
pier paolo pasolini raccolse in questa monumentale antologia, pubblicata per la prima volta nel 1955, le espressioni piu` belle e curiose di una poesia popolare ricca e varia come quella italiana. di regione in regione, attraverso quasi 800 testi di vario genere e struttura, si passa dai canti narrativi piemontesi alle "biojghe" romagnole, dalle "vilote" venete e friulane ai rispetti toscani, dalle "canzune" abruzzesi ai canti funebri calabresi, dai "mutos" sardi agli stornelli, agli strambotti, alle ninne nanne, fino ai canti popolari delle due guerre e alle canzoni fasciste e partigiane. il "canzoniere italiano" rappresenta - grazie anche all`ampia introduzione dello stesso pasolini - una tappa fondamentale nella riscoperta della poesia popolare; e offre un ritratto vivissimo, poetico e critico, degli italiani e delle loro radici regionali.


"finche` il mezzo di lavoro rimane, nel senso proprio della parola, mezzo di lavoro, cosi` come, storicamente, immediatamente, e` inglobato dal capitale nel suo processo di valorizzazione, esso subisce solo un mutamento formale per il fatto che ora non si presenta piu` soltanto dal suo lato materiale come mezzo di lavoro, bensi` nello stesso tempo come un modo particolare di esistenza del capitale, determinato dal suo processo complessivo, come capitale fisso. ma, una volta assunto nel processo produttivo del capitale, il mezzo di lavoro percorre diverse metamorfosi, di cui l`ultima e` la macchina o, piuttosto, un sistema automatico di macchine (sistema di macchine; quello automatico e` solo la forma piu` perfetta e adeguata del macchinario, che sola lo trasforma in un sistema), messo in moto da un automa, forza motrice che muove se stessa; questo automa e` costituito di numerosi organi meccanici e intellettuali, di modo che gli operai stessi sono determinati solo come organi coscienti di esso."


