
questi reportage polacchi di kapuscinski hanno tutti per oggetto campagne, cittadine, piccoli villaggi a casa del diavolo. descrivono una realta` che appare ancora piu` esotica di quella del terzo mondo di altri suoi libri: quella ora scomparsa della stabilizzazione comunista dopo lo sfacelo della guerra. protagonista ne e` gente per lo piu` umile: due vecchie tedesche fuggite da una casa per anziani che tornano in quelle che erano le loro terre; uno zatteriere che trasporta legname su un lago; lavoratori che vivono alla giornata e cambiano mestiere di continuo. ma ci sono anche professionisti, ingegneri, professori, un campione del mondo di lancio del disco, dei soldati di leva. kapuscinski esamina briciole di esistenza, dettagli di vita quotidiana, rintracciando l`elemento eternamente presente a ogni latitudine: il desiderio di una vita migliore, la ricerca dell`amore, la speranza di cambiare il mondo, di lasciare una traccia di se`, nonche` l`immutata presenza del male. il brano che da il nome alla raccolta si svolge in ghana: qui il reporter tenta di spiegare se` e la polonia ad alcuni indigeni.

un giovane avvocato, dopo aver abilmente orchestrato la sua finta morte, e` sparito con novanta milioni di dollari e con una massa di prove e documenti che potrebbero smascherare un importante caso di corruzione ai vertici dello stato. fbi e detective privati, uomini di legge e nemici che lo vogliono davvero morto, sono da tempo sulle sue tracce, e quando viene finalmente catturato, si scatena una battaglia senza esclusione di colpi, in cui e` la legge lo strumento per nascondere le proprie colpe e l`arma per uccidere.