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"e chi sono io? la figlia della gallina nera? si diceva in casa quando si era vittima di un sopruso o di una negligenza. l`ultima a essere servita a tavola o a ricevere il bacio della buonanotte poteva lamentarsi di essere trattata come la figlia della gallina nera". di fronte alla tovaglia quadrettata di una trattoria di provincia, gloria origgi ripercorre la propria infanzia nella milano degli anni settanta attraverso le parole di casa sua. si scopre allora quanto sia misero dire "farsi un baffo" quando ci si puo` "fare un baffo a tortiglioni"; quanto l`espressione "bru bru" calzi all`uomo d`affari arricchito e un po` cafone; quanto "la sorella di ciro menotti" fosse mal pettinata. "amecche", "accalappia-pinconi", "spetinenta" e tante altre ancora sono le voci di un lessico famigliare nel quale l`autrice racconta la storia di un`infanzia dorata e dello strappo segnato dalla morte della madre, restituendoci un`immagine dura e scanzonata dell`italia del nostro passato prossimo.

un villaggio palestinese costruito su un ripido pendio ai piedi del quale si stende l`"inferno", l`accampamento militare israeliano: questo e` il teatro delle avventure reali e immaginarie di djafer `omar isma`yil zaqut, un ragazzo palestinese che l`occupazione ha costretto all`analfabetismo. lettera dopo lettera, con fatica e amore, djafer impara a decifrare il mondo. gli ruotano intorno personaggi magici e imponenti: l`onorevole padre, il fratello pagliaccio, la nonna mangiona, il mistico narratore, ma il loro fascino nulla puo` contro un nemico che conosce solo il linguaggio della violenza. attraverso gli occhi sognanti del protagonista, l`autore racconta, con il linguaggio fascinoso delle leggende arabe, la crudelta` quotidiana dell`intifada.

"l`abbassamento del livello intellettuale, la paralisi della cultura, la supina accettazione dei misfatti di una giustizia politicizzata, il gerarchismo, la cieca avidita` di guadagno, la decadenza della lealta` e della fede, prodotti o, in ogni caso, promossi da due guerre mondiali, sono una cattiva garanzia contro lo scoppio di una terza, che significherebbe la fine della civilta`... in queste lettere di addio cristiani e atei si ritrovano nella fede della sopravvivenza, che rende tranquilla la loro anima... l`avvenire accogliera` e continuera` queste vite sacrificate, nell`avvenire cresceranno e matureranno" (dalla prefazione di thomas mann).

anche lo "stabilimento" e` un intreccio di relazioni superficiali, di illusioni destinate a svanire nel dolore o nel ridicolo, di violenze mascherate dal sorriso o da un`ingannevole bonarieta`. venti racconti in cui gli eletti (i manager) e gli inferiori (gli operai) si confrontano con il mondo e con se` stessi, passando per gadda e calvino.

almeno una parte di cio` che l`uomo considera la propria individualita` unica esiste soltanto come cio` che si condivide con gli altri, cioe` e` di fatto esclusivamente sociale. edelson ha elaborato una teoria generale dei gruppi che consente di integrare la psicoterapia, diretta soltanto all`individuo, con la socioterapia, che agisce sulle strutture sociali di cui l`individuo fa parte e che egli stesso contribuisce a determinare.

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