
The Shangri Las, Dusty Springfield...

l`ultimo nietzsche aveva perso ogni contatto con quanti lo avevano seguito nella sua avventura ormai volta verso il tragico epilogo (subito dopo verranno seguaci e adepti, ma tutti saranno ingannati dalla multilateralita` del suo pensiero, fonte di equivoci anche grotteschi). cionondimeno, quando sta per lasciare la sfera del mondo cosciente, nietzsche ritorna a tutti gli amici del passato con i messaggi torinesi. di questi, i due piu` lunghi e commoventi sono indirizzati a burckhardt. prima che il sipario della pazzia scenda, nietzsche fornisce a burckhardt la chiave per comprenderlo: "alla fine sarei stato molto piu` volentieri professore basileese che dio; ma non ho osato spingere cosi` lontano il mio egoismo da omettere, per causa sua, la creazione del mondo".

resoconto avventuroso e fantastico di un immaginario viaggio per mare alla ricerca del polo sud, il romanzo - l`unico nella produzione letteraria di poe - alterna quadri di autentico orrore e descrizioni immaginifiche, aprendo squarci inquietanti su un cosmo misterioso, sospeso tra il nero infernale dell`isola di tsalal e il bianco sfolgorante delle nevi perenni.

riconsiderare l`esperienza comunista non significa per schiavone dimenticare il significato storico e teorico di quella "formazione" alla politica che ha segnato diverse generazioni nel mondo intero. il percorso dell`autore e` duplice. da un lato si propone di rivisitare i capisaldi del pensiero marxista, dall`altro analizza l`evoluzione della sua forma-partito. protagonista del libro e` anzitutto il partito comunista italiano: la sua fisionomia ricorda negli anni del dopoguerra piu` un "esercito accampato in territorio nemico" che un luogo di democrazia. ma le sue aperture sulla societa`, rigenerata dalla fine del fascismo e dalla ripresa economica, ne fanno un ambito privilegiato di partecipazione civile ed etica.

"immaginiamo una messina in mezzo al mediterraneo cosi` come shakespeare se la poteva immaginare: esotica, viva, crocevia di magheggi, che avrebbero fatto di una festa nuziale il complicato intreccio per una giostra degli intrichi. immaginiamola seguendo con le orecchie la parlata di quei personaggi che, nel vivo di un dialetto carico di umori e ambiguita`, dipana le trame di una vicenda originariamente semplice, ma dai risvolti complicatissimi. immaginiamo che tutto cio` sia il frutto di un carattere tipicamente mediterraneo, se non propriamente siciliano, ed ecco che potremo anche credere, anche solo per una volta, che william shakespeare, di stratford, sia potuto essere quel tale michele agnolo florio crollalanza partito in fuga da messina. poiche` non c`e` nulla di piu` meravigliosamente siciliano che il poter complicare, da un dato semplice, una vicenda fino a farla diventare surreale. ecco, questo `troppu traffici ppi nenti` e` il modello eterno di un carattere terribilmente semplice, come quello siciliano, che ama complicarsi l`esistenza in un continuo arrovugliarsi su se stesso."


