"il piu` precoce cibo letterario della mia infanzia furono i tanti romanzi del mistero e delle piu` spaventose avventure" ha scritto fernando pessoa, grande appassionato di gialli, lettore e anche traduttore di edgar allan poe. e al fascino della ghost story e a poe si riallacciano i due racconti inclusi in questo volume: "una cena molto originale" - scritto in inglese e `attribuito` da pessoa al suo eteronimo alexander search - e "il furto della villa delle vigne", che rappresenta la piu` compiuta fra le novelle poliziesche che il grande scrittore portoghese aveva iniziato a costruire intorno al personaggio di abilio fernandes quaresma, un investigatore dai tratti simili a quelli dell`amato auguste dupin.
il volume si apre con 4 contributi di carattere generale che mirano a stabilire la specificita` e l`utilita` della storia della filosofia (in quanto distinta dalla filosofia pura), rivendicandone proprio il carattere filosofico, e a fare il punto della storiografia filosofica italiana contemporanea. segue una serie di contributi che discutono figure e tematiche pertinenti: gli studi su galilei, la storia della scienza di alexandre koyre`, l`opera di feyerabend e dal pra, il problema della natura dell`uomo fra storia, antropologia e genetica. i due ultimi saggi riprendono, su una misura piu` polemica, la diatriba sulla funzione della storia della filosofia contro la tendenza di molta filosofia contemporanea a farne a meno.
il terzo romanzo di pavese a vedere la luce nel 1943 e` strettamente legato, nei temi e nello stile, agli esordi di "il carcere" e "paesi tuoi". chi racconta la storia e` un professore sulla trentina che rincontra a torino l`amico doro da tempo trasferitosi a genova e ora desideroso di tornare al paese dove l`io narrante lo accompagnera`. la scorza taciturna di un dramma privato, le amare baldorie paesane, le donne tratteggiate come vibrazioni sono quelle del miglior pavese.
un cadavere, un biglietto, un nome. parte da qui un`indagine che diventa l`occasione per ripercorrere alcuni spaccati della storia lombarda a comincire dalla prima industrializzazione, passando attraverso il fascismo e la resistenza, per concludersi con le nuove poverta` e l`anelito alla giustizia. un romanzo denuncia per la ricerca delle radici piu` profonde della lombardia odierna.
pubblicato per la prima volta nel 1977, il romanzo ha per protagonista la figura granitica, ingombrante, di un padre, il vecchio tirannico e orgoglioso primo scalpellino d`america, almeno questo crede di essere. un immigrato di prima generazione, nick molise, nel quale, come nel gruppo di suoi compaesani, fante racchiude il ritratto piu` nitido della prima generazione italoamericana. un mondo di uomini di testarda virilita`, guardati con inorridita inquietudine dagli americani persuasi che gli italiani fossero creature di sangue africano, che tutti girassero con il coltello e che la nazione fosse ormai preda della mafia. introduzione di vinicio capossela.
. questa e` la storia di chi parte e di chi resta. di una madre che va a prendersi cura degli altri, dei suoi figli che rimangono a casa ad aspettarla covando ambizioni, rabbie, attese. e un`incontenibile voglia di andarsene lontano. dopo "resto qui", marco balzano torna con un racconto profondo e tesissimo di destini che ci riguardano da vicino, ma che spesso preferiamo non vedere. un romanzo che va dritto al cuore, mostrando senza mai giudicare la forza dei legami e le conseguenze delle nostre scelte. daniela ha un marito sfaccendato, due figli adolescenti e un lavoro sempre piu` precario. una notte fugge di casa come una ladra, alla ricerca di qualcosa che possa raddrizzare l`esistenza delle persone che ama - e magari anche la sua. l`unica maniera e` lasciare la romania per raggiungere l`italia, un posto pieno di promesse dove i sogni sembrano piu` vicini. si trasferisce cosi` a milano a fare di volta in volta la badante, la baby-sitter, l`infermiera. dovrebbe restare via poco tempo, solo per racimolare un po` di soldi, invece pian piano la sua vita si sdoppia e i ritorni si fanno sempre piu` rari. quando le accade di rimettere piede nella sua vecchia casa di campagna, si rende conto che i figli sono ostili, il marito ancora piu` distante. e le occhiate ricevute ogni volta che riparte diventano ben presto cicatrici. un giorno la raggiunge a milano una telefonata, quella che nessuno vorrebbe mai ricevere: suo figlio manuel ha avuto un incidente. tornata in romania, daniela siedera` accanto al ragazzo addormentato trascorrendo ostinatamente i suoi giorni a raccontargli di quando erano lontani, nella speranza che lui si svegli. con una domanda sempre in testa: una madre che e` stata tanto tempo lontana puo` ancora dirsi madre? a narrare questa storia sono manuel, daniela e angelica, la figlia piu` grande. tre voci per un`unica vicenda: quella di una famiglia esplosa, in cui ci
ungenach e` il nome della sconfinata proprieta` fondiaria nell`austria superiore toccata in eredita` ai due fratelli zoiss. ma, ancorche` ricchissimo, splendido agglomerato di frutteti, campi coltivati, boschi, cave, tenute e fabbricati rurali, ungenach e` precisamente quello che ha spinto i due zoiss a fuggire il piu` lontano possibile: karl in africa, robert negli stati uniti. per karl, infatti, rimanere a ungenach , e per robert ungenach e` - anche il padre, del resto, per tutta la vita . immensa devastazione, , , ungenach e` il labirinto ossessivo dei ricordi e della mente, l`aborrito luogo dell`origine. e, rimasto unico erede dopo la morte del fratello, robert si sbarazzera` di tutto con una sconcertante donazione, compiuta e, beffardamente, a favore di una trentina di assurdi beneficiari, fra cui un , quattro carcerati e un ricoverato in manicomio. un atto liberatorio che, di fatto, causera` l`irreversibile estinzione di ungenach, fosco compendio di ogni realta` fisica e mentale - .