le protagoniste di questi racconti sono giovani donne giapponesi tra i venti e i trent`anni. per motivi disparati si trovano in argentina, paraguay, brasile: terre dalle tinte forti, colme di una straordinaria energia vitale che colpisce la loro sensibilita`. una ragazza, appena giunta a buenos aires, apprende della morte dell`amante da una telefonata della moglie e si sente smarrita perche` sa che, tornata in giappone, i suoi sentimenti potrebbero cambiare e assumere una diversa profondita`; una fanciulla sposata con un uomo piu` anziano ripensa al suo amante di prima, sposato a sua volta; una donna, in viaggio col padre, coglie dopo tanto tempo qualcosa di strano nel rapporto tra i suoi genitori...
nel secondo dopoguerra, due americani, porter moresby e sua moglie kit, lasciano new york per andare a fare un viaggio in nord africa, assieme all`amico tunner. scoprono un paese per molti aspetti culturalmente distante, dove i popoli locali non si sono amalgamati con gli occidentali: francesi, spagnoli, americani. ciononostante, o forse proprio per questo, sotto quei cieli assolati e tra le dune del sahara la coppia cerca di ritrovare se stessa. e ci provera` attraverso vie tortuose fatte di tradimenti e incomprensioni. port si fara` sedurre e rapinare da una giovane donna del deserto, mentre kit cedera` alla corte di tunner con cui il marito l`ha fatta viaggiare da sola.
paul bowles e` stato uno dei grandi scrittori di racconti americani e tuttavia per lo piu` non ha scritto storie americane. i suoi paesaggi sono quelli esotici - per un occidentale negli anni quaranta - di america latina o nord africa. questi racconti, tremendi e potenti, sono infatti ambientati in luoghi misteriosi, inquietanti, dove si vive una condizione di eterni "stranieri", a se` e agli altri. sono storie visionarie che sembrano sogni a occhi aperti, talora incubi (non a caso la dedica del libro e` alla madre che per prima fece conoscere a bowles i racconti di poe), dove realta` e fantasia si mescolano e scambiano i ruoli. edizioni precendenti garzanti.
uno specialista di migrazioni animali siede su una vetta nel cuore del deserto sahariano: attende il passaggio delle rondini. in quell`attesa, in quel deserto, si lascia contaminare dalla fiera saggezza del popolo dei tagil, fa sua la sapienza della sua guida jibril, consuma amore mercenario con la berbera jasmina, ascolta il dimah tighrizt, poeta itinerante. da li`, viaggiatore della notte, l`irundologo misura la distanza dal mondo che altrove continua a collassare nel disordine della guerra e racconta a jibril altre storie di erranze e migrazioni: dell`orsa amapola sorpresa nelle foreste della carnia, dell`armeno zingirian incontrato nel suo cammino, del principe polacco potocki, e della perfetta, la donna che va lungo le strade del mondo.
si tratta di quattro racconti in cui affiorano alcuni temi di fondo della filosofia contemporanea, e che possono essere ricondotti alla tradizione della novella filosofia. piu` del dibattito delle idee e` il gioco che viene messo in primo piano, in particolare quello speciale tipo di gioco che consiste nel raccontare storie per rendersi perplessi. grazie a questo gioco avremo spesso un ordine narrativo quasi cristallino che si fa avanti, fino a portarci a un punto vuoto, dove restiamo sospesi davanti a un`immagine abbagliante e normalissima.
"la storia delle donne romane merita particolare attenzione. a differenza della storia delle donne greche e delle altre donne antiche non e` un passato remoto. e` il nostro passato prossimo. e forse, in qualche misura, e` anche una parte del nostro presente." cosi` l`autrice conclude il suo quadro della condizione femminile tra societa` precittadina ed eta` augustea. passa in rassegna figure di donne storiche, mitiche e divine, ossequiose o ribelli che fossero alle regole giuridiche e alle pratiche sociali, fra conquiste femminili e reazioni maschili. e` la problematica storia dell`assoggettamento della donna all`uomo ma anche quella della nascita della loro complicita`.
"verso la fine del 1924, sulla vetta dove nietzsche aveva avuto l`intuizione dell`eterno ritorno, lo scrittore russo andrei belyj fu colto da una crisi nervosa nel constatare l`inarrestabile avanzata della lava del supercosciente. quello stesso giorno e alla stessa ora, a non molta distanza da li`, il musicista edgar vare`se cadeva improvvisamente da cavallo mentre, per scimmiottare apollinaire, fingeva di accingersi ad andare in guerra. a me sembra che quelle due scene siano state i pilastri su cui fu edificata la storia della letteratura portatile. una storia europea, alle origini, e leggera quanto la valigia-scrittoio con la quale paul morand percorreva su treni di lusso la luminosa europa notturna: scrittoio mobile che ispiro` a marcel duchamp la sua boite-en-valise, senza dubbio il tentativo piu` geniale di esaltare il portatile in arte. la cassetta-valigia di duchamp, che conteneva riproduzioni in miniatura di tutte le sue opere, si trasformo` rapidamente nell`emblema della letteratura portatile e nel simbolo in cui si riconobbero i primi shandy."
di francesca, morta inspiegabilmente suicida la sera di venerdi` santo del 1961, ermanno rea tenta di ricostruire l`identita` e la storia attraverso un libro che, come dice l`autore, e` forse un libro di fantascienza, oppure semplicemente un giallo, un giallo esistenziale, perche` indaga su un suicidio apparentemente senza ragione. o forse e` piuttosto un libro di viaggio in forma di diario: un viaggio nel passato scandito dalla forma diaristica della scrittura, che mescola passato e presente, testimonianza e congettura, memoria e cronaca, in cui nulla e` inventato. nel tentativo di dare spiegazione a questa misteriosa morte, rea torna nella sua citta` e apre uno squarcio sugli anni del dopoguerra a napoli tra politica, ideali e sentimenti.
un uomo capita, quasi per caso, in un pittoresco villaggio d`israele, tel ilan. tutto sembra immerso in una quiete pastorale, se non fosse che invece in quell`armonia formicolano segreti, fenomeni inquietanti, tresche amorose, eventi di sangue. tocca al visitatore cercare di svelare l`enigma, o anche soltanto conciliarsi con tutti questi misteri. come quello di benni avni, sindaco del villaggio, che un giorno riceve un biglietto dalla moglie con solo quattro parole: "non preoccuparti per me". il marito naturalmente si preoccupa, la cerca in casa, in un rifugio antiaereo in rovina, in una sinagoga vuota, in una scuola - e questo e` quanto. non sapremo mai dov`e` finita la moglie di benni avni. ne` sapremo mai l`identita` di quella strana donna, vestita da escursionista, che improvvisamente appare davanti all`agente immobiliare yossi sasson. o cosa e` successo al nipote della dottoressa ghili steiner, che doveva arrivare al villaggio con l`ultimo pullman, ma non si e` mai visto. o chi sia lo strambo wolf maftzir, che si infiltra nella vita e nella casa di arieh zelnik. qualcosa di terribile e` accaduto nel passato dei protagonisti di tel ilan. qualcosa non e` stato assorbito dalle loro menti e non e` stato preservato nelle loro memorie, eppure esiste da qualche parte, nelle cantine, freme negli oggetti stessi, rivissuto ancora e ancora attraverso il dimenticare, in attesa del momento della rivelazione.
yuko e` in grado di vedere cose che gli altri non vedono, e di indovinare i desideri e i pensieri di chi le sta intorno grazie a una sensibilita` fuori dal comune. compiuti quattordici anni, tutto sembra assumere sfumature misteriose, e il mondo si popola di bizzarre creature. yuko sta imparando ad assegnare un colore a ogni stato d`animo e a ogni emozione; a insegnarglielo e` kyu, il suo maestro di disegno, che ha il doppio dei suoi anni. quando dal fusto di una pianta fuoriescono degli strani omini verdi, loro sono gli unici a vederli. nello stesso istante, yuko assapora l`incanto sottile del primo amore. sospesa tra realta` e immaginazione, un`adolescente va incontro alla vita accompagnata dagli affetti piu` cari, e scopre, giorno dopo giorno, i turbamenti del cuore, la tenerezza dei sentimenti e la difficolta` di diventare grande.
yumiko e shoichi sono due cugini, figli di sorelle gemelle. pur essendo stati molto legati da bambini, per anni non si sono piu` frequentati. si ritrovano quando shoichi, eseguendo le ultime volonta` della madre, va a trovare yumiko, rimasta orfana di entrambi i genitori, per prendersi cura di lei. la donna soffre di gravi amnesie che le impediscono di ricordare il passato. la sua vita trascorre in solitudine, sospesa in una specie di limbo separato dalla realta`. shoichi, con affetto e pazienza, riesce gradualmente a risvegliare i suoi ricordi, compresi quelli legati ad alcuni drammatici eventi. yumiko rivive infatti un terribile trauma subito da bambina, fino a quel momento rimosso: un efferato omicidio compiuto dalla madre. ecco allora che la nebbia si dirada e il passato le appare per la prima volta chiaro. ma la discesa agli inferi della memoria non e` ancora finita: un`altra rivelazione, ancora piu` sconvolgente, attende yumiko.
a fronte della crisi del concetto stesso di famiglia e di atroci episodi di cronaca, eva cantarella e` venuta interrogandosi - forte dei suoi strumenti di studiosa del diritto e della cultura antica - sulla storia di quel rapporto che, insieme alla dinamica degli affetti, porta inevitabilmente con se` tensioni, conflitti e, molto spesso, violenza. questa conflittualita` affonda le sue radici lontano: nei miti teogonici, nella famiglia patriarcale, nelle storie, spesso sanguinose, che la letteratura testimonia con straordinaria evidenza; nella mitologia, nei poemi omerici e nella tragedia classica, dove il tema della famiglia diventa il teatro pieno d`ombre della ferocia, della vendetta, della ribellione. un teatro che, se a tutta prima parrebbe non implicare uno scontro generazionale, in realta` lo contiene, lo nutre, lo agita. una volta di piu` eva cantarella si rivela evocatrice di personaggi e di storie, da crono, signore dei titani, divoratore dei suoi stessi figli, a teseo, il parricida che uccide il proprio figlio; da telemaco l`obbediente a ettore il saggio, sia come padre sia come figlio; dai ribelli antigone e oreste a medea, madre assassina.