dagli ultimi sussulti dell`era clinton al crepuscolo del secondo mandato di george w. bush, tre "vite parallele" intellettuali e sentimentali, che si sfiorano senza incontrarsi nell`ambiente dell`intellighenzia liberal della east coast americana: la prima e` quella di mark, dottorando a syracuse, impegnato a scrivere la propria tesi sui menscevichi russi, alle cui sorti paragona in continuazione la propria vita amorosa andata sempre piu` alla deriva dopo la separazione dalla giovane moglie moscovita, la dolce sasha. sam mitnick, invece, aspirante autore della "grande epopea sionista" per la quale ha ricevuto un piccolo anticipo da una casa editrice, sull`esempio dell` "ebreo traditore" lomaski rifiuta di sfruttare l`onda emotiva dell` 11 settembre per farsi pubblicita`. preoccupato piu` del ridursi progressivo del numero delle pagine di internet che riportano il suo nome, quando lo si cerca su google, che di lavorare al suo libro, sam finira` per ritrovarsi a jenin, nei territori occupati di palestina, per essere la` dove le cose succedono davvero. e infine l`ivy leaguer keith, il piu` esplicito alter ego dell`autore, che dopo la laurea a harvard inizia a scrivere di politica per riviste come "new american" e "debate", tentando di metabolizzare la sconfitta elettorale democratica del 2ooo e rimpiangendo la sua solo sfiorata relazione.
un libro di racconti sull`insegnamento, il suo fascino, le sue ambiguita`, le sue sorprese. siamo abituati a pensare al rapporto professore-allievi come a una strada a senso unico, dove l`adulto va avanti nelle sue spiegazioni e il ragazzo tace e impara, o si dilegua. in realta`, dice con forza lodoli, tutti hanno qualcosa da raccontare agli altri, e anzi spesso sono proprio i giovani (piu` liberi? piu` innocenti?) a fornire soluzioni esistenziali a chi da troppi anni si e` incagliato dentro una lezione stanca e avvilita.
il medico michel majeski deve sostituire un collega all`ospedale di valparaiso, in florida, ma per un disguido si ritrova, dopo piu` di otto ore di volo, a valparaiso in cile. un episodio banale, ma le radio e le televisioni degli states si scatenano per sapere tutto del protagonista di quest`avventura. la sua vita diventa di dominio pubblico ed e` costretto a dare le dimissioni per fare fronte alle interviste, ai film, alle fiction televisive che gli vengono proposte. una commedia sull`america dei mass-media dall`autore di "libra" e "underworld".
simona e` morta ma non ha nessuna intenzione di svanire e di essere dimenticata da suo marito e da sua figlia. con determinazione e ironia, il suo fantasma si aggira in scena attivando pensieri ed emozioni. "la vita ferma" e` un testo sul lutto, sul dolore e sullo svanire del dolore, sul senso di mancanza che permane oltre l`attenuarsi del ricordo. daria, invece, e` una donna non piu` giovane che lotta contro la depressione, tra l`incudine e il martello di una figlia (che talvolta in scena si trasforma nella sua psicanalista) e di una madre. un testo che gioca sul filo schizofrenico di una quotidianita` tutta frigorifero e lavatrice e dialoghi coltissimi a partire da citazioni di onetti o wittgenstein.
L'ultima opera teatrale di Massini, l'autore della celebre Lehman Trilogy. Tutte le sue opere sembrano essere attraversate dalla medesima vena etico-politica, come in questa piece che mette in scena il processo a Herbert Nolan, proprietario di un piccolo giornale di provincia accusato di aver strumentalizzato una innocua notizia di cronaca.
dal medioevo, generazioni di bambini sono stati spaventati dall`orco, questo essere fantastico che rapiva i piu` piccoli per portarli nella sua tana e divorarli. ne parlano boccaccio, ariosto, il "pentamerone" di basile e soprattutto la grande tradizione delle fiabe regionali. e ne parlano le celebri favole di perrault, che hanno segnato la fortuna globale di questa figura, destinata a popolare tanto i mondi fantastici di tolkien, quanto i film d`animazione dgli ultimi anni. ma da dove viene l`orco? al termine di una serrata indagine tra fiaba, folklore e letteratura, e` orcus che si svela: una vorace, rapace e inesorabile divinita` romana degli inferi. il divoratore di bambini, seppure spesso reinterpretato in chiave farsesca, conserva di quella sua origine infernale qualcosa di profondamente oscuro.
claudio giunta alessandro pagnini sul finire del medioevo, nei balcani e nei territori sempre piu` martoriati del morente impero bizantino si diffondeva il timore dei morti irrequieti che uscivano dai sepolcri per perseguitare i viventi. sulla scorta di un`approfondita ricerca originale, tommaso braccini documenta lo sviluppo delle credenze vampiriche cercandone i primordi nell`antichita` inoltrandosi per contrade e superstizioni d`europa e seguendone le tracce, che si intrecciano con quelle dell`eresia e della storia della chiesa, fino all`epoca moderna. l`analisi delle testimonianze antiche rivela lati sorprendenti del mito del vampiro e permette di risalire alle origini di credenze e angosce, fino a scoprire come talora la realta` possa essere piu` romanzesca della fantasia narrativa.