nel 1970 pier paolo pasolini curo` personalmente un volume di "poesie vecchie" tratte da "le ceneri di gramsci" (1957), "la religione del mio tempo" (1961) e "poesia in forma di rosa" (1964). considerava questa scelta come "un atto conclusivo di un periodo letterario per aprirne un altro" e su richiesta di livio garzanti ne scrisse l`introduzione, intitolandola "al lettore nuovo". l`antologia - qui riedita integralmente con l`aggiunta di una breve nota proponeva un volume di poesie a sei anni di distanza dall`ultima raccolta pubblicata.
Bloomsbury, 2004, UK. Oltre a essere un regista capace di suscitare una risata in una scena e strappare una lacrima nella successiva, Loach non ha mai perso fede nella sua convinzione iniziale che i film possono cambiare le attitudini della gente e che non ci sia un adeguato sostituto per la forma di socialismo che espone. Il libro ripercorre l'opera del regista e analizza i suoi film in relazione all'impegno sociale e al successo di critica.In inglese.
"tutto cio` che sono" e` il romanzo di quattro giovani irriducibili che hanno rischiato la vita per allertare il mondo sul pericolo rappresentato da hitler. ruth, i cui ricordi hanno la potenza del sogno, ernst, il leader-artista, la coscienza di un`epoca, hans, fragile e combattuto, e soprattutto dora, dora fabian, un`affascinantissima eroina della resistenza antinazista, fino a oggi del tutto sconosciuta, una donna moderna, libera e consapevole, cosi` coraggiosa da non riuscire a salvare se stessa. la loro storia e` l`emblema della lotta per la liberta` di amare, di vivere, di immaginarsi un futuro. un romanzo di amore, sacrificio e tradimento, una storia incalzante, tragicamente vera, attenta ai dettagli, profondamente intrisa di paura, tristezza, rabbia e ricordi avvolti dalla nostalgia.
la grande citta` come trionfo dell`inessenziale sull`essenziale, dell`artificiale sul naturale, del superfluo sul necessario. e il sottile filo che attraversa il libro di michele serra, che con questa raccolta esordiva come narratore. una serie di racconti sugli inganni del "moderno" visto come luogo degli equivoci, come continua sottrazione di senso alla vita quotidiana, che conferma, come ha scritto tullio de mauro, "la sua felice capacita` di catturare in anteprima quelli che solo molto tempo dopo altri avvertono come intollerabili luoghi comuni".
la televisione e` buona o cattiva? e` provvidenziale, indispensabile, catastrofica? e` da esaltare, da buttar via? fa bene, fa male? la televisione, accusata di tutto e vista, al tempo stesso, da tutti, e` una sorta di nostra coscienza inquieta. beniamino placido prova a domandarsi, quasi conclusivamente, che cosa sia e come funzioni la tv.