno dopo shakespeare riprende un episodio dell`antica storia romana: lo stupro di lucrezia da parte di sesto tarquinio (figlio di tarquinio il superbo). un raptus di violenza incontrollabile raccontato per la prima volta, in modo sconvolgente, direttamente dalla voce della donna che ne e` vittima. venere e adone e lo stupro di lucrezia, oltre ad essere due capolavori assoluti, sono le uniche opere di shakespeare di cui il drammaturgo abbia curato la stampa personalmente, cosa mai accaduta ne` con le sue opere teatrali ne` con i sonetti. si tratta di due testi di grande raffinatezza stilistica ma anche di grande potenza narrativa e drammatica. non a caso valter malosti li ha messi in scena in due spettacoli memorabili e premiati. la traduzione e` dunque quella realizzata per la rappresentazione teatrale. lo stesso malosti nell`introduzione ci racconta il personalissimo rapporto con i due poemetti e ne da` un`interpretazione originale che tiene insieme le ragioni della filologia e del teatro.

la tradizione riconosciuto nella "repubblica" probabilmente il piu` importante, e senza dubbio il piu` controverso, fra i dialoghi di platone. la sua ampiezza e la complessita` dei suoi contenuti rendono insolubile il problema della datazione della sua composizione. una sintesi in cui i materiali politici sono investiti in un grande progetto di ricostruzione della citta` in cui essi si incontrano con i temi dell`etica e dell`educazione, nei quali sono prevalenti la tradizione culturale ateniese e la riflessione socratica. la repubblica nasce sotto il segno di due caratteri solo apparentemente contraddittori: il legame con l`orizzonte della polis classica del v secolo e l`immaginazione visionaria, capace di evocare un futuro privo di scadenze temporali.
con la pubblicazione delle "opere" di marx ed engels in 50 volumi, per la prima volta, a ben piu` di un secolo e mezzo dal "manifesto" del 1848, il movimento operaio italiano ha a disposizione la traduzione degli scritti maggiori dei fondatori del materialismo storico. abbiamo ritenuto che fosse venuto il momento di dare alle stampe una scelta di scritti tratta dai volumi delle "opere". le "opere scelte" si rivolgono alla sempre piu` vasta platea di giovani studenti e di giovani lavoratori che si sta avvicinando al marxismo, anche attraverso il volontariato dei circoli operai e che adesso puo` trovare nella presente raccolta materiale per lo studio e l`approfondimento. c`e` una giovane generazione di proletari che e` capace di mettere via lo smartphone per addentrarsi in una lettura profonda che coltiva la riflessione e l`arte di lavorare coi concetti. e in questo spirito, che fu quello dei suoi fondatori, che affidiamo queste pagine scelte del materialismo storico e dialettico alle nuove generazioni.

un nucleo significativo di opere provenienti dal prestigioso kroller- muller museum di otterlo (che possiede una delle collezioni piu` complete del grande artista), arricchito dalle due straordinarie tele di van gogh della galleria nazionale di roma (l`arlesiana, da gauguin, e il giardiniere, noto anche con il titolo di contadino) offre un`occasione straordinaria per ripercorrere l`opera di questo straordinario maestro che ha saputo contrapporre al dolore e al profondo disagio interiore il coraggio e la forza del suo linguaggio artistico, davvero unico e inconfondibile nella sua tormentata espressivita`. vincent van gogh, il pittore maledetto che identifica completamente la sua arte con la sua vita, vivendo l`una e l`altra con profonda drammaticita`. un genio immortale, una delle figure piu` ammirate della storia dell`arte ma anche una tra le piu` tormentate. l`artista che muore solo e disperato, per essere glorificato solo dopo la morte. il volume documenta l`intero percorso del pittore olandese seguendo un filo conduttore cronologico che fa riferimento ai periodi e ai luoghi dove il pittore visse: da quello olandese, al soggiorno parigino, a quello ad arles, fino a st. remy e auvers-sur-oise, dove mise fine alla sua tormentata vita. i grandi capolavori dell`artista sono affiancati da un nutrito numero di disegni perche`, come scriveva lo stesso van gogh, "il disegno e` l`origine di tutto" e nessuna esplorazione della vita e dell`opera di questo artista sarebbe completa senza uno sguardo ai suoi molti, incredibili disegni, tutt`altro che meri strumenti per la preparazione di piu` ambiziose opere su tela. come diceva lui stesso, disegnare vuol dire "lavorare attraverso un invisibile muro di ferro che sembra separare cio` che si sente da cio` che si e` in grado di fare. e necessario indebolire questo muro, erodendolo a poco a poco con costanza e pazienza".