

sin dalle prime pagine di questo libro - quando vediamo the`re`se, il piccolo volto "livido e inespressivo", uscire dal palazzo di giustizia dopo essere stata prosciolta dall`accusa di omicidio premeditato - ci appare chiaro per quale ragione questo memorabile personaggio non abbia mai smesso di ossessionare mauriac. e non potremo che essere anche noi soggiogati dal fascino ambiguo di quella che l`autore non esitava a definire "una creatura ancora piu` esecrabile" di tutte quelle uscite dalla sua penna. la seguiremo, questa scellerata eppure irresistibile creatura, nel viaggio verso argelouse: un pugno di fattorie oltre il quale ci sono solo i viottoli sabbiosi che si inoltrano verso l`oceano in mezzo a paludi, lagune, brughiere, "dove, alla fine dell`inverno, le pecore hanno il colore della cenere". la` the`re`se ritrovera` quel marito che ha tentato di avvelenare, ma che l`ha scagionata per salvare "l`onorabilita` del nome": un ragazzone di campagna amante della caccia e del buon cibo, che lei ha sposato nella speranza di trovare rifugio da se stessa e da un pericolo oscuro. ma neanche mettersi una maschera, cercare di vivere come anestetizzata, inebetita dall`abitudine, e` servito: le "sbarre viventi" di una famiglia ottusa e conformista non sono riuscite a impedire che si compisse cio` che era scritto.

l`inconfondibile impasto di mistero e quotidianita` e la trasparenza della parola che li dice hanno subito fatto riconoscere in charles simic uno dei maggiori poeti contemporanei. e in questo libro, che raduna my noiseless entourage e una scelta dai selected poems, il suo universo - fisico e mentale - si mostra con una vividezza abbagliante. un universo di interni desolati e di periferie hopperiane abitate da gente anonima, dove gli oggetti sembrano giacere spaesati dopo aver perduto ogni funzione. un`america di luoghi e immagini di memorabile intensita` - cinematografi abbandonati, bische clandestine, biblioteche di quartiere, diner notturni, giardini deserti, polvere, specchi, strade senza fine, cicli di un azzurro perenne -, dove si affacciano ombre e presenze indecifrabili, sospetto di metafisica subito soffocato dallo scetticismo e dall`ironia.




anche se racconta la vita di gillo pontecorvo, il regista di "kapo`", di "la battaglia di algeri", di "queimada", questo non e`, o non e` soltanto, un libro di cinema ne`, tantomeno, una biografia "oggettiva", ma piuttosto una sorta di autoritratto. con lui, gillo pontecorvo, che racconta i suoi ricordi, e irene bignardi che mette da parte il suo ruolo di critico per interrogare e provocare l`amico, riproponendo le memorie pontecorviane in una cronaca che segue settantanove anni molto speciali, intessuti di incontri e amicizie ancora piu` speciali: da enrico berlinguer, giovanissimo subito dopo la guerra, a marlon brando sul set di "queimada"; da giorgio amendola a torino nel suo primo comizio "libero" a fabio picasso che si diverte alle spalle di due avidi galleristi; da pietro ingrao che arringa la folla il 26 luglio 1943 a roman polanski, compagno di bohe`me romana. e attraverso la voce di pontecorvo, tradotta da irene bignardi in terza persona, prende ritmo e forma il romanzo di una vita che, ironica e lieve, incrocia alcuni dei grandi eventi del ventesimo secolo.




un maestro del cinema contemporaneo, premio oscar nel 1990 con "nuovo cinema paradiso", racconta la passione e la professionalita` che si nascondono dietro la macchina da presa. da kurosawa a fellini, da truffaut a pasolini, i maestri del grande schermo prendono vita in una grande conversazione sull`arte dei sogni di celluloide, un percorso attraverso film e protagonisti che hanno acceso le emozioni di intere generazioni.

una vita apparentemente "normale" di una donna di oggi, una donna che, per dirla con pablo neruda, ha "molto vissuto". i genitori, i nonni, il marito, i figli, i nipoti. e poi gli studi, la passione sportiva, l`arrivo da cantu` a milano, la grande scoperta di una adolescenza inquieta, di quelle che segnano e determinano un destino: la scoperta dell`arte e di una congenialita` spontanea con tutto cio` che l`arte significa e rappresenta per una giovane ansiosa di capire e di "sentire" con la natura, le cose e le persone. ecco allora un percorso di formazione all`accademia, l`insegnamento e infine la scelta definitiva, la consacrazione a tempo pieno alla forma di conoscenza in cui si e` incarnato quel destino adolescenziale. ma giunge, nell`esistenza di angiola, il momento del dolore, della malattia, da cui solo la forza acquisita con una grande passione conoscitiva puo` far uscire. e ancora gli slanci del cuore non sono finiti: la politica e` l`ultimo amore, a cui corrisponde una presa di coscienza insolita, una volonta` di esserci che provoca anche contrasti, tutti riconducibili a un impegno - per l`africa, per gli animali, per tutti i piu` deboli del pianeta - che non conosce soste. angiola non si e` mai spaventata per queste difficolta`, e` andata avanti, spesso controcorrente, come tanti illustri predecessori ideali. questa e` la sua storia, il suo libro, la sua "idea".







