
nei racconti che compongono questo volume, rinvenuti tra le carte di fenoglio dopo la sua morte e rimasti a lungo inediti, scene e personaggi delle langhe sono colti con la vena del cronista disincantato ma partecipe del mondo di casa, tra asprezze e generosita`, miserie e grandezze. ma siccome e` di fenoglio che parliamo, le storie di famiglia, i matrimoni, l`ossessione per la "roba", le beghe e le risse lievitano ben presto, fino ad assumere le dimensioni di una ruvida epica paesana. forse perche` dietro a ognuna di queste vicende sta l`incessante sperimentazione dello scrittore: il linguaggio che utilizza accortamente le durezze del dialetto e le robuste metafore del parlare contadino, con il suo piglio svelto e concreto. o forse perche` fenoglio ha, come pochi, la straordinaria capacita` di consegnarci eventi e personaggi memorabili.

il protagonista di questa bruciante confessione non puo` proprio definirsi un eroe: e` un uomo istintivo e violento, che durante la seconda guerra mondiale "si e` fatto strada in quella che sarebbe stata chiamata germania est a suon di stupri", ma allo stesso tempo e` un individuo capace di grandi slanci emotivi e dotato di una sensibilita` che puo` solo definirsi "tipicamente russa". ormai e` vecchio e l`antica autoindulgenza ha lasciato il posto al rimorso e all`amarezza: decide di tornare in patria - da cui era fuggito vent`anni prima - e intraprendere un ultimo disperato viaggio attraverso la siberia, nei luoghi che lo videro internato in un gulag da dopo la guerra fino al mutamento del clima politico successivo alla morte di stalin. le giornate al suo interno sono scandite da un implacabile calendario di violenze: nel campo la vita nuda si rivela in tutta la sua crudelta` e quell`esperimento chiamato unione sovietica viene a reclamare il suo costo in vite umane. a norlag, un inferno artico "poco sopra il sessantanovesimo parallelo", e` rinchiuso anche il fratellastro del narratore, lev. a dividerli non sono solo le inclinazioni lev e` un poeta e un pacifista - ma anche l`amore di zoya, una giovane ragazza ebrea, bellissima e sensuale, che con la sua scelta decide il destino dei due uomini.

dopo le storie e i personaggi legati al mondo della fabbrica antonio galdo racconta le storie di coloro che hanno rifiutato la china che conduce al consumo inconsapevole di tutto cio` che compone la nostra vita, coloro che hanno scelto di non sprecare se stessi. un agronomo ha creato una rete di "last minute market": per non sprecare cibo si raccolgono confezioni vicine alla scadenza per orfanotrofi e ospedali. due celebri cuochi predicano una cucina fatta anche di avanzi. una ragazza anoressica si fa fotografare nuda per una campagna del ministero della salute. la fondazione civicum fa le pulci a bilanci e spese delle pubbliche amministrazioni: una battaglia di civilta`. a milano una comunita` aiuta a superare la dipendenza dalla febbre degli acquisti. un monaco camaldolese misura e pesa le parole, le riduce all`essenzialita`. un esperto di clima del cnr racconta i guasti dei nostri sprechi delle risorse ambientali.

il racconto ravvicinato dell`imponente rivolta avvenuta nel carcere di san vittore a ridosso del secondo dopoguerra. bevilacqua ritrae un ribelle, ezio barbieri, costretto da sempre a recitare se stesso, alla ricerca dell`impossibile rivalsa contro un destino fallimentare, sullo sfondo di un carcere che ribolle di piccoli e grandi delinquenti. un possibile punto di svolta, un momento cruciale per il futuro dell`italia osservato dall`alto delle celle degli sconfitti, attraverso il risentimento di un uomo solo accerchiato dall`esercito e dal suo passato.

