
questo libro concentra l`analisi dell`autore sulle strutture globali da cui derivano le nuove e vecchie forme di dominazione e sull`irresponsabile, e insostenibile, sfruttamento delle risorse naturali e umane del pianeta. le soluzioni che falk propone sono inglobate in un progetto di "governo umano", contrapposto alla politica fondata sui meri interessi geopolitici che ha fino a oggi informato l`azione di statisti e governi. le sue proposte manifestano un indiscutibile idealismo, che ha pero` le sue solide fondamenta in una realistica e concreta analisi dello status delle relazioni politiche, sociali, culturali ed economiche globali.


i diari sono documenti segreti scritti per divenire pubblici. nella maggior parte dei casi sono nelle intenzioni dell`autore la sua ultima opera, quella che gli permettera` di prendere ancora una volta la parola dopo la morte e di costringere gli altri ad ascoltare [...]. credo che i diari di montanelli non facciano eccezione alla regola e siano quindi, nelle intenzioni dell`autore, destinati alla pubblicazione. per alcune ragioni. in primo luogo l`autore parla sempre e soprattutto di se stesso. attenzione. vi sono in queste pagine non meno di un centinaio di personaggi, da leo longanesi, a giovanni ansaldo, da giuseppe prezzolini a eugenio montale, da ugo la malfa a leo valiani, da giovanni agnelli a bruno visentini, da mariano rumor ad amintore fanfani, da vittorio cini a guido carli, da wally toscanini a jose`phine baker, da giovanni spadolini a silvio berlusconi, da henry kissinger a raymond aron. vi e` la lunga galleria dei colleghi: eugenio scalfari, piero ottone, giorgio bocca, gaetano afeltra, michele mottola, enzo bet-tiza, bino buzzati, alberto ronchey, giovanni russo. ma entrano in scena, dicono qualche parola, talvolta un breve monologo, e lasciano il palcoscenico. sono caratteristi e comparse che ruotano intorno al sole del protagonista. il loro scopo e` quello di porgere la battuta a montanelli o di sollecitare il suo talento di ritrattista.

la critica letteraria e` stata generalmente concorde nel ritenere che shakespeare abbia eluso nelle sue opere ogni confronto diretto con la rivoluzione scientifica determinata dalla concezione cosmologica copernicana, e dalle successive scoperte di galileo. attraverso la lettura attenta di antonio e cleopatra, gilberto sacerdoti riesce a dimostrare come i personaggi di questo dramma, proclamando l`assoluta necessita` di scoprire "un nuovo mondo e una nuova terra", facciano riferimento - seppure con linguaggio simbolico e metaforico - al tramonto della cosmologia aristotelica e alla costituzione di un universo in cui sono confluite le nuove acquisizioni cosmologiche. la "rilevazione di alcuni minuti dettagli tanto curiosi e a volte grotteschi" disseminati all`interno dell`opera, e l`analisi delle numerose implicazioni simboliche presenti, hanno permesso inoltre all`autore di rilevare come shakespeare si riferisca in particolare alla divulgazione della lezione copernicana messa in atto da bruno in inghilterra due decenni prima, una versione del copernicanesimo in cui la scoperta del nuovo universo portava con se implicazioni etiche, politiche e religiose.