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in italia una famiglia su tre ha esperienza diretta di un incidente stradale. ma il fenomeno degli incidenti stradali e` stato avvertito come problema pubblico solo negli ultimi anni, dopo essere stato considerato solo una fatalita` casuale e inevitabile. gli autori di questo volume forniscono un quadro della situazione, dal traffico "insostenibile" alla sicurezza dei veicoli, ai comportamenti di guida, ai costi umani e sociali dell`insicurezza sulle strade; analizzano poi le politiche della sicurezza stradale adottate in vari paesi europei e in italia, mettendone a confronto gli esiti, per dimostrare che ridurre gli incidenti e le loro conseguenze e` un obiettivo realistico, oltre che conveniente sotto il profilo economico.

la laicita` della democrazia - sostiene rusconi, confrontandosi con autori classici e contemporanei e con alcuni documenti ecclesiastici - coincide con lo spazio pubblico in cui tutti i cittadini, credenti e non credenti, confrontano i loro argomenti e seguono procedure consensuali di decisione senza far prevalere, in modo autoritativo, le proprie certezze o verita` di fede. `come se dio non ci fosse` e` la formula per esprimere questa concezione radicale di laicita`: il postulato dell`autonomia razionale dell`uomo e della donna. cio` che conta in democrazia e` la capacita` di reciproca persuasione, non la presunzione di avere certezze assolute.

nel nord vi sono 67,9 imprese ogni 1.000 abitanti, la dimensione (molecolare) e` di 4,9 addetti per impresa. secondo i dati del censis, di queste solo il 18,5% sono imprese manifatturiere e, sul totale di queste, il 13,7% sono imprese di servizi alle imprese. bonomi intende sfatare alcuni luoghi comuni, illustrando come grande fabbrica e pubblica amministrazione occupino ormai una minima parte del popolo dei produttori del nord. e quanto questo nuovo capitalismo, che si definisce "molecolare", abbia nel lavoro "sommerso" e invisibile il suo paradigma.

la storia di yang jiang riguarda l`esperienza di rieducazione in campagna, sua e di suo marito: quian zhogshu, tentata negli anni della rivoluzione culturale. la narrazione si concentra su piccoli episodi della vita quotidiana, dove i lavori a cui ciascuno era destinato, pulizia del cortile, dei bagni, lavori domestici, dovevano avere un fine pedagogico. ma, alla resa dei conti, il risultato era relativo. "... in fondo a me stessa, continuavo a sentirmi la coscienza pulita... i colpi, gli insulti, le umiliazioni, non erano riusciti a piegarmi."

il libro si propone di entrare nello spazio di un "luogo comune". dopo la dichiarazione del presidente della repubblica, infatti, i termini di par condicio sono diventati occasione per ogni tipo di sproposito ed equivoco. nel concetto articolato di par condicio sta invece racchiusa un`idea fondamentale della democrazia, quella che, garantendo i meno potenti, mantiene il regime in uno stato di accettabilita`, sia pure da sottoporre continuamente a verifica. il termine tuttavia, non e` solo una parola d`ordine; esso implica, al contrario, tutta una serie di regole e di comportamenti che il libro aiuta a capire, non solo per l`immediato, ma anche per il futuro della vita politica nazionale.

il 29 dicembre 1991 il ministro algerino dell`interno entra nella sala stampa e annuncia sbigottito i primi risultati della consultazione elettorale: si delinea una clamorosa e imprevedibile vittoria degli integralisti islamici del f.i.s. dopo ventisei anni di un regime a partito unico, le prime elezioni democratiche vedono l`affermazione di un movimento che vuole introdurre una nuova forma di dittatura. e` a partire da questo evento, verificatosi paradossalmente nel paese arabo piu` occidentalizzato, che prende le mosse la riflessione dell`autore. sul filo di una narrazione che e` insieme testimonianza personale e analisi, mimouni ricostruisce la storia recente del potere politico in algeria.

un grande classico sulle opere teatrali di shakespeare a opera di uno dei suoi studiosi piu` eminenti. il volume da` conto di ciascuna delle quaranta opere teatrali e ricostruisce il processo creativo del maggior drammaturgo di tutti i tempi, inquadrandolo nel contesto di una vita dedicata per intero a una professione soggetta alle esigenze dello spettacolo, alle condizioni sempre mutevoli delle scene londinesi, ai condizionamenti e agli stimoli di un pubblico variegato e partecipe, e infine alle interferenze di una censura sempre vigile in un clima di profonda e rapida evoluzione.

"da profondo conoscitore del pensiero europeo medioevale e consapevole di rivolgersi a un pubblico in prevalenza occidentale, coomaraswamy (1877-1947) ha avuto la cura di trascegliere quei passi della letteratura filosofico-religiosa dell`epoca che fossero piu` in grado di svegliare il lettore alla consapevolezza dell`essenzialita` del `sottrarre` rispetto alla superfluita` dell``aggiungere`, ai fini dell``intelligere`. entrano a colloquio con noi, attraverso il portavoce orientale, i protagonisti occidentali di altrettante vie alla contemplazione dell`arte di dio: san tommaso d`aquino, meister eckhart, agostino, dante, blake fino a maritain. [...] nei sette capitoli che compongono questo volume coomaraswamy traccia un affresco dell`arte il cui protagonista non e` l`uomo fisico, come la sua opera destinato a perire, ma l`uomo cosmico, il pellegrino di maya in cui si sono specchiati i viandanti solitari di ogni epoca trascorsa e ventura. all`uomo odierno che ha perduto il senso del sacro, questa immagine appare vuota di senso. il mondo in cui vive e` fitto di segni, segnali, rumori, ingiunzioni e sensi unici; egli vede il segno ma non ravvede il simbolo, sente il rumore ma non ode il suono, teme il silenzio perche` `si` teme. irride ai valori perche` e` sordo al valore, non ha rettitudine perche` ha perso l`equilibrio, infine corteggia e pratica l`arte ma non sa piu` cosa significhi amare, dedicarsi, rinunciare, morire." (dallo scritto di grazia marchiano`)

"schad e` stato uno dei maggiori ritrattisti del ventesimo secolo, non perche` ha dipinto molti ritratti ma perche` ha ritratto il secolo. i suoi volti senza sorriso che non nascono per essere osservati ma per osservare e che, silenziosamente, mettono sotto accusa la storia e la vita, sono una metafora del novecento. per questo schad ha dipinto soprattutto ritratti: perche` i suoi ritratti contengono quanto si deve sapere non su una persona ma su un`epoca. pochi particolari e un abisso separano le sue figure dai protagonisti dei quadri quattro-cinquecenteschi a cui stilisticamente si riallacciano. anche i personaggi piu` alteri di raffaello o del bronzino, superbi della loro condizione e del loro potere, risultano piu` affabili e di miglior umore rispetto a loro. in lola o in lotte, in felix bryk o in frieda cornelius c`e` invece qualcosa che non ci invita a conoscerli: una gravita` che li sovrasta e, insieme, una amarezza, una vulnerabilita`, una psicologia indifesa e indifendibile che avrebbe bisogno di aiuto, eppure rifiuta ogni pieta`, ogni compassione schopenhaueriana. si possono commettere due errori nell`interpretare i ritratti di schad, soprattutto della sua stagione piu` alta che va dal 1923 al 1930. il primo e` collegarli solo alla storia tedesca, dallo sfacelo dell`impero al crollo di weimar, e pensare che esprimano solo quella cronaca tragica, quel `noi non potemmo essere gentili` di cui parlava brecht."

la storia di theo decker, sopravvissuto, appena tredicenne, all`attentato terroristico che in un istante manda in pezzi la sua vita. solo a new york, senza parenti ne` un posto dove stare, viene accolto dalla ricca famiglia di un suo compagno di scuola. a disagio nella sua nuova casa di park avenue, isolato dagli amici e tormentato dalla nostalgia per la madre, l`unica cosa che riesce a consolarlo e` un piccolo quadro dal fascino singolare. e da li`, il suo futuro diventa una rocambolesca giravolta tra salotti chic, amori e criminalita`, guidato da una pulsione autodistruttiva, impossibile da controllare.

un padre, attilio bonifazi, potente, il re dell`immondizia di roma. una figlia, marta, che ha venerato il suo papa` fino a quando qualcosa si e` rotto, e l`odio si e` fatto acuto quanto lo e` stato l`amore. cosi` marta ora e` una ventiduenne obesa che trascorre le sue giornate senza mettere il naso fuori di casa. sola, aggressiva, violenta e senza amici, a eccezione di lorenzo, l`ex compagno di scuola educato e gentile.

le ultime ore di vita impegnano virgilio, ormai anziano e di ritorno in italia, in filosofiche meditazioni. attraverso strade rumorose e affollate il poeta va dalla nave al palazzo dell`imperatore augusto a brindisi, e qui decide che l`eneide va distrutta. ma ottaviano lo convince a salvare l`opera e virgilio va incontro alla morte. prefazione di ladislao mittner.

tornato a itaca sotto mentite spoglie, ulisse si rivela a eumeo e a telemaco, organizza la vendetta, la esegue. ma come e` possibile che penelope non riconosca mai, neppure nel bagliore di un sospetto, lo sposo? a questa domanda risponde la penelope di luigi malerba, che, pur avendo riconosciuto subito l`eroe, tace. e nel silenzio si macera, chiedendosi: perche` ulisse si svela a tutti e non a me? non ha piu` fiducia in me? non l`ha mai avuta? il risentimento di penelope, in omero appena abbozzato nell`interrogatorio sul mistero del letto coniugale, innesca cosi` un dramma intimo che attira nel suo vortice anche ulisse, il quale giungera` a dubitare di se stesso, della propria celebrata astuzia, della propria incrollabile personalita`.

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